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Diagnosi differenziale rispetto al quadro Borderline


Diagnosi differenziale con disturbi clinici, come quelli psicotici, rispetto al quadro Borderline

Abbiamo FENOMENI DISPERCETTIVI ED IDEE DI RIFERIMENTO nei disturbi borderline, ci sono differenze: i disturbi dispercettivi sono transitori nel borderline, duraturi nelle psicosi elemento di durata. Nel paziente borderline c’è una consapevolezza rispetto questi disturbi dispercettivi di non realtà (pseudoallucinazioni) elemento di capacità di giudizio (nei disturbi psicotici non c’è). Altro elemento di differenza è lo STRESS, nel borderline i disturbi sono transitori e legati a fattori stressanti stress alla base che lo innesca.

Per i disturbi di personalità, in particolare nel borderline, gli elementi essenziali sono di difficile identificazione, c’è piuttosto un insieme di elementi (qualsiasi 5 dei 9), per il borderline rispetto altri disturbi in cui ci sono ravvisati tratti portati all’eccesso, qui non si può neanche delineare questo aspetto. Fare la diagnosi differenziale è importante anche per trovare la cura giusta, ci si indirizza verso trattamenti diversi in base al disturbo.

Diagnosi differenziale con disturbi clinici, come la depressione rispetto al quadro Borderline

Abbiamo UMORE BASSO: ha però caratteristiche differenti rispetto la depressione, perché in questo caso non c’è un fatto che possa determinare un cambiamento del suo umore, nel borderline invece l’umore cambia (può essere cupo ma se avviene un fatto positivo, virare perché instabile instabilità dell’umore (non ravvisabile nel disturbo depressivo maggiore). Il cambiamento inoltre è in un arco temporale ristretto (di ora in ora). Rispetto all’umore del depresso, nel borderline, c’è un’ instabilità affettiva dovuta ad una sensibilità all’ambiente essendo sensibile cambia in base ai fattori ambientali. I farmaci antidepressivi nel borderline non sono infatti così efficaci. Inoltre rispetto il disturbo depressivo maggiore ci sono elementi di diagnosi differenziale che ravvisiamo solo nel borderline: impulsività, con relazioni interpersonali burrascose. Importante capire l’umore in termini sia qualitativi che quantitativi.

Diagnosi differenziale con disturbi clinici, come il disturbo bipolare rispetto al quadro Borderline

In letteratura si trovano correnti controverse riguardo il bipolarismo ed il borderline. Autori come Akiskal, Hunt parlano di disturbo bipolare di tipo 1, 2, ciclotimia, rapida ciclicità. Secondo molti autori la rapida ciclicità sarebbe in correlazione col disturbo borderline di personalità. L’episodio ipomaniacale dura di meno rispetto quello maniacale ed è meno intenso, c’è una durata, continuità (anche se per pochi giorni) questo elementi ci deve far pensare al fatto che si può avere una certa reattività dell’umore ma la durata per episodi ipomaniacali non è soddisfatta.

Esisterebbe una certa sovrapposizione tra elementi diagnostici e criteri del disturbo borderline di personalità ed il bipolarismo, per esempio la sensazione di un sé instabile potrebbe essere presente e per molti autori potrebbe essere frutto di umore instabile.

• Nel disturbo bipolare di tipo 1 ravvisiamo (come anche nel depressivo) elementi più cognitivi con carattere di transitorietà legati allo stress che non arrivano ad essere mai veri e propri deliri come invece nel borderline (deliri, ideazione paranoide ecc).
• All’interno del dominio cognitivo c’è il senso cronico di vuoto e paura dell’abbandono che non si rivelano invece nel bipolarismo. Intensità di delirio nel bipolare mentre ideazione paranoide e fenomeni dispercettivi transitori nel borderline.
• Nel filone psicodinamico il senso di vuoto cronico è caratteristico del disturbo borderline di personalità.
• Considerando però elementi più comportamentali come gesti impulsivi, c’è molta sovrapposizione (spese incaute, rapporti sessuali promiscui, uso di sostanze, sport rischiosi ecc), l’impulsività è caratterizzata dal borderline con gesti auto lesivi che potrebbero esserci nel bipolare ma caratterizzano maggiormente il primo.
• Parlando dell'instabilità dell'umore in realtà riguarda un certo periodo definito e c'è una sensibilità all'ambiente effettivamente ed un'iper sensibilità al rifiuto nel bipolare, alla base potrebbe esserci in entrambi i casi senisbilità all'ambiente. c'è il criterio temporale e quantitativo da considerare reattività dell’umore, sensibilità all’ambiente,
• Disforia (nel bipolare si può passare da ipertimia a umore basso), ma con un criterio temporale preciso, da rispettare, nel borderline la disforia è episodica, potrebbe passare da eutimia a rabbia forte, mentre nel bipolare c'è un passaggio da uno stato di depressione ad uno euforico →  si trovano quindi differenze anche qualitative oltre che quantitative. L’irritabilità e la rabbia, c'è in entrambi i casi così come l' ansia, è presente in entrambi i casi. I tentativi di suicidio sono in entrambi i casi.

Secondo questo schema le cose essenziali per diagnosi differenziale sono:

• Elementi di sovrapposizione: umore, comportamenti impulsivi e cognitivi, ma nel borderline la paura dell’abbandono e senso cronico di vuoto lo contraddistinguono dal bipolare.
• Gli sbalzi di umore nel borderline sono sbalzi che solitamente conseguono eventi stressanti. Il mutamento dell’umore avviene nell’arco di ore (non di giorni), durante la fase maniacale il soggetto non si rattrista perché c’è una durata, invece questo può succedere nel borderline, può passare da euforia a disforia (quando l'evento estreno è negativo). Il criterio quantitativo è fondamentale nel bipolare ci devono essere almeno 4 giorni (continuità di umore), che raramente si riscontra nel borderline dove l’instabilità è nell’arco di ore.
• Altro elemento sta nella risposta ai farmaci stabilizzatori dell’umore, nel borderline non è positiva.
• In più l’evoluzione da disturbo borderline di personalità a bipolarismo è rara.
• I borderline ad un certo punto nella loro vita stanno meglio, c’è una remissione dei sintomi (dai 50 anni in avanti solitamente), mentre invece è meno frequente nel bipolarismo. Questi elementi portano a pensare che siano entità distinte e quindi anche il trattamento sia diverso.

Alcuni autori evitano di diagnosticare un disturbo borderline quando sono evidenti gli elementi di ipo/maniacalità perché i disturbi del primo asse (clinici) possono influenzare la personalità i disturbi clinici possono avere effetto sulla personalità (è vero anche il contrario), quindi se si diagnostica un disturbo bipolare, prima di identificarne uno borderline alla base bisogna fare attente considerazioni. Occorre inoltre basarsi su altri dati per avere una co-occorrenza tra borderline e bipolare. Nelle famiglie dove ci sono soggetti con borderline non ci sono bipolari, possono esserci depressi ma molto raramente bipolari.

N.B. (domanda esame) In caso di domanda sulla diagnosi differenziale tra borderline e bipolare 2:

• Umore instabile (elemento in comune) con un criterio temporale diverso, nel bipolare di tipo 2 non abbiamo aspetti psicotici, euforia a disforia nel ipomaniacale (depressione a maniacalità), eutimia a rabbia nel borderline criterio temporale diverso, le alterazioni dell’umore sono nel borderline più sensibili agli eventi esterni.

La terapia dialettico comportamentale è quella che ha dato effetti maggiori. Si basa sull’origine del disturbo, ci sono principi che derivano da vari approcci. Secondo l’approccio biologico si è visto che c’è una mancanza di serotonina, ma non basta per spiegare il disturbo borderline. In moltissimi casi i pazienti con borderline hanno subito abusi, oppure hanno vissuto in famiglie poco affidabili, poco empatiche nei traumi.

Tratto da PSICOPATOLOGIA DIFFERENZIALE di Veronica Rossi
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