Le tipologie
Tipologie: sono classificazioni e semplificazioni per poter racchiudere sotto la stessa parola diversi concetti che hanno caratteristiche diverse.
Tipologia di Petöfi
• Linguistico: fonico (linguaggio parlato) o scrittografico (linguaggio scritto)
• Linguistico musicale: il testo musicale è cantato e quindi è diverso da quello parlato
• Cinesico: gestualità che si mette in atto mentre si parla
• Prossemico: distanza tra 2 persone che comunicano
• Prolemico: esprimersi attraverso il colore es. diventare rossi o impallidire
• Grafico:
- simbolico-tecnico (musicale, matematico, logico)
- diagrammatico
- disegnativo
• Spazio-temporale
• Operativo:
- reale (gesti con l'oggetto)
- imitativo (gesti senza oggetti ma con imitazione)
• Oggettuale: rappresentazionale o non rappresentazionale
• Ambientale: l'ambiente entra a far parte del comunicato e diventa comunicativo e può essere naturale (ambiente così com'è) o artificiale (ambiente personalizzato)
Tipologia di Paolo Teobaldelli
- connettività integrale = non c'è un percorso ben stabilito ma si comprende il senso a prima vista, il blocco viene interpretato senza essere suddivido (Es. quadro/disegno).
Teobaldelli introduce il concetto di prevalenza semiotica variabile poiché all'interno di una comunicazione ci può essere il variare della componente semiotica e la componente di maggioranza può essere verbale o grafica. Ad es. in “Alice nel paese delle meraviglie” c'è sia la parte del testo/verbale sia la parte dell'immagine/grafica, nelle parti in cui la pagina è costituita in prevalenza dall'immagine con il testo sotto questa pagina si può definire come un comunicato costituito da una componente disegnativo-integrale (disegno) e da una componente linguistico-grafica seriale (testo in basso) con una prevalenza del primo. Se nella pagina la componente linguistica seriale (testo) e la componente disegnativa integrale (disegno) sono bilanciate allora si parla di equidominanza. Il modello di Teobaldelli non ci dice perché alcune forme di comunicazione si sono unite storicamente prima e meglio di altre e questo aspetto viene invece ripreso da Garbuglia.
Tipologia di Garbuglia
• quelli che devono essere convertiti in processi (Es. scrittura= il testo è statico ma quando leggo avvio un processo verbale), che a loro volta si dividono in: spartiti (= media che sono stati creati in vista di una loro esecuzione o possono essere eseguiti) e non spartiti, l'esecuzione deve dare senso e ogni esecuzione deve avere uno spartito (i fumetti sono media statici che devono essere convertiti in processi ma non sono spartiti).
I media dinamici si dividono in:
• quelli necessariamente dinamici = se vengono interrotti danno origine al silenzio ma non danno luogo a un media statico (Es. opera teatrale), hanno a monte uno spartito su cui fare riferimento e si dividono in: esecuzioni (dipendono dallo spartito) e non esecuzioni (non dipendono dallo spartito).
• quelli non necessariamente dinamici = se interrotti possono dare vita a un media statico.
Nello schema c'è un rapporto speculare perché le 2 parti (destra e sinistra) sono simmetriche, la parte inferiore è costituita da linee tratteggiate a differenza della parte superiore perché questo rispecchia la diversità di lettura, infatti la parte superiore ci permette di descrivere un media prendendo le sue caratteristiche fisiche mentre quella inferiore mette in evidenza i suoi potenziali legami con altri media, la parte superiore descrive il comunicato così com'è mentre la parte inferiore tiene conto delle trasformazioni. Potenzialmente tutte le categorie individuate nella parte superiore dello schema possono essere sottoposte a trasformazioni.
Gli spartiti e le esecuzioni sono legati da 2 frecce che hanno valori diversi: la freccia che va dagli spartiti alle esecuzioni è messa tra parentesi perché è una potenzialità dello spartito ma non è essenziale per la sua esistenza, mentre la freccia che va dalle esecuzioni agli spartiti non è messa tra parentesi perché è essenziale per l'esistenza delle esecuzioni.
Int corrisponde all'interprete che può essere un individui/gruppo di individui che intervengono sui singoli media e possono dar vita a delle trasformazioni.
Tipologia delle interpretazioni di Petöfi
• Interpretazione spontanea = viene prodotta in modo intuitivo
• Interpretazione teorica = viene prodotta all’interno di un quadro teorico.
- esplicativo (explicativa-Expl): ha lo scopo (Fase 1) di assegnare al vehiculum (Ve) e ai costituenti del vehiculum (Ve-cost) una architettonica formale e semantica. Può essere strutturale (str) o procedurale (prc) che possono essere a loro volta descrittive (descr, descrivo quello che interpreto) o argomentativa (argum, dico come si è arrivati a quella interpretazione).
- valutativo (evalutativa-Eval): ha lo scopo (Fase 2) di valutare le architettoniche.
1. interpretazione di primo grado quando ogni elemento costitutivo di Ve (ve-Cost) può essere interpretato con il suo significato letterale.
2. interpretazione di secondo grado quando si assegna a Ve un significato simbolico qualsiasi (quando si ha a che fare con testi poetici).
Carlo Tullio riprende lo schema di Petöfi ma lo semplifica: il primo grado dell’interpretazione esplicativa serve per dare un senso concettuale (e non letterale come dice P.) per il primo livello di conoscenza e serve per capire a cosa serve quell’oggetto, mentre il secondo grado serve per dare un senso simbolico (e non figurale). Inoltre Tullio aggiunge un terzo livello che è quello dell’identificazione che P. non prende in considerazione, infatti P. assegna una struttura sintattica/semantica poi passa all’astrazione.
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Dettagli appunto:
- Autore: Emma Lampa
- Università: Università degli Studi di Macerata
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Semiotica
- Docente: Andrea Garbuglia
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