Skip to content

Il sistema pensionistico italiano: Storia, Evoluzione e Prospettive

Il presente elaborato espone alcuni importanti passaggi storici che hanno contribuito alla nascita del sistema previdenziale italiano, mettendo in evidenza anche criticità e imperfezioni che hanno reso l’intero sistema non pienamente idoneo a soddisfare le esigenze della popolazione lavorativa.
Il lavoro svolto è anche il risultato di diversi studi e approfondimenti sugli assetti normativi, retributivi e previdenziali che disciplinano il rapporto di lavoro, materia della quale mi occupo dal 1985, in un’importante industria alimentare pugliese.
Il motivo principale che mi ha spinto ad approfondire questo tema è essenzialmente quello di studiare e analizzare, anche in chiave critica, gli eventi futuri, considerato che il sistema pensionistico è già oggi caratterizzato da un forte squilibrio tra le prestazioni erogate contro una decrescita della contribuzione versata, tale da non poter assicurare alle nuove generazioni lo stesso trattamento riservato ai precedenti beneficiari.
L’attuale situazione di criticità del sistema previdenziale italiano è, purtuttavia, frutto di anni di riforme che hanno determinato, da un lato l’ampliamento delle coperture previdenziali e assistenziali a tutti le classi sociali (una sorta di intervento “universalistico” del sistema previdenziale italiano), dall’altro hanno prodotto norme che non hanno tenuto debitamente conto della necessaria visione prospettica di salvaguardia per le successive generazioni (si pensi a quelle introdotte negli anni ’50 con regole politiche scorrette, ma create ad arte per carpire i voti dai governi centristi di allora, che produssero le cosiddette “pensioni baby”).
Durante il governo Amato, con il Dlgs. n. 503/1992, si avviò un processo di armonizzazione e stabilizzazione del sistema previdenziale che portò, tra l’altro, proprio all’eliminazione delle “pensioni baby” ed equiparò a 35 anni l’anzianità contributiva necessaria per avere i requisiti di accesso alla pensione di anzianità sia per i lavoratori del settore privato che per quello pubblico.
In seguito, la legge 335/95 (Riforma Dini) introdusse ulteriori restrizioni come il sistema di calcolo delle pensioni utilizzando il criterio contributivo e non retributivo.
Nell’ambito della suddetta riforma, venne prevista anche la previdenza complementare disciplinata mediante l’avvio dei fondi pensione contrattuali.
Questo passaggio, insieme all’analisi di un case study, sono stati oggetto di particolare approfondimento nella presente tesi.
Inoltre, nel prosieguo della trattazione, si è fatto cenno a tutte le altre riforme e contro-riforme orientate a chiudere le criticità accumulate dal sistema previdenziale negli anni ‘50 e ’60: Legge 449/1997 (riforma Prodi); L. D. n. 243/2004 e DLGS n. 252/2005 (riforma Maroni); decreto “Salva Italia” L. 22 dicembre 2011, n. 214, articolo 24 (riforma Fornero).
Leggi che hanno concorso a modificare profondamente i modi e i tempi di accesso alla pensione cercando o sperando di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, ma mettendo in forte discussione la sostenibilità sociale.
La modifica della previdenza, iniziata nel 1995 con la riforma Dini, aveva messo in campo, oltre che al sistema previdenziale pubblico, anche un sistema organico di previdenza complementare basato sui fondi pensionistici contrattuali, la cosiddetta “seconda gamba”. Questo perché, a parità di anzianità lavorativa, il sistema contributivo non avrebbe avuto mai lo stesso tasso di sostituzione del sistema retributivo.
Come migliorare il reddito di pensione? Introducendo la previdenza complementare collettiva e la previdenza integrativa individuale, i fondi pensione, che hanno visto negli ultimi anni una crescente partecipazione dei lavoratori.
Il lavoro ha dunque analizzato, dopo le ragioni che hanno portato alla nascita in Italia dei fondi pensione, le modalità di adesione, le prestazioni e le diverse tipologie di erogazione.
Il tutto con la consapevolezza, espressa nelle conclusioni, che, in qualsiasi momento storico, la variabile indefinita di eventi imprevedibili può incombere su qualsivoglia legislazione in atto e scompaginare le carte in maniera non codificabile.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
1   INTRODUZIONE Il presente lavoro di tesi si propone di esporre alcuni importanti passaggi storici che, partendo dal concetto di sicurezza sociale, hanno contribuito alla nascita del sistema previdenziale italiano a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Fino ad allora la popolazione anziana era stata a totale carico della famiglia, e d e i p i ù p o v e r i s i occupavano all’occorrenza le congregazioni religiose o alcuni enti di beneficenza. Nel corso degli anni, la previdenza sociale italiana ha seguito un iter legislativo costante per adeguarsi all’evoluzione e ai mutamenti imprescindibili imposti sia dallo sviluppo industriale che dai cambiamenti della società sul piano politico, culturale e religioso. Durante il periodo fascista assistiamo alla nascita dell’INFPS (Istituto Nazionale Fascista di Previdenza Sociale), ente dotato di personalità giur i d i c a e a g e s t i o n e autonoma, finanziato principalmente con i contributi dei lavoratori e da una quota versata dagli imprenditori a carattere facoltativo, a differenza della vecchia Cassa nazionale di previdenza per la vecchiaia e l’invalidità degli operai del 1898, definita come “Ente Morale”. Nel 1943, caduto il regime, l’ente assume la denominazione di INPS, tuttora in vigore, con adesione diventata nel frattempo obbligatoria per tutti i lavoratori pubblici e privati, per l’erogazione del reddito di sostentamento a chi ha terminato, per sopraggiunti limiti anagrafici, la propria attività lavorativa. Alla fine del XX secolo, si manifestano le prime difficoltà finanziarie per la previdenza di base a causa dell’invecchiamento della popolazione. Ciò ha comportato un inevitabile aumento della pressione fiscale per fronteggiare l’elevato numero di erogazioni a fronte di minori entrate. Diventa necessario studiare ed esaminare statisticamente l’andamento del rapporto tra la popolazione “non più attiva” e quella ancora in età lavorativa, in modo da prevenire situazioni di squilibrio economico-finanziario. Secondo quanto previsto dall’Istat ed Eurostat la popolazione italiana nel 2050 sarà inferiore all’attuale e in più si dovrà tenere conto del vertiginoso aumento degli anziani rispetto alla diminuzione della componente giovane e adulta.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Francesco Cassarà
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Domenica Federico
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

assicurazione
fondi pensione
pensione
sistema previdenziale
inail
inps
sistema previdenziale italiano
cassa nazionale di previdenza
infail
assistenziali

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi