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INTRODUZIONE 
 
Lo scopo di questa tesi di laurea è di delineare un percorso che dimostri 
come il doppiaggio sia un caso particolare di traduzione che impone, a 
causa della sua particolarità, dei limiti al traduttore, non sottovalutabili per 
la buona riuscita del prodotto; senza dubbio la traduzione audiovisiva è 
ormai un aspetto fondamentale della nostra vita, in quanto ci dà la 
possibilità di accedere a tutto quel materiale multimediale, prodotto in un 
Paese diverso dal nostro, che altrimenti sarebbe, per parte di noi, 
inaccessibile linguisticamente e culturalmente. 
Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo tecnologico, lo spettatore può 
accedere sempre più facilmente al materiale originale, mettendo così a 
confronto questo prodotto con quello che gli viene proposto dall’industria 
cinematografica del suo Paese, sviluppando un certo grado di sensibilità nei 
confronti dei processi di traduzione applicati. 
Nonostante l’Italia vanti un’esperienza nel campo del doppiaggio senza 
pari, nella tesi sono state evidenziati alcuni esempi di scelte traduttive della 
nota serie tv, The Big Bang Theory che dimostrano come il doppiaggio 
riesca a decidere le sorti di una serie tv in un contesto linguistico e culturale 
differente da quello originale. 
 
La scelta dell’argomento è stata determinata principalmente dal mio 
interesse per le serie televisive e poiché ero troppo impaziente di aspettare 
gli episodi doppiati, mandati in onda in Italia, preferivo guardarli in 
anteprima su internet in lingua originale; vista la grande diffusione delle 
serie statunitensi in Italia, ho quindi avuto l’opportunità di confrontare 
molte delle serie televisive viste in lingua originale, con la versione 
doppiata in italiano, riscontrando a volte dei cambiamenti nel copione che
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davano alla serie tv un aspetto diverso da quell’originale. Uno dei casi più 
eclatanti è proprio quello della serie The Big Bang Theory. 
Su questo aspetto il pubblico italiano si divide in due schieramenti: il primo 
che preferisce vedere la versione doppiata per l’accessibilità immediata al 
prodotto, senza eccessivi sforzi di attenzione e il secondo che preferisce 
guardare le serie tv in lingua originale per poterne apprezzare le voci 
originali e i giochi linguistici o i riferimenti culturali che spesso vengono 
persi nel doppiaggio. 
 
Nel mio lavoro esporrò quindi le caratteristiche della traduzione audiovisiva 
e in particolare del doppiaggio per poi analizzare la puntata di The Big Bang 
Theory che presenta il maggior numero di cambiamenti rispetto alla 
versione originale. 
 
Nel primo capitolo di questo lavoro si analizzerà la traduzione audiovisiva, 
evidenziando le principali caratteristiche di questo tipo di traduzione che si 
basa sulla combinazione del canale visivo e del canale sonoro. Dopo aver 
elencato i vari metodi di trasferimento linguistico l’analisi si concentrerà su 
quelli principali ovvero il doppiaggio, il sottotitolaggio e il voice-over. 
Infine gli ultimi paragrafi saranno dedicati alla traduzione del testo 
audiovisivo e alle principali problematiche linguistiche e culturali che il 
traduttore deve tenere di conto durante il processo di traduzione, con il 
compito di trovare soluzioni efficaci che nascondano l’opera del traduttore e 
la rendano adeguata alla cultura ricevente; per quanto riguarda la traduzione 
linguistica verrà portato in esempio la traduzione del gioco di parole, 
mentre per quanto riguarda la traduzione culturale si esporrà l’esempio 
della traduzione dei realia. 
 
Il secondo capitolo sarà interamente dedicato all’analisi del doppiaggio: i 
primi paragrafi saranno dedicati a un breve excursus sulla storia del
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doppiaggio e alla dicotomia doppiaggio-sottotitolaggio tipica del panorama 
internazionale; inoltre verrà approfondita l’analisi del caso Italia e le 
motivazioni storico-politiche che hanno portato il nostro Paese a ottenere un 
primato nell’ambito dell’industria cinematografica. 
Il “cuore” del capitolo sarà dedicato alle fasi di produzione del doppiaggio e 
alle principali figure coinvolte in questo processo.  
Gli ultimi paragrafi del capitolo saranno dedicati allo studio delle strategie 
applicate durante il processo di traduzione per il doppiaggio e all’analisi del 
doppiagese, la lingua nata dalla traduzione dei dialoghi originali; 
concluderà il capitolo una breve discussione sui vantaggi e gli svantaggi del 
doppiaggio. 
 
Nell’ultimo capitolo verrà presentata la pratica di doppiaggio vera e propria 
e in particolare verrà analizzata la prima puntata della famosa sitcom 
americana The Big Bang Theory; dopo una breve presentazione della serie 
tv e dei principali attori-doppiatori della serie, sarà fatta un’analisi delle 
scelte traduttive che hanno portato a un giudizio negativo della prima serie 
da parte del pubblico italiano, soprattutto da parte di coloro che avevano 
avuto modo di vedere in precedenza la versione originale, mettendole a 
confronto.
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LA TRADUZIONE AUDIOVISIVA  
 
Con il termine traduzione audiovisiva si fa riferimento a tutte le modalità di 
trasferimento linguistico che si propongono di tradurre i dialoghi originali 
di prodotti audiovisivi, cioè di prodotti che comunicano simultaneamente 
attraverso il canale sonoro e quello visivo, per far sì che un pubblico più 
ampio ne possa usufruire.  
Questa disciplina è diventata oggetto di studio a livello accademico solo a 
partire dagli anni ’50
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, le cause di questa scarsezza di pubblicazioni è 
dovuta principalmente a quattro fattori principali: 
 Il recente riconoscimento dei Translation Studies
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 come disciplina 
autonoma; 
 La recente affermazione degli studi sulla comunicazione e sui suoi 
mezzi; 
 La scarsa importanza data alla figura del traduttore; 
 La scarsa attenzione alla traduzione audiovisiva all’interno dei 
Translation Studies. 
Con il termine traduzione audiovisiva si fa riferimento alla dimensione 
multisemiotica di quelle opere, cinematografiche e televisive, i cui dialoghi 
subiscono una traduzione, mettendo in evidenza la molteplicità di canali 
semiotici contemporaneamente coinvolti nel testo originale; è proprio 
                                                           
1
 La prima pubblicazione che affronta il tema della traduzione audiovisiva a livello teorico 
è Le sous-titrage de films. Sa technique.Son esthétique del 1957, scritto da Simon Laks. 
(Diaz Cintas 2009) 
2
   Il termine Translation Studies venne usato per la prima volta da James Holmes nel suo 
saggio The name and nature of translation definendola una disciplina che si pone due 
obiettivi: definire il fenomeno della traduzione secondo l’esperienza personale e stabilire 
i principi generali attraverso cui detti fenomeni possono essere spiegati.
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questa la caratteristica che la caratterizza e la distanzia dagli altri ambiti di 
studio della traduzione. 
Per quanto riguarda la terminologia, a questo tipo di traduzione è stato 
assegnato il nome di “traduzione audiovisiva” (TA V), definizione che 
riflette appunto il carattere multisemiotico che la contraddistingue, al 
contrario delle precedenti definizioni “traduzione filmica” e “traduzione per 
lo schermo” che non comprendevano molti dei prodotti quali DVD o 
videogiochi, che vengono ugualmente tradotti per la fruizione in altri paesi. 
Il termine traduzione audiovisiva racchiude quindi categorie di testi 
differenti che si differenziano dal film come, per esempio, documentari, 
pubblicità, notiziari e programmi televisivi e si ricollega alla definizione di 
traduzione intersemiotica di Roman Jakobson, che prevede l’interpretazione 
di un segno linguistico per mezzo di sistemi di segni non linguistici. 
Il testo audiovisivo impegna il pubblico a livello polisensoriale nella 
decodifica dei messaggi, che lo coinvolgono contemporaneamente 
attraverso la vista e l’udito. Il canale sonoro, oltre ad essere rappresentativo 
dei dialoghi, comprende la musica, i rumori e i silenzi mentre quello visivo 
oltre alle scene, può comprendere i sottotitoli, le didascalie e le scritte di 
scena; tutti questi elementi sono essenziali per la realizzazione di una 
sequenza, indirizzando allo stesso tempo le aspettative dello spettatore. 
 
1.1 Metodi di trasferimento linguistico  
La traduzione audiovisiva è una pratica interdisciplinare, in quanto 
coinvolge la trasposizione linguistica e culturale e la traduzione 
multimediale.  
Esistono varie modalità di traduzione che vengono adottate in vari contesti 
a seconda  del metodo di mediazione linguistica ritenuto più idoneo per 
assicurare al pubblico l’accesso a film stranieri, ed ognuna è caratterizzata 
da un uso differente del canale visivo e di quello sonoro; Gambier (2003) ne 
riconosce tredici tipi: sottotitolazione, doppiaggio, interpretazione
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simultanea, interpretazione consecutiva, voice-over, commento libero, 
traduzione simultanea, produzione multilingue, traduzione degli script, 
sottotitolazione simultanea, descrizione audiovisiva, sottotitolazione 
interlinguistica per sordi. Alcune di queste modalità, come il caso del 
doppiaggio, del voice-over e del commento si avvalgono del mezzo fonico 
sia in partenza sia in arrivo e sono dette per questo motivo isosemiotiche; un 
testo che invece viene proposto con un mezzo di trasmissione diverso da 
quello del testo di partenza (dal mezzo fonico a quello grafico), è ad 
esempio la sottotitolazione. 
 
1.1.1 Il doppiaggio 
Il doppiaggio (dubbing o lip-synchronisation) è la forma di traduzione 
audiovisiva maggiormente utilizzata in Italia e consiste nella sostituzione 
del sonoro originale con un nuovo sonoro registrato nella lingua di arrivo, 
in modo da creare l’illusione che gli attori parlino la stessa lingua degli 
spettatori. La tecnica del doppiaggio è utilizzato soprattutto in prodotti per 
la televisione e per il cinema e per i prodotti lanciati sul commercio come 
per esempio i DVD.  
Il doppiaggio è un metodo traduttivo strettamente vincolato alle immagini, 
infatti, oltre ad una corretta e adeguata traduzione, durante il processo del 
doppiaggio si deve prestare particolare attenzione alla sincronizzazione tra 
parlato e labiale e all’intonazione, in modo che corrisponda alla mimica 
degli attori; questi obblighi implicano a volte dei cambiamenti anche 
significativi ma necessari, pur di rispettare i tempi delle battute ma 
soprattutto pur di raggiungere un buon successo di pubblico. 
Un film, per essere doppiato in un’altra lingua, ha bisogno di una équipe di 
specialisti: fra questi i traduttori e gli adattori-dialoghisti si occupano dei 
dialoghi, mentre i doppiatori e il direttore del doppiaggio intervengono nella 
fase di recitazione dei dialoghi tradotti.