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Tre diversi sistemi di governance


Sono stati individuati, ad oggi, tre diversi sistemi di governance:

1.Ordinario
2.Dualistico
3.Monistico

Il sistema ordinario, è solitamente riferito alla tradizione italiana e si applica in assenza di una diversa scelta statutaria; il sistema dualistico è invece caratteristico della tradizione tedesca e prevede che l’amministrazione della società sia divisa in due diversi organi particolari: il consiglio di gestione ed il consiglio di sorveglianza; il sistema monistico, infine, tipico della tradizione anglosassone, comporta che nella società vi sia un organo di gestione unico, il consiglio di amministrazione (quasi sempre abbreviato in “cda”).
In ognuno dei tre sistemi di governance sopraccitati, sono presenti dei meccanismi di controllo finalizzati alla riduzione delle eventuali inefficienze della governance: nelle società, infatti, il principale (azionista) delega i poteri decisionali a un agente (amministratore delegato) per operare negli interessi del principale. Questa separazione della proprietà dal controllo implica un'effettiva perdita di controllo degli altri azionisti sulle decisioni del management. Come risultante di questa separazione, un sistema di controlli di corporate governance è utile per allineare le motivazioni del management a quelle degli azionisti, con l'obiettivo di limitare gli obiettivi personali dei managers.
Tali controlli possono essere sia interni all’azienda [dunque controllano le attività della stessa per eventualmente apportare correzioni laddove gli obiettivi aziendali non siano ancora stati raggiunti; esempi possono essere: a) una corretta azione del consiglio di amministrazione che monitora l’azione dell’amministratore delegato e ne corregge gli eventuali errori; b) una corretta remunerazione degli attori di una azienda, possibilmente proporzionale ai risultati individuali ottenuti] ma anche esterni all’azienda (in questo caso si fa riferimento ai controlli che gli stakeholders possono effettuare sull’impresa, come ad esempio, verificare se questa stipula debiti e in che misura, analizzare le norme di gestione e la pressione dei media, studiare la concorrenza ecc.).

Tratto da CORPORATE GOVERNANCE NELLE AZIENDE MEDIATICHE di Marco Cappuccini
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