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Destinazione e Cluster Turistici: un'applicazione all'Oasi egiziana di Siwa

Nella prima sezione del lavoro si cercherà di descrivere le caratteristiche del concetto di destinazione turistica, andando a specificare le differenze che sussistono rispetto al concetto generale di luogo o territorio definito, ma anche quelle riscontrabili tra l’offerta di una destinazione e quella di un insieme di imprese operanti sullo stesso territorio.
Si passerà successivamente a prendere in considerazione un particolare modello di offerta, ovvero il cluster porteriano, analizzando la sua essenza teorica e guardando come, seppur nato in relazione all’industria manifatturiera, possa essere applicato al settore del turismo con riferimento ad una singola destinazione. Inoltre si cercherà di comprendere cosa implichi l’adozione e l’implementazione di detto modello per una località turistica, andando a guardare gli effetti specifici causati dalla struttura del cluster.
Infine si cercherà di comprendere come un cluster turistico possa trovare un’applicazione vincente in località caratterizzate da un’economia arretrata e che abbiano scelto di puntare sul turismo come leva di crescita, in grado di attivare e stimolare tutti quei settori, appartenenti a svariati ambiti, che concorrono e dipendono dall’industria turistica.
Nella seconda parte si cercherà di riprenderle e di applicarle alla località di Siwa, un’oasi situata nel Sahara egiziano al confine con la Libia.
La destinazione è appena stata “scoperta” dai turismo internazionale, il quale ne ha subito compreso le potenzialità di sviluppo, mentre attualmente si trova ancora in una situazione di arretratezza economica: il turismo è visto come il settore su cui puntare per promuovere una crescita ed una modernizzazione dell’oasi, certamente assai numerosa (circa 15'000 abitanti) rispetto alle condizioni di altre oasi.
Il profilo di sviluppo che si intende adottare per questa località ha l’obiettivo di creare un sistema che ricalchi le condizioni, i principi e le caratteristiche di un cluster turistico. A tal fine si analizzeranno i vari attori che dovranno operare sul territorio, cercandone di comprendere le funzioni, ed i rapporti che tra questi dovranno essere stabiliti. Date le condizioni di Siwa, ci si soffermerà infine sulle caratteristiche e sulle funzioni che dovrà avere un particolare soggetto, quello che in teoria è chiamato “Holding di destinazione” e che in questa località, almeno nella prima fase di sviluppo, dovrà ricoprire la carica di promoter e di coordinatore dello sviluppo turistico dell’area.

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6 INTRODUZIONE Come riconosciuto da tutti gli esperti nel campo e non, il settore turistico è oggi divenuto uno dei più importanti, se non il primo, all’interno dell’economia mondiale, presentando risultati e prospettive future sicuramente invidiabili da qualsiasi altro comparto. Nonostante ciò, forse per la sua complessità, forse perché rivolto caratterizzato da attività leisure, tradizionalmente non riconosciute come “produttive”, solo recentemente si è iniziato a ritenere il turismo degno di studi e ricerche, volte ad analizzare il fenomeno nella sua complessità, tracciando anche le linee per una sua evoluzione. Ci si è così trovati di fronte ad una situazione caratterizzata da una povertà di studi nati specificamente in funzione del turismo, mentre assai più frequentemente si è fatto ricorso a modelli territoriali provenienti da altre aree: come il “milieu” di Aydalot o il “distretto” applicato con successo specialmente in Italia, anche questo modello è nato in funzione del settore manifatturiero 1 . Tra questi modelli, uno che certamente sta trovando un’ampia e fertile applicazione in campo turistico è quello Cluster, elaborato da Porter a cavallo tra gli anni ‘80 e ’90, riprendendo il discorso iniziato nel 1920 da Marshall sulle concentrazioni territoriali di piccole e medie imprese. Recenti studi hanno però evidenziato come il cluster si possa prestare in maniera particolarmente soddisfacente al settore del turismo, soprattutto a livello locale, per risolvere molti quali quello dell’innovazione o del marketing territoriale. In questo lavoro si cercherà di comprendere nel dettaglio il concetto di “destinazione”, andando a studiare la sua essenza, le sue caratteristiche ed i punti di debolezza, analizzando i problemi di cui si accennava sopra. Si prenderà successivamente in esame il modello del cluster, andando a vedere come questo possa adattarsi a talune realtà locali, tra cui le destinazioni turistiche per 1 Per una rassegna sui modelli territoriali industriali estesi al turismo si veda: Capone (2006), Systemic approaches for the analysis of tourism destination: towards the tourism local system.

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Informazioni tesi

  Autore: Iacopo Raspolli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e gestione dei servizi turistici
  Relatore: Francesco Capone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 115

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Parole chiave

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