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Farmacologia - Pagina: 137

9. Chemioterapia (antibiotici). La scoperta degli antibiotici, che avviene negli anni '35-'40, rappresenta una pietra miliare della terapia, si sono iniziate a combattere le malattie infettive, si è ridotta drasticamente la mortalità per esse. Inoltre, gli antibiotici aiutano a modificare il decorso di malattie infettive non mortali (es. tonsilliti, bronchiti, tracheiti e così via). Possono essere di origine naturale o di origine sintetica. La terapia antibiotica si basa sul concetto di inibizione batterica o di uccisione del batterio, perché esistono antibiotici batteriocidi (li uccidono) e antibiotici batteriostatici (inibiscono la crescita batterica). Il concetto di inibizione della crescita batterica è stato osservato per la prima volta da Pasteaur (1877), il quale aveva notato che la crescita batterica poteva essere inibita da altri microrganismi. Poi nasce il concetto di chemioterapia e tossicità selettiva da parte di Ehlrich (1904), il quale mette in luce che si possono sfruttare le capacità di certe molecole di inibire delle strutture bersaglio che erano presenti nelle cellule batteriche ma non nelle cellule procariotiche. Nel 1928 Fleming scopre la penicillina, la quale inibisce la crescita dei batteri. Nel 1935 DomagK vide che il Prontosil si comportava da antibiotico, da esso nasce la classe degli antibiotici sulfamidici. Nel 1943 Chain isola la penicillina ed essa inizia ad essere utilizzata su ampia scala. Inizia così l'era della chemioterapia: l'utilizzo di molecole chimiche per combattere le malattie infettive. Oggi al primo posto per mortalità c'è la cardiomiopatia ischemica, al secondo posto i tumori, poi le malattie polmonari, i traumi e solo dopo le malattie infettive (tendono a decrescere con la sintesi di nuovi antibiotici). Requisito fondamentale per un antibiotico o chemioterapico: colpire la cellula microbica con estrema selettività, senza interferire con le cellule eucariote dell'organismo ospite --> tossicità selettiva: è la capacità degli antibiotici di risultare tossici esclusivamente nei confronti dei microrganismi e non nei confronti delle cellule eucariotiche. I disinfettanti non presentano tossicità selettiva, non possono pertanto, essere impiegati nel trattamento sistemico delle malattie infettive. Gli antibiotici devono la loro tossicità selettiva: 1) Assenza nelle cellule eucariotiche di particolari siti che rappresentano il bersaglio dell'azione degli antibiotici (es. parete cellulare). 2) Diversa capacità di penetrazione del farmaco nelle cellule eucariotiche e procariotiche (es. tetracicline). 3) Diversa affinità del farmaco per strutture simili funzionalmente, ma non strutturalmente. (es. antibiotici che bloccano la sintesi proteica, per la diversa struttura del ribosoma procariotico). I farmaci battericidi sono ulteriormente divisi in base alla velocità d'azione: farmaci rapidamente battericidi (o dose dipendenti), p.e. AMINOGLICOSIDIFLUOROCHINOLONICI (+ aumento la conc. maggiore è l'effetto battericida)

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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