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La difesa giudiziaria dei diritti del malato


La valutazione dell'utente sul servizio sanitario ricevuto si compie anche attraverso l'accertamento dei trattamenti caratterizzati da cattiva pratica sanitaria e delle relative conseguenze (iatrogenesi). In tal caso la difesa dei diritti del malato può avvenire soltanto sotto forma di tutela giudiziaria, in particolare attraverso il risarcimento. Questa forma è particolarmente sviluppata negli Usa.
Le conseguenze di tale situazione sono diverse, e non tutte in senso favorevole al malato, sia perchè si promuove un eccesso di prudenza da parte dei curanti, timorosi di esporsi al rischio del ricorso giudiziario, sia perchè i costi del sistema sanitario vengono gravati di una enorme percentuale di costo aggiuntivo.
Il nostro sistema giuridico è costruito e funziona in modo che la iatrogenesi non venga quasi per nulla risarcita; difficilmente il malato ha la percezione di essere stato vittima di una cattiva pratica sanitaria ed inoltre, per legge, i professionisti non sono tenuti all'obbligo del risultato. Infine, la giurisprudenza è sfavorevole al paziente, chiedendo a lui di dimostrare che il danno, in mancanza dell'intervento, non si sarebbe verificato.
Il piano integrato di tutela dei malati, promosso dal tribunale per i diritti del malato in collaborazione con una grande casa farmaceutica, sembra costituire un incentivo a promuovere la litigiosità riguardo le cattive pratiche sanitarie, che in effetti è aumentata nell'ultimo periodo.

Tratto da VALUTARE LA QUALITÀ IN SANITÀ di Angela Tiano
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