Skip to content

Il comunicatore pubblico: formazione e competenze

“E’ FATTO DIVIETO AGLI ESTRANEI DI SOSTARE IN QUESTA SALA SE NON PER IL TEMPO NECESSARIO PER EVENTUALI INFORMAZIONI”.

Questo è un esempio di cattiva comunicazione che non vorremmo vedere più nei corridoi o nelle sale d’attesa di qualsiasi ente pubblico. Eppure, è ancora presente nell’atrio di un Comune di una grande città.
Dall’inizio degli anni Novanta, con l’avvio della riforma della P.A., la comunicazione ha assunto un’importanza rilevante quale leva del cambiamento. Ora, per evitare di avere altri esempi di tale cartello, per evitare dilettantismi e improvvisazioni nella comunicazione, è fondamentale che tale funzione debba essere affidata a dei professionisti.
Lo Stato, dopo un’acuta presa di coscienza, sembra essersi avveduto della complessità e della comunicazione a livello istituzionale, introducendo con la Legge 150, nuove figure professionali per questo settore. Tuttavia, come sempre accade nel passare dalla teoria alla pratica, le questioni aperte rimangono tante, a cominciare dalla scarsità di risorse, che limita, spesso, la stessa applicazione delle leggi.
Partendo dalla descrizione dello scenario passato e di quello attuale della Pa, sottolineandone gli importanti cambiamenti, alcuni dei quali ancora in fieri, nonché le caratteristiche del nuovo auspicato rapporto tra amministrazione e cittadini, ho cercato di delineare il profilo e, dunque, l’importanza di questa nuova figura professionale.
Il comunicatore pubblico, infatti, viene sempre più considerato come perno del cambiamento, come punto di riferimento per tutte le attività di comunicazione, intesa in senso lato con tutti i suoi significati, diretti o meno: significati che sembrano appoggiati e sollecitati dal percorso normativo che si apre con la legge 241/1990 e si chiude (almeno per il momento) con la 150/2000 e successiva direttiva di attuazione.
E' stato necessario analizzare le principali leggi di che hanno caratterizzato la riforma degli anni Novanta. Ne è emerso un quadro abbastanza omogeneo, una sorta di puzzle, dove, a mio parere, tutti i pezzi combaciano tranne uno: l’art. 4 della Legge 150, quella che è stata definita “la legge quadro sulla comunicazione”. Secondo questo articolo, infatti, la P.A. deve, previo un corso di formazione, ricorrere a personale interno prima di assumerne altro tramite concorsi pubblici.
Ed è a questo punto che la mia tesi ha, inevitabilmente, assunto una diversa prospettiva, non più solo descrittiva ma, problematica, critica. Per cui sostengo che, sempre secondo la mia modesta e molto probabilmente “faziosa” opinione, per svolgere le complesse attività di comunicazione, così come previsto dalle leggi, ma soprattutto come richiesto dai cittadini-utenti, siano alquanto esigui dei semplici corsi di formazione.
Nel corso del mio lavoro ho cercato di sostenere la mia tesi descrivendo ogni argomento in modo da far capire quanto siano complesse e poliedriche sia la formazione, sia le competenze che si richiedono oggi a chi si occupa di comunicazione concludendo, quindi, che un tale ruolo non può essere ricoperto se non da un comunicatore di professione.
Così, delineato il profilo di questa nuova figura professionale, ho voluto approfondire il tema delle competenze dei vari operatori della comunicazione, raccogliendole in una matrice in cui ad ogni figura non solo è associata una competenza, ma è indicato anche il peso che, credo, ognuna di queste assuma.
La mia tesi sarà altresì supportata, nonché in alcune parti confermata, da un’interessante intervista che mi è stata gentilmente rilasciata dal professor Angelo Baiocchi, direttore dell’Ufficio Comunicazione del Comune di Roma e docente di Marketing della Pubblica amministrazione nella nostra Facoltà.
Inoltre, descrivendo le funzioni e, dunque, l’importanza degli Urp quali luogo d’incontro tra Pa e cittadini mi è sembrato utile, forse uscendo un po’ fuori dall’ambito della tesi tradizionale, apportare un esempio pratico del cambiamento in atto negli enti pubblici: una sceneggiatura basata su un episodio di “ordinaria amministrazione” di cui, prima o poi, tutti siamo stati protagonisti.
Infine, concludendo, la mia ultima riflessione è stata quella di prendere atto che, malgrado l’avversione di molti, probabilmente, l’unica strada per veder attestato ufficialmente il valore che questa professione si merita, consiste nell’istituire una certificazione professionale. Non per farne un’organizzazione corporativa ma per dare, finalmente, il giusto riconoscimento e le giuste garanzie ai cosiddetti “manager del cambiamento”.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
2 INTRODUZIONE Quello riportato in copertina (o in prima pagina) è un esempio di cattiva comunicazione che non vorremmo vedere più nei corridoi o nelle sale d’attesa di qualsiasi ente pubblico. Eppure, è ancora presente nell’atri di un comune di una grande città italiana 1 . Dall’inizio degli anni Novanta, con l’avvio della riforma della P.A., la comunicazione ha assunto un’importanza rilevante quale leva del cambiamento. Ora, per evitare di avere altri esempi di tale cartello, per evitare dilettantismi e improvvisazioni nella comunicazione, è fondamentale che tale funzione debba essere affidata a dei professionisti. Lo Stato, dopo un’acuta presa di coscienza, sembra essersi avveduto della complessità della comunicazione a livello istituzionale introducendo, con la Legge 150, nuove figure professionali per questo settore. Tuttavia, come sempre accade nel passare dalla teoria alla pratica, le questioni aperte rimangono tante, a cominciare dalla scarsità di risorse, che limita, spesso, la stessa applicazione delle leggi. Partendo dalla descrizione dello scenario passato e di quello attuale della P.A., dopo aver delineato le caratteristiche del nuovo auspicato rapporto tra amministrazione e cittadini, ho cercato di delineare il profilo e, dunque, l’importanza di questa nuova figura professionale: il comunicatore pubblico. Quest’ultimo, infatti, viene sempre più considerato come perno del cambiamento, come punto di riferimento per tutte le attività di comunicazione, intesa in senso lato con tutti i suoi significati, diretti o meno (mettere in comune, trasferire informazione, dialogare, creare un’ identità comune, aprirsi all’esterno, farsi conoscere in modo semplice, far diventare la P.A. “complice” dei cittadini): significati che sembrano appoggiati e sollecitati dal percorso normativo che si apre con

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Marilù Campagnuolo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Luciano Russi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 136

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

burocratese
competenze
comunicatore pubblico
comunicazione istituzionale
comunicazione pubblica
formazione
legge 150/2000
marketing della pubblica amministrazione
pubblica amministrazione
riforma della pubblica amministrazione
urp

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi