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Il processo di alfabetizzazione nel 1600/1700


Nel 1600 l'Europa possedeva già tutta una serie di istituzioni educative per le persone colte e i loro figli, di cui la Riforma aveva contribuito ad accrescere il numero. La Riforma aveva democratizzato la cultura permettendo il libero e individuale approccio alle Scritture e insegnando il valore della speculazione. È proprio nel settore culturale che la Riforma fa sentire maggiormente il suo peso, più che nel setttore economico o scientifico. La Riforma sostituisce la vecchia cultura dell'immagine con la nuova cultura della parola, una sostituzione così dirompente che nemmeno il cattolicesimo post tridentino poté prendere sottogamba, dovendosi adeguare.
Anche qui dobbiamo naturalmente guardarci dal trarre conclusioni affrettate e fare affermazioni semplicistiche. Domandiamoci anzitutto da quali fonti apprendiamo qualcosa sullo stato di alfabetizzazione di una popolazione storica e come possiamo misurarlo. Poche fonti e difficile stabilire statistiche. Cosa, poi, intendiamo veramente per alfabetizzazione? Se intendiamo leggere, scrivere e far di conto, esse erano pacifiche in larghi strati delle società con le riforme settecentesche, ma com'era la situazione prima? Il processo non fu uniforme chiaramente e dove molti sapevano leggere, pochi, come nella Germania secentesca dei polder, sapevano scrivere. Il fatto è che l'alfabetizzazione era strettamente legata alle vicende e alle esigenze economiche dei territori: laddove c'era necessità di sviluppo c'era necessità di istruzione.

Tratto da STORIA MODERNA di Gherardo Fabretti
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