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Il DPCM del 19.5.1995 e le Carte dei Servizi Sanitari


Le carte dei diritti del malato e le commissioni miste conciliative, presiedute dal difensore civico, sono ancora citate nel DPCM del 19.5.1995, schema generale di riferimento della “carta dei servizi pubblici sanitari”, pubblicato nella GU del 31.5.1995, che al paragrafo 3.3 prevede l'istituzione della commissione mista conciliativa, attivata dal responsabile dell'Urp, formata da rappresentanti dell'Usl, della regione e delle associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini, ed eventualmente presieduta dal difensore civico.
Il DPCM propone la commissione mista conciliativa e un sistema di multe da applicarsi all'azienda sanitaria oppure al cittadino inadempiente, dimenticando i principi fondamentali del nostro diritto. La funzione di conciliazione non può andare oltre la semplice spiegazione amichevole fra le parti, e la pronuncia emessa non comporta alcuna conseguenza giuridica. Nessuna sanzione può essere comminata all'utente: è suo diritto ( e non dovere) ritirare gli esiti degli esami fatti oppure no, soprattutto perchè l'evoluzione della malattia può essere tale da non esigere più la conoscenza degli esiti (es. guarigione o morte).
Un aspetto positivo della commissione conciliativa rimane la funzione di presa d'atto, da parte di rappresentanti degli interessi dei malati, dei segnali di disservizio indirizzati da chiunque all'Usl, che può costituire un utile forma di vigilanza per impedire che l'ufficio relazioni pubbliche, dipendente dalla direzione aziendale, si trasformi in ufficio reclami schierato dalla parte dell'azienda.

Tratto da VALUTARE LA QUALITÀ IN SANITÀ di Angela Tiano
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