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Metodologia di analisi dei sedimenti per il monitoraggio ambientale dello stagno di Santa Giusta

L’attività di tirocinio si è svolta presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (CNR-IAMC), situato in località Sa Mardini - Torregrande (Oristano).
L’obiettivo dell’Istituto è di promuovere la ricerca scientifica, la cooperazione internazionale, la formazione e la diffusione, finalizzata alla corretta gestione delle bio-risorse e dell’ambiente marino Mediterraneo, contribuendo così a una politica per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Le linee principali di ricerca dell’Istituto sono la Biologia degli organismi, gli Ecosistemi costieri e l’Oceanografia.
Durante il tirocinio, svoltosi principalmente nei laboratori di chimica e sedimentologia, ho appreso e acquisito la metodologia e le tecniche di analisi dei sedimenti, studiando in particolar modo quelli provenienti dallo stagno di Santa Giusta.

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4 1. Premesse 1.1 Introduzione L’attività di tirocinio si è svolta presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (CNR-IAMC), situato in località Sa Mardini - Torregrande (Oristano). L’obiettivo dell’Istituto è di promuovere la ricerca scientifica, la cooperazione internazionale, la formazione e la diffusione, finalizzata alla corretta gestione delle bio-risorse e dell’ambiente marino Mediterraneo, contribuendo così a una politica per lo sviluppo sostenibile del territorio. Le linee principali di ricerca dell’Istituto sono la Biologia degli organismi, gli Ecosistemi costieri e l’Oceanografia. Durante il tirocinio, svoltosi principalmente nei laboratori di chimica e sedimentologia, ho appreso e acquisito la metodologia e le tecniche di analisi dei sedimenti, studiando in particolar modo quelli provenienti dallo stagno di Santa Giusta. Infatti, l’analisi delle caratteristiche chimiche e fisiche dei sedimenti, riveste una notevole importanza nello studio degli ambienti di transizione, come le lagune e gli stagni costieri ed è utile per capire le condizioni ambientali di questi particolari ecosistemi. Questi ambienti, infatti, sono aree ad elevata produttività e quindi cruciali per la sopravvivenza di molte specie utili all’uomo, quali invertebrati, pesci, uccelli e mammiferi. Oltre a rivestire un’importanza umana, culturale ed economica, queste zone umide costituiscono un ambiente naturale di rara bellezza dal punto di vista paesaggistico e faunistico, ospitando una grande varietà di avifauna, fra cui alcune specie ormai rare, che nidificano fra le molteplici varietà di flora. Attualmente, le attività di pesca e itticoltura hanno dato vita a un turismo eno- gastronomico che spesso si accompagna ad una sana attività sportiva. Va comunque ricordato che si tratta di habitat estremamente delicati: l’equilibrio biologico rischia, infatti, di rompersi ogniqualvolta gli stress ambientali e il degrado dovuto all’inquinamento e ad altri fattori antropogenici, agiscono negativamente sulla riproduzione, distribuzione e sopravvivenza di numerose specie di notevole interesse naturalistico e commerciale. Inoltre, tali ambienti, che spesso si trovano nei pressi di centri urbani o industriali, sono sempre più condizionati da fattori di produzione eccessiva di nutrienti e materia organica, soprattutto come conseguenza diretta (es. scarico di acque reflue, acquacoltura) o indiretta (es. eutrofizzazione) delle attività umane (P. Magni, 2007). Infatti, un eccesso di sedimentazione di materia organica, in condizioni di aumento di temperatura, può portare a elevati tassi di batteri solfato-riduttori, alla riduzione di ossigeno e al successivo rilascio nell’acqua di acido solfidrico (H 2 S) tossico, in concentrazioni superiori alla soglia di tolleranza per la maggior parte degli organismi acquatici animali. Questo fenomeno è legato all’accumulo sul fondo di grandi quantità di materia organica che non viene ossidata a causa dello scarso ricambio d’acqua e del clima caldo-umido che in Sardegna prevale per lunghi periodi dell’anno: il risultato è il verificarsi di uno stato di anossia che porta al collasso dell’intero sistema.

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Scintu
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Sassari
  Facoltà: Scienze Ambientali
  Corso: Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura
  Relatore: Marco Casu
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 34

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Parole chiave

stagno
campionamento
monitoraggi ambientali
carbonati
sostanza organica
santa giusta
sedimenti lagunari
acque lagunari

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