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Aspetti applicativi della teoria di Piaget


Il contributo più noto della teoria piagetiana in campo educativo riguarda il problema della readness, o idoneità all'apprendimento. Il concetto di idoneità all'apprendimento presenta alcune implicazione per la pratica educativa:
1. Non si devono insegnare contenuti di apprendimento che richiedono strutture cognitive che l'allievo ancora non possiede.
2. Le istruzioni devono adeguarsi alle fasi dello sviluppo, in quanto non serve accelerare lo sviluppo, che procede in modo autoregolato.
3. L'ambiente scolastico deve strutturarsi in modo tale da facilitare e stimolare il bambino a risolvere da solo e spontaneamente i compiti cognitivi che gli vengono posti (principio della scoperta attiva).
4. L'insegnamento dei concetti deve riprodurre l'ordine naturale della successione degli stessi, così come emergono spontaneamente durante lo sviluppo cognitivo.
5. L'insegnante deve assumere anche una funzione diagnostica, utilizzando sia le tecniche di Piaget di osservazione e di colloquio, sia le classiche prove (di conservazione, di inclusione…) per la determinazione dello stadio di sviluppo.

L'apprendimento di nuove conoscenze viene attivato dall'emergere del conflitto intracognitivo, che si verifica ogni volta che si crea uno squilibrio tra struttura cognitiva e dati esperienziale; tale disequilibrio attiva un processo di equilibrazione che ristabilisce un nuovo equilibrio cognitivo.
In tal caso, compito dell'insegnante è quello di proporre sia stimoli familiari, per suscitare l'interesse dell'allievo, sia stimoli nuovi per produrre un certo grado di conflitto, consentendo così un avanzamento nel processo di apprendimento.

Tratto da PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO COGNITIVO di Beatrice Segalini
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