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Tratti, stili e disturbi di personalità


Pur con qualche differenza a seconda del contesto teorico in cui viene utilizzato, con il termine “tratto” intendiamo una modalità costante di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell'ambiente e di sé stessi, che si manifesta in un'ampia varietà di situazioni personali e sociali.
Quando, anzichè indagare le dimensioni di base della personalità (tratti, comportamenti), ci si rivolge allo studio ed alla descrizione dei pattern più generali di comportamento, emozione, pensiero e motivazione, si sta indagando lo stile di personalità: ci si riferisce cioè ad una configurazione più o meno stabile di tratti di personalità, che definisce una struttura psicologica più generale.
Quando tali modalità di agire, percepire, rapportarsi e pensare diventano eccessivamente rigide (ristretto repertorio di risposte che vengono ripetute anche quando la situazione richiederebbe comportamenti o soluzioni diverse) e disadattive ed interferiscono con il funzionamento relazionale e lavorativo di un individuo o, più in generale, con il senso di benessere suo e delle persone con cui vive e lavora, allora è possibile parlare di un disturbo della personalità.
Tratti, stili e disturbi di personalità sono costrutti dimensionali: essi si differenziano fra loro quantitativamente e non qualitativamente.

Tratto da LA DIAGNOSI IN PSICOLOGIA CLINICA di Salvatore D'angelo
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