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Crisi e possibili sviluppi dello stato sociale

Lo stato del benessere mostra segni di crisi a partire dagli anni 70, tale crisi è soprattutto dovuta alla crescente inadeguatezza delle vecchie soluzioni di welfare in quanto nel tempo sono venute a mancare le basi su cui si fondava sia modello universalistico che quello tradizionale e cioè una economia in rapida crescita in grado di fornire pingui dividendi da ridistribuire un'economia industriale fondata sul metodo fordista cioè produzione e consumo di massa, grandi industrie. Dopo il 1970 l'economia post-industriale è sempre più fondata sulla produzione di servizi, decentramento produttivo, flessibilità dei rapporti di lavoro per cui lo stato deve provvedere ai nuovi bisogni conseguenti alla crisi del sistema fabbrica. 
Dopo la crisi degli anni 70 l'economia occidentale ha avuto una ripresa però i problemi sono rimasti, tali problemi sono: disoccupazione, crisi dei bilanci pubblici, invecchiamento della popolazione, emergere di nuovi gruppi marginali dovuti ai flussi migratori. La crisi dello stato sociale non è solo economica, esso ha fallito l'obiettivo dell'eguaglianza. 
Nasce il WELFARE MIX » fare spendere meno, creare strutture più elastiche capaci di adattarsi a bisogni diversi, coinvolgere gli utenti in azioni di auto-aiuto. Per quanto concerne il sistema pensionistico i provvedimenti tendono a ridurre il tasso di dipendenza tra beneficiari e contribuenti innalzando età pensionistica, i requisiti di anzianità contributiva e sviluppando forme integrative private. 

Tratto da LA PSICOLOGIA DI COMUNITÀ di Ivan Ferrero
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