Capitolo 2 - Le strutture residenziali
Nell'ambito dell'assistenza agli anziani fragili, si evidenzia l'importanza di un approccio olistico e
personalizzato, che tenga conto non solo delle necessità mediche, ma anche della dimensione
psicologica, sociale ed economica. I servizi e il supporto forniti devono essere flessibili e adattati alle
singole esigenze, promuovendo il più possibile l'autonomia e la dignità dell'individuo e per questo
esistono i profili di bisogno che permettono di offrire servizi adeguati alla persona non più
autosufficiente
2.1 I Profili di bisogno
Secondo il "Regolamento di definizione dei requisiti dei criteri e delle evidenze minimi strutturali,
tecnologici e organizzativi per la realizzazione e per l’esercizio di servizi semiresidenziali e
residenziali per anziani
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":
- Il profilo A* rappresenta anziani in condizioni di estrema gravità e complessità, tali che la
loro assistenza va oltre le capacità di una residenza tradizionale per anziani. Sono individui
che necessitano di cure palliative o di gestione di condizioni mediche particolarmente
complesse, che spesso richiedono un approccio multidisciplinare e l'intervento di specialisti.
In molti casi, questi anziani potrebbero aver bisogno di assistenza in strutture specializzate o,
se possibile, di supporto intensivo a domicilio.
- Profilo B identifica anziani che, pur avendo bisogni assistenziali significativi, hanno criticità
gravi quanto il profilo precedenti. Sono persone, quindi che richiedono assistenza continua
per quasi tutte le ADL e IADL.
- Il profilo C Comportamentale si distingue per la presenza di problematiche comportamentali
o disturbi cognitivi che richiedono attenzioni specifiche oltre all'assistenza ordinaria. Questi
individui necessitano di un ambiente strutturato che possa gestire le loro esigenze
comportamentali, con un'attenzione particolare alla sicurezza e alla qualità della vita. Gli
anziani in questo profilo necessitano di assistenza per diverse attività della vita quotidiana,
ma possiedono una capacità residua di autonomia. Possono beneficiare di supporto in contesti
semi-residenziali o residenziali che aiutano a mantenere e stimolare le capacità residue,
promuovendo l'indipendenza il più possibile.
- Il profilo E descrive anziani con un livello di autosufficienza tale che la loro permanenza in
una struttura residenziale non è necessaria o appropriata. Questi individui possono richiedere
interventi mirati alla prevenzione, al mantenimento del benessere e dell'autonomia, evitando
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Formazione A Distanza http://fad.welfare.fvg.it/ (13/03/2024)
così l'ingresso prematuro in strutture residenziali. Riconoscere correttamente i profili di
bisogno è cruciale per assicurare che ogni anziano riceva il livello appropriato di cura e
sostegno, in linea con le loro condizioni specifiche e le loro necessità.
2.2 Tipologia di servizio per l’anziano
"Regolamento di definizione dei requisiti dei criteri e delle evidenze minimi strutturali, tecnologici e
organizzativi per la realizzazione e per l’esercizio di servizi semiresidenziali e residenziali per
anziani
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" è un documento chiave per la pianificazione e l'erogazione di servizi per la persona senile
nel nostro paese. Questo regolamento, basandosi sulle leggi regionali e nazionali, stabilisce standard
elevati per la cura e l'assistenza degli anziani, assicurando che le strutture e i servizi offerti rispondano
efficacemente ai loro bisogni.
I Servizi Semiresidenziali per Anziani offrono supporto durante il giorno agli anziani, con l'obiettivo
di mantenere e ritardare il decadimento psico-fisico e fornire sollievo ai caregiver. Sono
particolarmente utili per gli anziani che hanno bisogno di supporto e assistenza, ma ancora non
necessitano di un inserimento in una struttura residenziale a tempo pieno. Le strutture possono variare
da centri diurni a programmi specifici all'interno di residenze autorizzate, offrendo servizi adattati
alle esigenze sia degli anziani autosufficienti che di quelli non autosufficienti. Le residenze per
anziani forniscono assistenza continua a persone che, a causa delle loro condizioni di salute, non
possono o non desiderano vivere nel proprio domicilio. Queste strutture sono progettate per garantite
uno spazio di sicurezza e assistenza dove gli anziani possono ricevere cure adeguate. Solitamente
sono strutture delicata a persone di età superiore ai 65 anni, oppure persone con criticità (disabilità
intellettiva negli adulti, patologia psichiatriche adulte, ecc.)che perciò non possono più rimanere nel
contesto familiare a causa di condizioni di non autosufficienza. Le strutture residenziali sulle 24 ore
sono classificate in base al grado di assistenza richiesto dagli ospiti, che può variare da un supporto
di base (per anziani in gran parte autosufficienti ma che richiedono assistenza in specifici ambiti della
vita quotidiana) a livelli più intensivi di cura e supervisione per i residenti non autosufficienti. I livelli
di assistenza sono tipicamente suddivisi in:
- Primo Livello: gli ospiti della struttura hanno un certo grado di indipendenza, ma necessitano
di essere assistiti nelle attività quotidiane, IADL e parte delle ADL.
- Secondo Livello: destinato agli anziani che richiedono un'assistenza significativa in quasi tutte
le attività giornaliere.
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Friuli Venezia Giulia https://lexview-int.regione.fvg.it/ ( 13/04/2024)
- Terzo Livello: sono i residenti che hanno esigenze di cura complesse e continue, che
richiedono un'assistenza intensiva e specializzata.
La struttura residenziale sulle 24 ore per persone non autosufficienti, è un istituto che fornisce
assistenza e cure continue agli anziani con il personale in struttura professionale e i servizi garantiti.
Vengono assicurati servizi di carattere terapeutico con un medico di medicina generale, infermieri,
fisioterapisti, Educatori Professionali, di tipo assistenziale grazie agli operatori sociosanitari, sia di
tipo alberghiero (servizio cucina, lavanderia ecc..). Le Case di Riposo, dal dataset pubblico della
regione Friuli-Venezia Giulia risultano in attivo 150 strutture residenziali, si dividono in pubbliche,
cioè, appartenenti alla Azienda Sanitaria, anche se possono essere in gestione di cooperative di tipo
sociale (tramite appalti), o di stampo privato, in Friuli abbiamo enti come Sereni Orizzonti e Zaffiro,
ma indipendentemente dalla natura della struttura tutti hanno da rispettare i requisiti fondamentali
legati alla normativa nazionale e regionale
2.3 Le normative
2.3.1 Italia
Il Decreto del Presidente della Repubblica del 14 gennaio 1997 è un atto normativo che stabilisce i
requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per il funzionamento delle attività sanitarie.
Questo decreto sostituisce il precedente Piano Direttore di Coordinamento e Monitoraggio (PDCM)
del 22 dicembre 1989. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2001, n.
129, è un altro atto normativo che fornisce indirizzi e coordinate per le attività sociosanitarie. Questo
atto si occupa di definire le linee guida e gli standard per le attività che riguardano sia la componente
sanitaria che quella sociale, evidenziando l'importanza dell'integrazione tra servizi sanitari e servizi
sociali per garantire un'assistenza adeguata e completa alla popolazione. Il Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2021 riguarda la definizione dei livelli essenziali di assistenza
(LEA)
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. Questo decreto stabilisce i servizi e le prestazioni che devono essere garantiti a tutti i cittadini
italiani nel sistema sanitario nazionale. I LEA rappresentano quindi un insieme di prestazioni sanitarie
e servizi che devono essere erogati su tutta la penisola italiana, in modo da permettere un livello di
assistenza uguale a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica o condizioni
socioeconomiche.
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Senato Della Repubblica: https://www.senato.it/home (13/03/2024)
2.3.2 Friuli-Venezia Giulia
La Legge Regionale n. 10 del 19 maggio 1998 parla di normative in materia di tutela della salute e di
promozione sociale delle persone anziane nella regione. Questa legge è finalizzata a garantire la salute
e il benessere delle persone anziane attraverso interventi e servizi dedicati. Tra gli obiettivi principali
della legge vi è la promozione di iniziative volte a favorire la partecipazione attiva della popolazione
anziana nei contesti sociali e culturali, nonché la creazione di servizi e strutture specifiche per
l'assistenza e l'inclusione sociale delle persone anziane. La legge indica di favorire attività e progetti
mirati per la prevenzione delle patologie e il miglioramento della qualità della vita degli anziani. Il
Decreto del Presidente della regione Friuli-Venezia Giulia n°144 del 31 luglio 2015 è un regolamento
che definisce tutti gli elementi minimi sia delle strutture che delle tecnologie e dei metodi
organizzativi per la realizzazione, l'esercizio di servizi semiresidenziali e residenziali per anziani nella
regione. Questo regolamento fornisce linee guida specifiche per garantire la qualità delle tipologie di
servizi offerti per l9assistenza delle persone non autosufficienti, assicurandosi il rispetto dei diritti e
del benessere degli anziani e promuovendo la loro inclusione e partecipazione attiva nella vita sociale.
Il D.P. Reg.107 del 18 agosto 2022 ha emanato il "Regolamento per il rilascio dell’accreditamento
istituzionale delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani non autosufficienti", ai sensi
dell'articolo 64 della legge regionale Friuli-Venezia Giulia n. 22 del 12 dicembre 2019, questa norma
evidenzia e controlla l9organizzazione dell9assistenza secondo i livelli di bisogno e le norme sulla
progettazione sia sanitaria che socio sanitaria . Le disposizioni del regolamento si applicano alle
residenze per anziani fragili e dipendenti di primo, secondo e terzo livello autorizzate all9esercizio ai
sensi del D.P.Reg. 144/2015. Tuttavia, in deroga a quanto previsto, le strutture residenziali di livello
base già convenzionate con il Sistema Sanitario Regionale alla entrata in valore del regolamento
hanno la possibilità di entrare in fase transitoria nell9accreditamento. Inoltre, il regolamento si applica
anche ai servizi semiresidenziali per anziani non autosufficienti autorizzati all9esercizio ai sensi del
D.P.Reg. 144/2015. L9equipe che si trova in una struttura residenziale varia per quantità, ma rimane
sempre quella prevista nel decreto e quest9ultimo va evidenziare anche la media della tempistica che
ogni figura può offrire all9ospite che giunge in struttura. Per spiegare il fatto che viene considerato il
tempo da dedicare ad una persona, anche se po9 apparire inumana come disposizione, fa comprendere
al meglio che il lavoro della figura professionale deve essere adeguato e omogeneo per tutti gli ospiti
nella Residenza. Ovviamente il calcolo del tempo è il risultato di analisi statistiche, il professionista
non deve sentirsi vincolato, ma considerarlo come indice per comprendere come essere
maggiormente efficiente ed efficace per l9ospite e viceversa, l9anziano, se richiede una tempistica
maggiorata evidenzia che dalla valutazione iniziale si sono presentate delle criticità non previste.
Consideriamo pure la necessità che nel tempo l9analisi statistica dovrà includere e comprendere
maggiori variabili, non considerate nel calcolo iniziale.
2.4 Metodi di Valutazione e monitoraggio
Osserveremo cosa l9equipe multidisciplinare, cioè l9insieme delle figure professionali di diversi
ambiti che lavorano in gruppo per raggiungere lo scopo di garantire il benessere del nuovo ospite, usa
per valutare le capacità e le esigenze e per tarare gli interventi in modo da agire specificatamente per
le esigenze obbiettive dell9ospite.
Rischio caduta e rischio piaghe
- Scala Conley (1996) è un metodo che permette di capire la facilità del pericolo di caduta degli
utenti anziani, over 65 anni. La valutazione è composta da sei descrittori che fanno
un9anamnesi della storia di cadute precedenti, vertigini, perdita di controllo delle feci e/o delle
urine, compromissione della marcia, agitazione e deterioramento del senso di giudizio. Questa
analisi viene valutata tramite 3 item posti direttamente al paziente o al caregiver(persona che
si occupa dell9ospite, non professionista della struttura) ed altrettante 3 domande durante
l'osservazione diretta dell'infermiere. Un punteggio di 2 o più su 10 indica un aumentato
rischio di caduta. Ci sono altre scale che in modo differente analizzano il rischio caduta, ad
esempio la scala Tinetti, che valuta l9equilibrio e le andature, la valutazione Morse che
analizza il rischio sulla mobilità e lo stato mentale ed infine la scala Stratify che al rischio
caduta aggiunge anche lo stato d9animo dell9 anziano e le funzioni visive. Di solito si usa la
scala Conley all9ingresso in struttura perché con i suoi 6 item danno già traccia dell9esigenze
dell9ospite per garantire maggior supporto assistenziale o meno secondo necessità.
- Scala di Norton è una valutazione precedente alla scala Conley, creata nel 1962, valuta il
rischio di lesioni da pressione. Si osservano quattro fattori nel paziente: stato fisico, stato
mentale, destrezza e presenza di incontinenza urinaria e/o fecale. Si va a selezionare su una
scala ordinale dal valore 1 al valore 4 per ciascun fattore; un punteggio totale più basso di 12
è un indicatore di rischio elevato di comparsa di lesioni da pressione. Questa scala è usata in
tutto il mondo e si può notare che nella versione originale non includeva definizioni specifiche
delle sue sottosezioni, che sono state aggiornate nel 1989 includendo la spiegazione delle sue
sottosezioni e prendendo in considerazione l'attività di deambulazione come quinto fattore di
rischio.
Percezione del dolore
Le scale di valutazione del dolore sono strumenti fondamentali utilizzati dai professionisti sanitari
per misurare e comprendere la percezione del dolore dei pazienti. Tra le più comuni ci sono la
Numeric Rating Scale (NRS), la Visual Analog Scale (V AS), la Verbal Rating Scale (VRS) e la
Painaid.
- Numeric Rating Scale (NRS) è una scala numerica che chiede ai pazienti di assegnare un
punteggio al loro dolore su una scala da 0 a 10. È un metodo quantitativo che fornisce
un'indicazione chiara dell'intensità del dolore.
- Visual Analog Scale (VAS) è una scala grafica che richiede ai pazienti di segnare il loro
livello di dolore su una linea da 0 a 10 cm, dove l'estremità sinistra rappresenta "nessun
dolore" e l'estremità destra rappresenta "il dolore peggiore immaginabile". Questo metodo
fornisce una rappresentazione visiva della percezione del dolore del paziente.
- Verbal Rating Scale (VRS) è una scala verbale che chiede ai pazienti di scegliere tra una
serie di parole o frasi che descrivono il loro livello di dolore, come "nessun dolore", "lieve",
"moderato" e "grave". È un metodo semplice e intuitivo che aiuta a comprendere la percezione
soggettiva del dolore.
- Painaid è una scala più complessa che prende in considerazione diversi aspetti del dolore, tra
cui intensità, durata, localizzazione e tipo di dolore. Le domande specifiche possono variare
a seconda della versione utilizzata, l'obiettivo è fornire una valutazione più completa e
dettagliata della condizione del paziente.
In conclusione, queste scale offrono diversi approcci per valutare il dolore e aiutano i professionisti
sanitari a comprendere meglio le esigenze dei pazienti e a fornire un trattamento più efficace e
personalizzato. La scelta della scala dipende spesso dalle preferenze del paziente, dal contesto clinico
e dagli obiettivi specifici della valutazione del dolore.
Schede di valutazione delle funzioni Cognitive
Il Mini Mental State Examination (MMSE) e il Short Portable Mental Status Questionnaire (SPMSQ)
sono entrambi strumenti utilizzati per valutare le funzioni cognitive e lo stato mentale dei residenti.
Solitamente il SPMSQ viene usato all9inizio come screening di conoscenza, mentre MMSE (con la
tabella dei punteggi di riferimento aggiornata al nord nel 2022 dai dott. Foderaro, G., Isella, V .,
Mazzone, A. et al. Brand) viene applicata dopo un mese di osservazione, dall9Educatore
Professionale o dal neurologo, e ripetuta ogni 6 mesi, previe variazioni dello stato di salute
dell9anziano.