Skip to content

Il fermo amministrativo nella giurisdizione tributaria

Questo elaborato si propone di offrire una riflessione sull’istituto del fermo amministrativo e sulla tutela del contribuente.
Il legislatore, al fine di colpire “l’evasione da riscossione”, è intervenuto introducendo nell’ordinamento giuridico italiano la possibilità, tra l’altro, di aggredire coattivamente i beni mobili registrati dei contribuenti morosi.
L’istituto del fermo, quindi, ha il compito di dissuadere i contribuenti dal non pagare i tributi e le tasse iscritte a ruolo.
Infatti, qualora il contribuente non assolva l’obbligo di pagare le “cartelle di pagamento” nel termine ordinario di 60 giorni dalla notifica delle stesse, il concessionario della riscossione (oggi Equitalia S.p.A.) è legittimato a procedere ad espropriazione forzata sulla base del ruolo nonché ad attivare ogni altra azione cautelare e conservativa.
Può procedere cioè ad emettere provvedimento di: iscrizione di ipoteca, pignoramento di fitti o pigioni, pignoramenti dei crediti verso terzi, pignoramenti di cose del debitore in possesso di terzi ecc. senza dover motivare in ordine al “fumus boni iuris” e al “periculum in mora”.
Può, altresì procedere a “disporre il fermo dei beni mobili del debitore o dei coobbligati iscritti nei pubblici registri dandone notizia alla direzione regionale della entrate ed alla regione di residente” (art. 86 dpr 602).
Tale provvedimento ha destato notevole allarme sociale perché il concessionario si è avvalso, alcune volte anche illegittimamente, della possibilità di bloccare l’utilizzo del bene mobile registrato (autovettura) anche per importi irrisori.
Ciò ha costretto, molto spesso, il contribuente a pagare il debito iscritto a ruolo anche quando l’importo non era dovuto pur di evitare il fermo di un bene oramai indispensabile nel vivere quotidiano; l’autovettura.
Qualora, invece, il contribuente avesse voluto opporsi al provvedimento di fermo emanato dal concessionario della riscossione avrebbe avuto notevole difficoltà ad individuare il giudice competente.
Nell’assenza di una norma chiara sulla giurisdizione, considerato anche che il Ministero non ha emanato il previsto regolamento sulle modalità, termini e procedure di attuazione del fermo, sia la dottrina che la giurisprudenza hanno sempre dibattuto se la competenza a decidere fosse del giudice ordinario, del giudice amministrativo oppure del giudice tributario.
Il legislatore, al fine di fare chiarezza sul giudice competente a decidere, con la emanazione della legge n.248/2006 di conversione del d.l. n. 223/2006, ha disposto che il fermo dei beni mobili registrati di cui all’art. 86 d.p.r. n.602/73 fosse di competenza del giudice tributario.
Poiché, però, l’art. 2 della normativa sul contenzioso tributario dispone che appartengono alla giurisdizione tributaria soltanto “ le controversie aventi ad oggetto i tributi di ogni genere e specie” sia la Corte Costituzionale che la Suprema Corte di Cassazione sono intervenute sul punto per affermare che “le controversie relative al fermo di beni mobili registrati che possono essere conosciuti dal giudice tributario sono quelli concernenti crediti da tributi”, invece quelli concernenti “altri crediti” tra cui contributi previdenziali oppure sanzioni al codice della strada, sono di competenza del giudice ordinario.
Con la sentenza sopra richiamata la Corte di Cassazione ha altresì confermato l’ulteriore principio che “qualora il ricorso non sia stato originariamente proposto innanzi al giudice competente in relazione alla specifica natura dei crediti posti a fondamento del provvedimento di fermo, opererebbe il principio della traslatio giudici”.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
4 INTRODUZIONE Questo lavoro si propone di offrire una riflessione sull’istituto del fermo amministrativo e sulla tutela del contribuente. Al fine di colpire “l’evasione da riscossione” per lungo tempo esercizio preferito dai contribuenti, il legislatore è intervenuto introducendo nell’ordinamento giuridico la possibilità per la P.A., attraverso il concessionario della riscossione, di aggredire coattivamente i beni mobili registrati dei contribuenti morosi. L’istituto del fermo amministrativo è stato inserito nella legislazione recente con l’introduzione dell’art. 91 bis nel d.p.r. n.602/73 secondo il quale “qualora in sede di riscossione coattiva di crediti iscritti a ruolo non sia possibile, per mancato reperimento del bene, eseguire il pignoramento dei veicoli a motore e degli auto scafi di proprietà del contribuente iscritti in pubblici registri, la direzione regionale delle entrate ne dispone il fermo” . Con la successiva riforma della riscossione approvata con il d.lgs. n.46/1999 e successivamente con il d.lgs. n.193/2001 fu inserito, in sostituzione dell’art. 91 bis, l’art. 86 che nasceva con l’intendo di allargare le maglie della esecuzione coattiva limitando anche le tutele del debitore impedendogli la possibilità di distrarre artatamente i beni mobili registrati su cui poter soddisfare il credito iscritto a ruolo. Essa si prefiggeva, cioè, il compito di indirizzare e dissuadere i contribuenti dal non pagare tributi e tasse iscritti a ruolo. In particolare si intendeva incidere in maniera più marcata sulla disciplina della riscossione semplificando e razionalizzando l’attività del concessionario rendendola più efficace ed incisiva. Infatti, qualora il contribuente non assolva l’obbligo di pagare le cartelle esattoriali entro il termine di 60 giorni dalla notifica, salvo i casi di sospensione o dilazione di pagamento, il concessionario della riscossione, oggi Equitalia

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Felice Grande
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Giuseppe D'Andrea
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 131

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

fermo amministrativo
ganasce fiscali
giurisdizione tributaria
nozione di tributi
preavviso di fermo amministrativo

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi