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La significatività degli errori


Esistono varie tipologie di errori che possono essere classificati in questo modo:


• Casuale: disattenzioni, impreparazione (ad esempio se si tratta di un’operazione complessa o straordinaria), carenze nell’organizzazione dei flussi informativi o nella rilevazione, errori volontari o collegati a frodi (gli amministratori possono cedere a pressioni per rilevare in modo errato una determinata posta in bilancio oppure possono esserci errori legati a frodi dei dipendenti che controllano determinate parti del processo di rilevazione contabile e commettono errori per coprire la frode. Una frode possibile sui crediti che potrebbe fare un dipendente, se il dipendente è molto amico di un cliente, per evitare di far pagare l’amico rileva una perdita su crediti).

• Cronologica: errori commessi e scoperti prima dell’approvazione del bilancio ed errori commessi in esercizi precedenti con o privi di effetti sull’esercizio corrente.

• Funzionale: omissioni come fatture non registrate, duplicazione di scritture, erronea contabilizzazione come inversione di cifre, scambio fra conti addebitati e accreditati (scambio voci di dare con voci di avere), errate compensazioni (compensare costi coi ricavi).

• Per effetti fiscali: errori che hanno o non hanno influenzato il reddito imponibile nell’esercizio in cui sono stati commessi. Possono essere errori di mancata imputazione di costi, di mancata tassazione di ricavi o proventi, mancata assoggettamento ad IVA di alcune operazioni.

• Errori volontari: possono essere in positivo se vanno ad annacquare il capitale e si commettono per ingannare banche e potenziali investitori (ottenere la conferma come amministratori, attirare investitori, esercitare stock option, vendere titoli in borsa ad un prezzo più alto, tramutare la perdita in utile in modo che le banche non chiedano il rientro oppure per evitare che le banche non concedano prestiti necessari all’attività aziendale); Possono essere in negativo se gli errori sono volti a ridurre il risultato per risparmiare fiscalmente; si creano riserve occulte liquide o illiquide per pagare meno imposte. Ma anche abbassare l’utile per evitare che i soci richiedessero utili più alti o anche per far fuori un socio sapendo che questo non avrebbe avuto le disponibilità per un nuovo apporto.

CASI per gonfiare gli utili:

Tipicamente fatte nelle società quotate, per far sì che gli amministratori non soci possano essere riconfermati. Nelle imprese familiari ciò non succede di frequente perché il socio è amministratore quindi è lui che conferma sé stesso. Si dice infatti che le imprese familiari hanno un orientamento di lungo periodo, mentre nelle società quotate è un problema molto sentito.

Caso 1: Steinhoff scandal
Il caso tratta di un’impresa sudafricana di retail e mobili e affini. Si tratta di uno scandalo contabile che manda le azioni della Steinhoff al ribasso. Il proprietario che ha questi marchi perde 10,7 miliardi di euro del suo valore di mercato. Steinhoff accusato per gonfiare profitti e coprire perdite.

Caso 2: errori volontari per ridurre gli utili (evasione fiscale)
Un’attrice cinese si è resa responsabile per un’evasione fiscale su ampia scala utilizzando veicoli ubicati in un porto franco cinese e anche facendo dei contratti dove in realtà i compensi che doveva ricevere venivano dati a società situate in paradisi fiscale.  Si tratta quindi di uno scandalo fiscale che coinvolge le imprese del settore del cinema cinese. Si registrano meno ricavi per avere un imponibile più basso. Come nel caso dello scandalo in Cina dove migliaia di imprese cinematografiche fanno un contratto dove l’attore riceve un salario basso e incassa il resto in paradisi fiscali.
Questo è uno schema che in molti casi nei gruppi si cerca di realizzare.

Significatività degli errori:

“sono considerati significativi se si può ragionevolmente attendere che essi, considerati singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio.”
Nella pianificazione della revisione contabile, il revisore stima preliminarmente la significatività. Si ragiona in termini di soglie %/monetarie di errore massimo torrelabile (se i valori della società eccedono queste soglie allora non sono attendibili). Quindi si stabilisce la soglia di significatività, se l’errore che trovo è sotto la soglia allora l’errore non è significativo, se l’errore è sopra la soglia è significativo l’opinion non potrà essere positiva senza rilievi ma con rilievi o addirittura negativa.
Ci potrebbero essere poi degli errori sotto la soglia di significatività vengono determinati come significativi perché sono incisivi dal punto di vista qualitativo (ad esempio se ho un errore di piccolo ammontare che però mi avrebbe fatto sforare oltre il terzo del capitale sociale questo diventa significativo).

Tipologie di significatività:

vengono individuati 3 livelli di significatività e definito l’errore chiaramente trascurabile
1. la significatività per il bilancio nel suo complesso
2. la significatività operativa
3. la significatività specifica

• l’errore chiaramente trascurabile

Tratto da REVISIONE AZIENDALE AVANZATO - PARTE 1 di Mattia Fontana
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