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Omofobia: verso una pedagogia dell'inclusione - Analisi de fenomeni discriminatori e proposte d'intervento

Negli ultimi decenni l'attenzione verso il fenomeno "omofobia" è aumentata sempre di più, sfociando sia in un atteggiamento di contrasto ad essa che, sfortunatamente, in un picco di episodi di stampo omofobico quali aggressioni, violenza, bullismo e induzione al suicidio.
Tale lavoro si propone, innanzitutto, di tratteggiare i mutamenti della percezione dell'omosessualità e degli atteggiamenti più o meno tolleranti ad essa collegati. Di seguito si passerà alla definizione di "omofobia" e di "transfobia" con le rispettive alternative proposte da vari autori e le critiche di natura sia etimologica che di significato, passando al concetto di "omonegatività" introdotto da Hudson e Ricketts come alternativo o quantomeno complementare al più diffuso termine "omofobia". Si passa poi a descrivere la formazione dell'identità sessuale in persone LGBT focalizzandosi sul concetto di omofobia interiorizzata.
Nel terzo capitolo si discuteranno i principali luoghi della discriminazione: la scuola, la famiglia, il lavoro, la formazione professionale, i contesti sanitari e i mass media, prendendo in considerazione episodi di cronaca italiana e internazionale al fine di comprendere al meglio le modalità più comuni con cui si innesca il meccanismo discriminatorio.
Dopo aver chiarito le origini dell'omofobia, i livelli dell'omonegatività, i luoghi della discriminazione non resta altro che presentare delle proposte di intervento operative per prevenire e ridurre la discriminazione nei vari ambienti trattati.
In primis, per la scuola, vengono presentate una serie di buone prassi per fronteggiare il bullismo di matrice omofobica, sia a livello nazionale sia a livello scolastico enunciando, inoltre, alcune importanti iniziative italiane.
Per quanto riguarda le famiglie sembra necessario sviluppare strategie e strumenti di sostegno finalizzati alla prevenzione della violenza omofoba all'interno e al di fuori delle stesse focalizzandosi, in particolare, sul fornire informazioni corrette su temi quali l'orientamento sessuale e l'identità di genere.
In ambito lavorativo si vedrà come adottare una politica aziendale di inclusione delle diversità sia auspicabile non solo per le persone discriminate ma anche per le stesse aziende. Inoltre, si presenteranno alcune iniziative italiane nel campo della formazione professionale finalizzate a contrastare la discriminazione e delle buone prassi in ambito sanitario.
Non da ultimi, i mass media svolgono un ruolo cruciale nel miglioramento della percezione pubblica delle persone LGBT come si vedrà nelle principali strategie di lotta all'omofobia perpetrata da questi ultimi, presentate a conclusione del capitolo.

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3 Introduzione Negli ultimi decenni l’attenzione verso il fenomeno “omofobia” è aumentata sempre di più, sfociando sia in un atteggiamento di contrasto ad essa che, sfortunatamente, in un picco di episodi di stampo omofobico quali aggressioni, violenza, bullismo e induzione al suicidio. L’omofobia, in linea generale, indica la paura e l'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità, essa si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse: discorsi intrisi d’odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritti all’obiezione di coscienza. Ultimamente, a questi episodi si è aggiunta un tipo di omofobia non violenta da un punto di vista prettamente fisico ma brutale in ambito culturale, così come ha dichiarato il giornalista e scrittore Roberto Saviano. Si tratta delle cosiddette Sentinelle in piedi: uomini, donne, ragazzi e ragazze che si riuniscono in piazze o altri luoghi pubblici di diverse città, disponendosi l’uno a un metro dall’altro per poi rimanere un’ora a fissare un libro aperto, in silenzio. Sono persone che protestano per affermare che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna e, in questo modo, vorrebbero anche impedire l’attuazione del disegno di legge Scalfarotto sull’omofobia (presentato il 13 marzo 2013), che condanna le discriminazioni sull’identità sessuale, perché lo considerano contrario alla loro libertà di espressione. Si può dire che questa gente abbia la bizzarra necessità di manifestare non per rivendicare i propri diritti, bensì per evitare che altri possano beneficiare di tutele in realtà già usufruibili dai più. L’indifferenza all’estensione del fenomeno omofobo da parte dello Stato risulterebbe inoltre in una complicità la cui conseguenza diviene evidente nell’assenza di leggi a riguardo, è la cosiddetta omofobia (o omonegatività) istituzionale. Difatti, gli omosessuali italiani sono gli unici, in tutto il mondo occidentale, a cui viene impedita l’unione civile, il matrimonio e l’adozione anche quando il figlio biologico sia del proprio partner, la cosiddetta, stepchild adoption. Un altro fenomeno abbastanza recente è quello dell’“omofobia cibernetica”. Oramai la stragrande maggioranza delle famiglie possiede almeno un computer e una connessione ad internet, inoltre lo smartphone è sempre più di uso comune tra i pre-adolescenti. L’innovazione tecnologica degli ultimi anni ha sicuramente molti aspetti positivi ma,

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Informazioni tesi

  Autore: Diana Beli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione degli adulti e della formazione continua
  Relatore: Silvana Calaprice
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 196

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Parole chiave

bullismo
omosessualità
discriminazione
omofobia
storia dell'omosessualità
bullismo omofobico
fenomeni discriminatori
proposte d'intervento
proposte educative

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