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Le parole che esprimono emozioni

Lo studio delle emozioni, trascurato dalla scienza nel passato, dagli inizi del ‘900 ha prodotto una serie innumerevole di pubblicazioni. Attualmente si contano circa 150 teorie che riguardano la genesi, i correlati neurali e la funzione delle emozioni (Machado L., Cantilino A., 2016). Nonostante il poderoso sforzo scientifico ancora oggi non esiste un pieno accordo sulla definizione del termine emozione e del termine sentimento (feeling, nella letteratura anglosassone), usato come equivalente e non. Il concetto è ben definito da Fher & Russel (Fehr B., Russel J.A., 1984): “Everyone knows what an emotion is, until asked to give a definition. Then it seems no one knows.” parole definiscono e comunicano alcuni nostri stati interni che nell'uso comune definiamo emozioni. Teorie come quelle costruttiviste ipotizzano che parole quali felicità, rabbia, paura etc. contribuiscano a creare e modellare la percezione e la categorizzazione di quegli stati. Secondo quelle teorie, le emozioni sono una combinazione di una componente affettiva basilare (valenza) più la percezione di variazioni di parametri fisiologici (battito cardiaco, arrossamento del volto, tensione muscolare etc.), la riattivazione di ricordi e l'attivazione di programmi motori. Gli elementi che costituiscono le emozioni hanno carattere generale e non specifico ed entrerebbero a costituire numerosi altri stati mentali. Pertanto, mentre la sensazione di piacere, o dispiacere, definita come affetto o valenza, potrebbe essere congenita e presente in varie specie animali e nei neonati della nostra specie, le emozioni sarebbero specifiche degli umani e maturate con il progressivo sviluppo di capacità cognitive durante la crescita dell'individuo. Tra quelle capacità il linguaggio sarebbe attivo anche nel rimodellamento dell'esperienze emotive, per cui la definizione di esse sarebbe un processo dinamico. Una prova anatomica di questa ipotesi è la presenza di connessioni rapide e bidirezionali tra le regioni sensoriali del cervello e la corteccia orbito frontale associata alle conoscenze semantiche.

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PAROLE EMOZIONI 1 ANTONIO GIORDANO Le Emozioni Lo studio delle emozioni, trascurato dalla scienza nel passato, dagli inizi del ‘900 ha prodotto una serie innumerevole di pubblicazioni. Attualmente si contano circa 150 teorie che riguardano la genesi, i correlati neurali e la funzione delle emozioni (Machado L., Cantilino A., 2016). Nonostante il poderoso sforzo scientifico ancora oggi non esiste un pieno accordo sulla definizione del termine emozione e del termine sentimento (feeling, nella letteratura anglosassone), usato come equivalente e non. Il concetto è ben definito da Fher & Russel (Fehr B., Russel J.A., 1984): “Everyone knows what an emotion is, until asked to give a definition. Then it seems no one knows.” Negli anni ’80 iniziò una disputa tra due delle più citate teorie sulle emozioni: il cognitivismo di Lazarus e la subliminal mere exposure di Zajonc (Fehr B., Russel J.A., 1984). È illuminante ciò che i due autori riportano circa la definizione di emozione. Il primo riferisce che per alcuni stati psicofisiologici come la paura, la rabbia e la tristezza c’ è accordo sul definirli emozioni, mentre, ad esempio, lo sbigottimento, la colpa e l’ interesse non da tutti vengono considerati emozioni. Inoltre non c’ è accordo sui criteri da usare per definire un’ emozione. La soluzione storicamente più comune è la descrizione delle caratteristiche generali che notiamo in un comportamento emotivo, ma ugualmente questa definizione non aiuta a differenziare un emozione da uno stato non emotivo, né dice qualcosa circa le proprietà di un’ emozione specifica (in Craig A.S., Lazarus R.S., 1990). Per Zajonc, invece, non esiste una precisa definizione dei termini affetto e cognition, poiché non sono state formulate teorie definitive di questi processi (in Murphy S.T., Zajonc R.B., 1993). Lazarus include processi puramente sensoriali nella sua definizione di funzioni cognitive, mentre, altri riservano il termine per processi

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Giordano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Neuroscienze cognitive
  Relatore: Simona Collina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 48

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