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Attivazione funzionale dei linfociti B in risposta al riconoscimento dell'antigene

Gli eventi cellulari precoci indotti dal legame all'antigene e dalla conseguente aggregazione di BCR inducono la proliferazione e la differenziazione dei linfociti B e li preparano alle successive interazioni con i linfociti T. Il riconoscimento dell'antigene promuove l'entrata dei linfociti quiescenti nella fase G1 del ciclo cellulare. Ciò si accompagna ad un aumento delle dimensioni cellulari, della quantità di RNA citoplasmatico e del numero degli organelli biosintetici (tra i quali i ribosomi). La sopravvivenza dei linfociti B è incrementata in risposta all'attivazione di vari geni anti-apoptotici. I linfociti B attivati dall'antigene rimangono comunque caratterizzati da bassi livelli di proliferazione e di secrezione di anticorpi. Inoltre in seguito all'attivazione, i linfociti B aumentano sia l'espressione di vari costimolatori come B7-2 (CD86) e B7-1 (CD80), utilizzati dai linfociti T, sia l'espressione di vari recettori per diverse citochine prodotte dalle cellule T.
Risposte anticorpali agli antigeni proteici dipendenti dai linfociti T helper (T-DIPENDENTI)
Le risposte anticorpali agli antigeni proteici richiedono il riconoscimento dell'antigene da parte dei linfociti T helper e la cooperazione tra linfociti T e B specifici per lo stesso antigene.  In poche parole, i linfociti T helper stimolano in questo modo l'espansione clonale dei linfociti  B antigene-specifici, lo scambio isotipico e la differenziazione in linfociti B di memoria.

Tratto da IMMUNOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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