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Domande retrospettive


Le domande retrospettive costituiscono un compito di recupero di informazioni che l’individuo affronta utilizzando varie strategie e il cui esito non sempre implica il recupero di informazioni accurate, veritiere e complete. Non è possibile avvalersi di criteri esterni, indipendenti, che permettano di verificare la validità delle risposte date.
La direzione dell’errore di memoria non è casuale, ma sistematica, e può dipendere da come l’individuo concettualizza i propri attributi e il loro cambiamento nel tempo. Nel cercare di ricordare un aspetto del proprio passato si attuano due processi:
ancoraggio: il presente costituisce un’informazione saliente e ben accessibile come punto di partenza per cercare in memoria le info rilevanti;
la ricerca in memoria può basarsi su teorie implicite:
teoria della stabilità: gli attributi del sé sono ritenuti stabili nel tempo (sottostima del cambiamento);
teoria del cambiamento: presume una diversità del passato rispetto al presente (sovrastima del cambiamento)
Le info coerenti con il presente vengono più facilmente recuperate in memoria. Se la ricerca porta in luce oggetti ambigui, essi verranno interpretati alla luce degli schemi attivi nel presente. Se l’individuo non trova alcuna info, crederà di aver agito o pensato in coerenza con la teoria attiva nel presente.

Tratto da TECNICHE DELL'INTERVISTA E DEL QUESTIONARIO di Alessio Bellato
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