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Il pensiero di J-P Sartre tra ontologia e morale

Giunsi alla decisione di scrivere questa tesi dopo aver letto La nausea. A quel tempo la mia conoscenza della filosofia sartriana era pressoché nulla e limitata a qualche piccola sbirciata sui saggi d’introduzione e sulle dispense di letteratura francese.
Iniziai il lavoro con la lettura dell’Essere e il nulla che fin da subito mi mise a dura prova; lì per la prima volta incontrai l’In-sé, il Per-sé e tutte le categorie dell’ontologia sartriana, che poi pian piano divennero sempre più familiari. Finito lo studio dell’Essere e il nulla allora mi accinsi alla lettura dei Quaderni per una morale con l’intento di capire se la libertà del soggetto agente poteva essere definita “assoluta”, come Sartre la descriveva nelle pagine della sua ontologia, ma col passare del tempo le domande circa il lavoro sartriano sulla morale divennero altre: qual è il nesso tra soggettività e storia, tra storia e libertà?
Mi resi conto sempre più delle innumerevoli critiche mossegli da moltissimi suoi colleghi per poi venire a conoscenza della critica più recente, della critica che si era sviluppata dopo la pubblicazione postuma dei Cahiers, di Verità e esistenza e delle altre opere. La sensazione che provai fu simile a quella provata dalla scoperta del testamento postumo di Lenin: fu come una liberazione.
Da sempre presentivo che la ricerca sartriana non voleva fermarsi alla mera constatazione dello “scacco umano” e che l’ontologia doveva essere il tronco su cui doveva svilupparsi il progetto morale e la definitiva ricerca dell’autenticità. Poi sul finire della tesi capii invece che lo “scacco umano” sarebbe rimasto tale e compresi quel che intendeva il nostro autore per “affermazione della contingenza”.

Partendo dall’ontologia dell’Essere e il nulla questo lavoro intende portare alla luce le strutture profonde alla base del rapporto tra uomo, mondo e gli altri. Qui analizzeremo il concetto di libertà, di situazione ed il problema dell’oggettivizzazione tra le intersoggettività.
Nella seconda parte relativa alla morale, invece, affronteremo inizialmente l’autenticità come nuovo tipo di rapporto tra l’uomo e il mondo, per poi giungere alla sezione in cui scorgeremo la possibilità di rapporti non conflittuali tra i soggetti impegnati nel mondo, quelle forme di rapporto autentico che vanno sotto il nome d’appello e d’aiuto.
In appendice getteremo uno sguardo verso la ricerca giovanile sartriana sull’immagine e sui suoi rapporti con la coscienza per trovare infine, lì, lo spazio per la libertà umana, per il progetto e per il progresso.

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Premessa. Giunsi alla decisione di scrivere questa tesi dopo aver letto La nausea. A quel tempo la mia conoscenza della filosofia sartriana era pressoché nulla e limitata a qualche piccola sbirciata sui saggi d’introduzione e sulle dispense di letteratura francese. Iniziai il lavoro con la lettura dell’Essere e il nulla che fin da subito mi mise a dura prova; lì per la prima volta incontrai l’In-sé, il Per-sé e tutte le categorie dell’ontologia sartriana, che poi pian piano divennero sempre più familiari. Finito lo studio dell’Essere e il nulla allora mi accinsi alla lettura dei Quaderni per una morale con l’intento di capire se la libertà del soggetto agente poteva essere definita “assoluta”, come Sartre la descriveva nelle pagine della sua ontologia, ma col passare del tempo le domande circa il lavoro sartriano sulla morale divennero altre: qual è il nesso tra soggettività e storia, tra storia e libertà? Mi resi conto sempre più delle innumerevoli critiche mossegli da moltissimi suoi colleghi per poi venire a conoscenza della critica più recente, della critica che si era sviluppata dopo la pubblicazione postuma dei Cahiers, di Verità e esistenza e delle altre opere. La sensazione che provai fu simile a quella provata dalla scoperta del testamento postumo di Lenin: fu come una liberazione. Da sempre presentivo che la ricerca sartriana non voleva fermarsi alla mera constatazione dello “scacco umano” e che l’ontologia doveva essere il 5

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Informazioni tesi

  Autore: Carlo Palotti
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Adriano Fabris
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 152

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