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L'inclusione della persona con disabilità uditiva

Viviamo in una società verbale che si è sviluppata su modalità di comprensione e relazioni che implicano l’uso del codice linguistico orale - scritto. In questo contesto la sordità è "quasi" per definizione un handicap. La scelta di questo argomento di tesi - L’inclusione della persona con disabilità uditiva - è stata determinata dalla mia esperienza nel mondo dei sordi e dalla consapevolezza che la sordità, essendo invisibile rispetto ad altre disabilità, non sia valutata nella sua giusta complessità. È opportuno che sia offerta ai bambini e ai ragazzi sordi, una scuola di qualità con metodi e strumenti adatti, dove ci siano insegnanti, educatori e compagni che conoscano la Lis. Il bambino sordo possiede le stesse potenzialità di apprendimento di un bambino udente: la differenza consiste nel canale sensoriale comunicativo, del quale bisogna tener conto in ambito educativo.

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21 1.2 Diagnosi, protesizzazione e riabilitazione La sordità è una patologia che ha bisogno di una prevenzione primaria, una diagnosi precoce e una immediata protesizzazione, parallelamente a un lungo percorso riabilitativo. La fase diagnostica, con i dovuti accertamenti audiologici, permette un’adeguata protesizzazione e un tempestivo e personalizzato iter di riabilitazione. La diagnosi della sordità infantile è molto complessa e avviene già nei primi mesi di vita del bambino. Prima di effettuare una diagnosi sono necessari numerosi esami ed accertamenti, si tratta quindi di un percorso lungo e composto da alcune fasi 19 : 1) Screening audiologico. In questa fase iniziale si vanno ad individuare i soggetti potenzialmente affetti da sordità. In Italia lo screening neonatale è obbligatorio, ma non lo è quello audiologico neonatale, se non in alcune regioni come la Lombardia e lo Toscana. Tuttavia, questo viene comunque eseguito su tutti i neonati, non solo quelli a rischio, ma anche ai nati sani. Questo permette di identificare precocemente i casi di ipoacusia. Lo screening audiologico neonatale non è invasivo, è una procedura rapida e molto affidabile. Nel caso si individuino neonati con ipoacusia congenita, si procede a degli accertamenti che portano alla diagnosi entro i tre mesi di vita del bambino. Una diagnosi precoce permette un rapido ripristino di una normale stimolazione acustica, prevenendo quella che viene chiamata “deprivazione acustica” e che può causare nel bambino un ritardo linguistico e comunicativo. 2) Diagnosi audiologica. In questa fase il sospetto di ipoacusia deve essere confermato o smentito mediante una serie di esami. Inoltre, qualora fosse confermato il sospetto, si va ad indagare l’entità, la tipologia e l’andamento della curva audiometrica. Si valuta di conseguenza quale programma terapeutico e riabilitativo percorrere sulla base dei dati raccolti. Per effettuare la diagnosi, vengono effettuati test simili per adulti e bambini. Questi si distinguono in test di audiometria oggettiva e test di audiometria 19 Deltenre P, Van Maldergem L. Hearing loss and deafness in the pediatric population: causes, diagnosis, and rehabilitation. Handbook of clinical neurology 2013; 113:1527-38.

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Informazioni tesi

  Autore: Erika Crozzoletto
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2018-19
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Consulenze pedagogiche per la disabilità e la marginalità
  Relatore: Marisa Musaio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 135

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