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"Tramonto sul mare dopo una tempesta" (Francis Danby)


Danby è un artista irlandese, si forma a Dublino e poi si trasferisce il Inghilterra, compie dei viaggi anche in Italia dopo l'espulsione dall'accademia reale, esperienza determinante per la definizione di una maniera che coniuga la stile visionario dell'ultimo Turner con l'aspetto fantastico e tenebroso dei paesaggi italiani.
Quest'opera di tenebroso non presenta nulla, anzi è l'emblema della luminosità crepuscolare. 
Domina un sole brillante, che irraggia le nubi, il cielo e il mare, in cui si nota una zattera che naviga verso la linea dell'orizzonte, la quale divide l'opera in due spazi.
Il tema della zattera è comune tra i pittori romantici, come in Turner: "naufragio" che a sua volta riprende Gericault "la zattera della medusa".
Ciò che colpisce di quest'opera e il tessuto dei colori, i rossi cangianti, gli arancioni, i colori scuri del mare, l'azzurro dello squarcio del cielo. E' incomprensibile se è il cielo che si sta aprendo o le nubi che vogliono richiudere l'unico spazio libero.
Il sole rosso splendente illumina tutto il cielo, mentre il mare sembra nero quasi vi fosse già calata l'oscurità.
Questa tavolozza di colori fusi riprende moltissimo l'opera turneriana in cui i soggetti sono marginali, mentre prevale l'atmosfera di mistero e d'intensità  luminosa, fortemente sfumata in numerose tonalità.
L'opera sprigiona una forte energia.

Tratto da TANDEM di Elisa Giovinazzo
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