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Il sonno e il sogno


Dire che la pazzia è un sogno divenuto realtà non è una metafora. La fenomenologia del sogno e quella della schizofrenia sono quasi identiche con la sola differenza che l’una si verifica solitamente durante il sonno e l’altra sconvolge lo stato vigile o cosciente. Anche il sonno è un abaissement che porta a una più o meno completa dimenticanza dell’Io.
Nella schizofrenia sembrava che la funzione di estinzione e disintegrazione dell’Io venga messa in moto per provocare uno stato simile al sonno, dove la coscienza è ridotta al livello dei sogni o dove i sogni acquistano un grado di intensità simile a quello della coscienza.
La schizofrenia , come nei sogni, presenta una mescolanza di materiale personale e collettivo, che a differenza nei sogni, sembra essere predominante. Il fatto che la schizofrenia frantumi i fondamenti della psiche spiega il prevalere dei simboli collettivi, che costituiscono la struttura di base della personalità.
Di conseguenza lo stato mentale schizofrenico ha tutte le caratteristiche di un “grande sogno”, è un evento importante che presenta le stesse qualità numinose che nelle culture primitive vengono assegnate a un rituale magico. In cui non è l’Io ad essere indebolito ma è l’inconscio che viene rafforzato dalla presenza di un demone.
Concludendo Jung dichiarò che era impossibile dimostrare che la schizofrenia era primariamente una malattia organica e altrettanto impossibile dimostrare la sua origine esclusivamente psicologica. Ma l’origine psicogena della malattia è più probabile di quella tossica.

Tratto da LA SCHIZOFRENIA di Carla Callioni
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