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Corpo e performatività agli inizi del XXI secolo: Francesca Grilli tra limite e resistenza

Il corpo è da sempre il ricettacolo e il contenitore di memorie, passioni e sofferenze. Il corpo, proprio di una persona o i suoi simulacri, comporta sempre una totale immersione, fisica e mentale, nelle emozioni e nelle sfide che vengono costantemente poste da se stessi o dagli altri. Il limite è quello che, per natura o per volontà, ci tiene timorosamente ancorati a una realtà che ci appartiene soltanto a metà. Mettere in gioco il proprio limite e superarlo attraverso il consapevole e fermo controllo di esso ci permette di sopravvivere anziché soccombere, così da creare mondi nuovi e magnifici. Il concetto di limite e corpo non può essere disgiunto da quello di resistenza; lo sforzo fisico si tramuta in controllo mentale su qualcosa, come la natura, che di per sé è incontrollabile. Questi aspetti dell’essere sono alcuni dei punti centrali dell’operato artistico di Francesca Grilli, argomento centrale di questo lavoro di ricerca. Artista bolognese di nascita è conosciuta a livello nazionale e internazionale grazie alle sue numerose partecipazioni a festival di arte performativa (ad esempio il Drodesera Festival), unitamente a svariate residenze all’estero. Francesca Grilli inizia il suo percorso artistico nel campo fotografico per poi spostarsi, in maniera quasi totale, al mondo delle arti performative utilizzando aspetti legati al proprio immaginario autobiografico (memorie, ricordi) e, successivamente, spostando l’attenzione su diverse tematiche che creano un filo unico, tangibile e indistruttibile, tra le sue opere e il pubblico.

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27 TRA MATERIA E SUONO LE OPERE PIÙ RECENTI 2.1. Il ‘residuo mentale’ di Anawana Haloba e Francesca Grilli a Manifesta 07 (2008) Il concetto di residuo è stato più volte oggetto di attenzione. Nelle sue varie forme di esistere ha assunto continuamente nuovi significati e ha contribuito in maniera differente ad arricchire pensieri e riflessioni sia teoriche che scientifiche. Già in sociologia Vilfredo Pareto, 56 nel Trattato di sociologia generale del 1916, analizza l’irrazionalità del comportamento dell’uomo e distingue due campi d’azione: il primo è composto da istinti, sentimenti, che chiama ‘residuo’; il secondo è il tentativo di razionalizzare l’irrazionale chiamato ‘derivazione’. 57 I residui, secondo il sociologo, sono la manifestazione dei sentimenti, la causa primaria delle azioni non logiche. Per comprendere l’uomo non basta fare appello a un solo aspetto del residuo, per questo Pareto individua sei classi che rappresentano i vari istinti e bisogni propri dell’uomo. Il residuo appare come qualcosa d’insito nell’essere e tramite il suo costante rapporto con – quello che Pareto chiama – ‘derivazione’ istituisce l’equilibrio della società. Un’altra forma di residuo potrebbe essere quella proposta da Carla Subrizi nell’analisi della fotografia come residuo sensibile. Il residuo sensibile rappresenta il mezzo attraverso cui la fotografia ci permette di vedere qualcosa che c’è o che potrebbe non esserci, ovvero l’espediente con il quale gli artisti possono mostrare il risultato ultimo di un avvenimento che si è consumato lontano dagli occhi degli spettatori. Quest’aspetto del residuo fa riferimento al rapporto tra il corpo e la fotografia, soprattutto nel caso delle immagini di Gina Pane, per esempio, tramite le quali restituisce le immagini di quel suo corpo martoriato, ferito, sconsacrato. Molto spesso il sensibile si presenta più come uno stato d’animo che come uno stato di cose. 58 Nel momento in cui anche il corpo inizia lentamente a sparire dall’immagine 56 Vilfredo Pareto era un economista e sociologo. Nato a Parigi nel 1848 partecipò attivamente alla battaglia liberista contro il protezionismo e l'asservimento dello stato a interessi privati. Autore d’importanti testi economici e sociologici come: Trattato di sociologia generale (1916), Les systèmes socialistes (1902-1903). Da Enciclopedia Treccani online, disponibile al sito: http://www.treccani.it/enciclopedia/vilfredo-pareto_(altro)/ 57 Per maggiori informazioni riguardo la “Teoria delle azioni” consultare: Vilfredo Pareto, Trattato di sociologia generale, edizione critica a cura di Giovanni Busino, Unione tipografico-editrice torinese, Torino, 1988 58 Carla Subrizi, Azioni che cambiano il mondo. Donne, arte e politiche dello sguardo, Postmediabooks, 2012, p.135

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Cottone
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Storia dell'arte
  Relatore: Carla Subrizi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 131

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Parole chiave

performance
arte contemporanea
macro
performing art
manifesta
francesca grilli
55 ̊ biennale di venezia (2013)
maria alicata
variazioni per voce
fe2o3, ossido ferrico

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