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Farmacologia - Pagina: 20

Variabilità Farmacocinetica: la farmacocinetica descrive il movimento del farmaco nell'organismo (comprende: assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione del farmaco); non tutti gli individui riescono a muovere il farmaco nello stesso modo; il farmaco deve essere assorbito a livello gastrointestinale, non tutti noi assorbiamo il farmaco allo stesso modo; poi il farmaco va al fegato e da qui è distribuito ai vari tessuti; se per esempio un individuo ha una quantità di grasso esagerata la sua farmacocinetica sarà diversa, p.e. se a questo individuo somministriamo un anestetico generale, sarà molto difficile controllare l'anestesia perché l'anestetico va ad accumularsi nel grasso. Anche i processi di eliminazione che avvengono a livello epatico possono essere diversi da soggetto a soggetto. Variabilità Farmacodinamica: la farmacodinamica studia le interazioni farmaco-recettore; alcune persone esprimono un numero di recettori adeguato affinché quel farmaco abbia un'efficacia; altre persone non esprimono i recettori e quindi quel farmaco non avrà efficacia o, peggio ancora, mostrerà "effetti paradossi", ovvero al di là del recettore, esempio: vecchi malati in ospedale che non riescono a dormire, le famiglie spesso insistono a chiedere di dare un farmaco tranquillante (BDZ), ma nel pz anziano può succedere che i recettori delle bdz non ci siano più (tessuto degenerato), è inutile dare un farmaco se non c'è più il suo substrato, ci saranno effetti tossici che non passano per il recettore. Oppure esempio dei farmaci per il cuore: con l'avanzare dell'età l'attività del ventricolo sinistro si abbassa, se c'è una patologia le fibrocellule miopatiche degenerano ancora più velocemente rispetto al normale, è inutile dare farmaci che aumentano l'attività cardiaca se non ci sono più miofibrille (es. chi ha subito molti infarti ha un cuore in cui alle miofibrille si è sostituito il tessuto fibrotico). Variabilità che dipendono dal paziente Variabilità che dipendono dal farmaco e dal protocollo di somministrazione Variabilità dovute all'età del paziente: Sono più a rischio di effetti negativi i bambini e gli anziani (il bambino non ha ancora sviluppato tutti gli enzimi coinvolti nel metabolismo dei farmaci) Le variabili sono per lo più di tipo farmacocinetico, ma possono riguardare anche la farmacodinamica, e particolarmente l’insorgenza di effetti paradosso Es. l'aspirina non può essere somministrata ai bambini e agli adolescenti, perché la somministrazione di aspirina in concomitanza ad un'infezione virale in questa fascia di età può indurre la sindrome di Reye; non c'è una stretta correlazione nota che ci dica il perché, ma dato che togliendo l'aspirina dalle prescrizioni ai bambini e agli adolescenti la sindrome di Reye è

Tratto da FARMACOLOGIA di Andrea Panepinto
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