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Gli studi e l’attività di Nicola Malnate a sostegno degli emigranti in partenza dal porto di Genova

Questo progetto nasce da un tirocinio che ho svolto presso il Galata Museo del Mare di Genova. Rimasta affascinata dalla sezione "MeM – Memorie e Migrazioni", che percorre l’intero terzo piano del museo e grazie al quale si è proiettati nel viaggio dell’emigrante (a partire dalla vecchia Stazione Marittima di Genova fino agli scenari selvaggi sudamericani, passando per una riproduzione straordinaria di un piroscafo transatlantico), ho deciso di approfondire il tema dell’emigrazione italiana da Genova.

In mezzo ai numerosissimi studi a riguardo, ho utilizzato quasi esclusivamente le fonti di Nicola Malnate, attento ispettore del porto di Genova che mai rimase immobile di fronte agli abusi e ai raggiri che vedeva ogni giorno nel porto e nelle zone circostanti. Così lo descriveva Luigi Einaudi nel 1898: "...rara avis di funzionario, da diciotto anni consacrato alla tutela degli emigranti con amore vero, non burocratico". Le osservazioni di Malnate, riportate scrupolosamente anno per anno, si concentrarono sull’emigrazione verso l’America del Sud, come egli sempre precisò.

Ritengo che l'attenzione di Nicola Malnate possa essere una perfetta e fedele testimonianza di ciò che accadeva tra le banchine del porto di Genova, tra i suoi carruggi e la sua gente, nella troppa ostilità e nel troppo poco sostegno. Per questo motivo l’operato solidale di Malnate, ma anche di figure come padre Maldotti, emergono veramente dal triste e cupo scenario genovese di fine Ottocento.

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2 1.1 Il porto di Genova dal Medioevo ai giorni nostri “Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica Signora del Mare: Genova”. Così scriveva Francesco Petrarca, nel 1358, a seguito di un viaggio avvenuto nello stesso anno nel capoluogo ligure, denominandolo per la prima volta con il soprannome Superba che la caratterizza ancor oggi. La storia della Signora del Mare è strettamente legata alla storia del suo porto: già attivo durante i traffici di età classica (V secolo a.C.), raggiunse il suo pieno sviluppo dopo l’anno Mille, diventando inevitabilmente una vera capitale europea. Così come Venezia, Istanbul, o come Liverpool (dal XVI secolo), Genova era considerata una città-mondo a tutti gli effetti. Al suo interno vi era una consistente circolazione di merci provenienti da tutto il continente europeo e dai territori medio-orientali, grazie alla prosperosa attività della nuova classe dominante in Italia, i mercanti; dopo la scoperte delle Americhe, Genova divenne uno dei porti internazionali più importanti per i commerci transatlantici. Inoltre, Genova proliferava di una vasta e diversificata popolazione di etnie diverse, stabili o di passaggio, e molto spesso venivano create delle “frontiere” interne, che però, a differenza della concezione odierna, non erano intese come un confine da abbattere, ma un limite necessario per definire la giusta distanza per una buona convivenza. Nel 1815, con il Congresso di Vienna, Genova venne annessa al Regno di Sardegna: per il suo porto rinizierà un periodo di grandi trasformazioni, che lo porteranno ad essere per tutto il periodo successivo uno degli scali europei più importanti (porto di sbarco di cotone, materie

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Foti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Conservazione dei Beni Culturali
  Relatore: Francesco  Surdich
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 116

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Parole chiave

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navigazione
nave
porto
genova
sud america
emigranti
transatlantico
piroscafo
nicola malnate

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