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Junger e il problema del nichilismo


Junger : vive per tutto il 900. Personaggio molto chiacchierato, viene spesso etichettato com personaggio della destra più estrema. Oltre la linea è un saggio che scrive nel 49, quando Heidegger compie sessanta anni. Il nichilismo letteralmente indicherebbe l’annullamento di tutti i valori che possono giustificare la sua esistenza. Il problema del nichilismo è che l’uomo sembra aver perso realmente tutti i valori: all’uomo non è rimasto più nulla. Siamo negli anni del processo di Norimberga. Junger viene etichettato come un nazista ma in realtà egli non condivide affatto quelle ideologie e ne esce. Il problema del nichilismo è anche affrontato in maniera ampia da Nietzsche: quello che però bisogna rendere chiaro è: che cos’è il nichilismo? Junger Si accorge che vi è una seria difficoltà a definire il nulla. Per questo motivo egli cerca di dare una definizione al nichilismo attraverso ciò che il nichilismo non è. Secondo l’opinione corrente in quegli anni nichilista rappresentava ciò che era legato al male, alla malattia, al caos. Per Junger non è assolutamente così. Egli allora nel suo saggio dimostra primariamente che il nichilismo non è legato alle concezioni correnti e solo dopo si chiede il perchè del nichilismo nella nostra società. Alla fine del saggio infine prova a vedere se è possibile trovare una via di fuga da questo nichilismo. La linea di cui parla il titolo starebbe ad indicare il punto zero, o se si vuole il culmine del processo nichilistico, oltre il quale si può pensare un inizio della risalita verso una condizione migliore. È nella linea che comincia la fine del nichilismo. Heidegger risponderà a Junger per i suoi sessanta anni con un saggio intitolato Sulla linea: la posizione di quest’ultimo infatti si distacca da quella di Junger Heidegger infatti sostiene che prima di poter pensare un inizio della fine, dobbiamo ancora sprofondare all’interno del nichilismo, capirne i meccanismi e scorgere tutto ciò che di sudicio può esserci. Non si può allora ancora parlare di un inizio della fine. Bisogna notare come in entrambi, anche se apparentemente in maniera diversa, è più consistente la parte critico - distruttiva del loro sistema filosofico che la parte propositiva; infatti in fondo anche Junger nonostante abbia sprazzi di ottimismo non conclude, ossia non propone concretamente una via d’uscita perché sostiene che sia prematuro, dunque sbagliato.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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