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Relazioni economiche Svizzera-EU: le conseguenze dell'adozione dell'Euro

La moneta unica europea è, dal 1°Gennaio 2002, una realtà per i 12 paesi che vi hanno aderito. Tra questi, naturalmente, non vi è la Svizzera, che, come ben noto, non fa parte nemmeno dell’Unione Europea. Ciò nonostante non è pensabile che un avvenimento di tale portata possa non avere alcun effetto su un paese che, per ragioni geografiche, culturali ed economiche, è tradizionalmente legato a doppio filo con il Vecchio Continente.
Basta prendere una semplice cartina geografica per rendersi conto di come la Svizzera si trovi nel cuore dell’Europa e di come, per la prima volta nella sua storia, sia circondata da un’unica area monetaria, quella dell’euro. Se si sposta l’attenzione sull’aspetto economico non si può fare a meno di rilevare come l’economia svizzera abbia un elevato grado di apertura, anche a causa delle ridotte dimensioni del paese e di conseguenza del mercato interno, e come l’UE rappresenti di gran lunga il maggior partner commerciale elvetico.
Queste semplici e brevi considerazioni sono alla base di questo lavoro che è volto a cercare di capire quali conseguenze, qualora ve ne fossero, l’introduzione dell’euro abbia comportato per la Svizzera, sia dal punto di vista macroeconomico che da quello microeconomico.
Il lavoro è diviso in tre sezioni, una di carattere storico – istituzionale e due che si occupano più dei problemi economici.
La prima sezione è la parte in cui si analizza l’evoluzione dei rapporti politico – istituzionali Svizzera – UE. Se è vero infatti che la Svizzera non fa parte dell’UE né è in procinto di entrarvi, è pur vero che con il passare degli anni i rapporti istituzionali si sono fatti via via più intensi e complessi. In un primo tempo la Svizzera aveva aderito all’EFTA (European Free Trade Association), siglando l’accordo di libero scambio CE – EFTA del 1972, ma con il progressivo ingresso di paesi precedentemente membri dell’EFTA nella CE prima e nella UE poi, la Svizzera si è trovata nell’esigenza di ridefinire i propri rapporti con l’UE. Nel corso di questo processo non sono mancate iniziative politiche volte all’ingresso nell’UE, tutte bocciate da referendum popolari con i “no” concentrati soprattutto nella parte tedesca del paese, ma alla fine la via seguita è stata quella di accordi bilaterali riguardanti settori specifici di comune interesse.
La seconda e la terza parte trattano gli aspetti economici riguardanti l’introduzione dell’euro. La strada scelta è stata quella di dividerle in base ad una discriminante temporale. Per primo si analizza il dibattito, soprattutto a livello teorico, che si è sviluppato nella fase precedente all’euro, ivi comprendendo anche gli anni in cui la moneta unica europea era solamente una moneta scritturale (1999 – 2001).

Infine ci si occupa invece soprattutto degli ultimi due anni, caratterizzati dall’effettiva circolazione dell’euro e della progressiva scomparsa delle monete nazionali. Come del resto il capitolo II, anche questa parte, è divisa in due sezioni: nella prima si analizza l’aspetto macroeconomico della questione, prendendo in considerazione la Bilancia dei Pagamenti svizzera e le principali variabili macroeconomiche (Pil, tasso di crescita, disoccupazione…etc), mentre nella seconda l’attenzione si sposta all’aspetto microeconomico e interno.
Per concludere, in estrema sintesi, si può dire che l’evoluzione del commercio internazionale svizzero in questi ultimi anni non sembra essere stata influenzata dal nuovo contesto monetario internazionale. Sembra piuttosto che i singoli settori commerciali si abbiano reagito in maniera diversa l’uno dall’altro alla fase negativa dell’economia mondiale cominciata nel 2001 e che questo abbia influenzato il commercio internazionale svizzero nei confronti dei singoli paesi esteri.
A livello interno infine sono state ampiamente confermate le previsioni che ritenevano assolutamente improbabile il ruolo di moneta parallela per l’Euro, mentre si è assistito ad un progressivo effetto di sostituzione nei confronti del dollaro per quanto riguarda la moneta estera utilizzata dalle imprese svizzere per le proprie transazioni internazionali.

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1 Introduzione La moneta unica europea è, dal 1°Gennaio 2002, una realtà per i 12 paesi che vi hanno aderito. Tra questi, naturalmente, non vi è la Svizzera, che, come ben noto, non fa parte nemmeno dell’Unione Europea. Ciò nonostante non è pensabile che un avvenimento di tale portata possa non avere alcun effetto su un paese che, per ragioni geografiche, culturali ed economiche, è tradizionalmente legato a doppio filo con il Vecchio Continente. Basta prendere una semplice cartina geografica per rendersi conto di come la Svizzera si trovi nel cuore dell’Europa e di come, per la prima volta nella sua storia, sia circondata da un’unica area monetaria, quella dell’euro. Se si sposta l’attenzione sull’aspetto economico non si può fare a meno di rilevare come l’economia svizzera abbia un elevato grado di apertura, anche a causa delle ridotte dimensioni del paese e di conseguenza del mercato interno, e come l’UE rappresenti di gran lunga il maggior partner commerciale elvetico. Queste semplici e brevi considerazioni sono alla base di questo lavoro che è volto a cercare di capire quali conseguenze, qualora ve ne fossero, l’introduzione dell’euro abbia comportato per la Svizzera, sia dal punto di vista macroeconomico che da quello microeconomico. Il lavoro è diviso in tre capitoli, uno di carattere storico – istituzionale e due che si occupano più dei problemi economici. Il primo capitolo è la parte in cui si analizza l’evoluzione dei rapporti politico – istituzionali Svizzera – UE. Se è vero infatti che la Svizzera non fa parte dell’UE né è in procinto di entrarvi, è pur vero che con il passare degli anni i rapporti istituzionali si sono fatti via via più intensi e complessi. In un primo tempo la Svizzera aveva aderito all’EFTA (European Free Trade Association), siglando l’accordo di libero scambio CE – EFTA del 1972, ma con il progressivo ingresso di paesi precedentemente membri dell’EFTA nella CE prima e nella UE poi, la Svizzera si è trovata nell’esigenza di ridefinire i propri rapporti con l’UE. Nel corso di questo processo non sono mancate iniziative politiche volte all’ingresso nell’UE, ma alla fine la via seguita è stata quella di accordi bilaterali riguardanti settori di comune interesse. Il secondo e terzo capitolo trattano gli aspetti economici dell’introduzione dell’euro. La strada scelta è stata quella di dividere i capitoli in base ad una discriminante temporale. Nel Cap.II si analizza il dibattito, soprattutto a livello teorico, che si è sviluppato nella fase precedente all’euro, ivi comprendendo anche gli anni in cui la moneta unica europea era solamente una moneta scritturale (1999 – 2001).

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Antonio Gandolfi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
  Relatore: Claudio Grua
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 122

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