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La nascita dell'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS)


Nel dicembre 1922 i congressi dei soviet delle singole repubbliche (le province dell’ex impero zarista) decisero di dar vita all’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS). La nuova costituzione dell’URSS, approvata nel 1924, affidava il potere supremo al Congresso dei soviet dell’Unione. Il potere reale, però, era nelle mani del Partito comunista, l’unico la cui esistenza fosse prevista dalla costituzione stessa. Era il partito a fornire le direttive ideologiche e politiche cui si ispirava l’azione del governo. Lo sforzo dei bolscevichi si indirizzò soprattutto in due direzioni: l’educazione della gioventù e la lotta contro la Chiesa ortodossa. La lotta per la scristianizzazione del paese fu condotta con molta durezza e, nel complesso, potè dirsi riuscita nei suoi obiettivi. Il governo rivoluzionario stabilì fra i suoi primi atti il riconoscimento del solo matrimonio civile e semplificò al massimo le procedure per il divorzio. Nel 1920 fu inoltre legalizzato l’aborto.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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