2
fossero contraddetti da documenti linguistici “autentici”. In fin dei conti, l’autorità 
suprema che determina i fenomeni linguistici è l’uso reale che i parlanti fanno della 
lingua:  
 
Vemos, pues, otra vez que, independientemente de criterios intransigentes, el idioma busca 
soluciones intermedias apropiadas a cada momento histórico, en las que, sin duda, 
interviene, y es justo que así sea, el prestigio de las minorías cultas y sus opiniones, pero 
que en última instancia es el uso lingüístico, debidamente encauzado y moderado, el que 
decide en todo momento.
2
  
                                                 
2
 “Vediamo pertanto che, indipendentemente da qualsiasi criterio assoluto, la lingua cerca soluzioni 
intermedie appropriate per ogni periodo storico, nelle quali interviene indubbiamente –ed è giusto che 
sia così– il prestigio delle minoranze colte e delle loro opinioni, ma in ultima istanza è l’uso linguistico, 
dovutamente indirizzato e moderato, che decide in ogni momento.”. (E. Lorenzo, Anglicismos 
hispánicos, pag.98). 
  
 3
 
Premesse 
 
 
Sabido es que estamos viviendo una época histórica visiblemente acelerada y que el ser 
humano no está adaptado a la sucesión constante e inesperada de cambios que 
experimenta una generación hoy en día. Por ello, en el caso del anglicismo, aun dispuesta 
a aceptarlo por conveniencia o como mal menor, cualquier lengua, por sana que esté, 
acaba sufriendo el empacho de las muchas cosas mal digeridas, que el organismo —valga 
la socorrida metáfora— se niega a asimilar.
3
 
 
La metafora “fisiologica” utilizzata nel 1996 da Emilio Lorenzo per descrivere il 
fenomeno dell’anglicismo conserva tuttora la sua validità, rispecchiando, oggi più che 
mai, la situazione in cui si trova gran parte delle lingue parlate nel mondo.  
I fenomeni di contatto interlinguistico sono sempre esistiti e hanno avuto un ruolo 
importante nell’evoluzione delle varie lingue, riflettendo a livello linguistico le 
interazioni storiche tra diversi popoli e culture. Il Settecento, ad esempio, vide una 
grande diffusione di parole francesi in tutte le lingue europee, spagnolo compreso, a 
causa dell’enorme prestigio di cui godevano tra gli intellettuali di tutta Europa la 
letteratura, la cultura e le mode provenienti dalla Francia
4
. In quel periodo anche 
l’inglese cominciò ad esercitare una certa influenza sulle lingue europee, grazie 
soprattutto alla diffusione del romanzo storico e della stampa periodica di origine 
inglese, e più tardi anche per motivi di prestigio sociale: molti termini inglesi entrarono 
così in lingue come lo spagnolo e l’italiano, a volte in maniera diretta, altre attraverso la 
mediazione del francese.
5
 Ma sarà solo nel XX secolo, soprattutto dopo la seconda 
guerra mondiale, che l’influenza inglese, o meglio angloamericana, si imporrà in modo 
travolgente nella cultura, nella vita quotidiana, nelle mode, e, infine, nelle lingue dei 
Paesi europei, tanto che già nel 1957 Howard Stone affermava: 
 
la influencia del anglicismo […] es, posiblemente, el más importante desarrollo lingüístico 
peninsular del español contemporáneo
6
. 
 
Non solo la crescente egemonia politica, economica e militare dei Paesi anglofoni, 
ma anche la diffusione di mode, prodotti e costumi provenienti dagli USA favoriscono 
la penetrazione, nello spagnolo e nelle altre lingue europee, di elementi linguistici 
inglesi sempre più numerosi.
7
 
                                                 
3
 “È risaputo che viviamo in un’epoca storica visibilmente accelerata, e che l’uomo non è abituato alla 
serie di cambiamenti costanti ed inaspettati che una generazione sperimenta oggigiorno. Per questo, nel 
caso dell’anglicismo, qualunque lingua, per quanto in buona salute e disposta ad accettarlo per 
convenienza o come male minore, finisce per fare indigestione delle tante cose mal digerite, che 
l’organismo –mi si consenta la facile metafora– si rifiuta di assimilare.”. (E. Lorenzo, Anglicismos 
hispánicos, pag.19). 
4
 Cfr. R. Lapesa, Historia de la lengua española, pagg.454-456; R. J. Alfaro, Diccionario de anglicismos, 
pagg.7-8; M. Dardano, Manualetto di linguistica italiana, pagg.264-265. 
5
  Per esempio: dandy, club, meeting, leader, reporter. Cfr. R. Lapesa, op.cit., pag.457; A. Fernández 
García, Anglicismos en el español, pagg.22-28; M. Dardano, op.cit., pag.265. 
6
 “L’influenza dell’anglicismo […] è probabilmente il più importante fenomeno linguistico peninsulare 
dello spagnolo contemporaneo.”. ( H. Stone, “Los anglicismos en España y su papel en la lengua oral”, 
Revista de filología española, 41, pag.141). 
7
 Cfr. C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg.65-75; M. Dardano, op.cit., pagg.265-266; 
J. Rubio Sáez, Presencia del inglés en la lengua española, pagg.15-17. 
  
 4
La novità che caratterizza questo processo rispetto ai fenomeni di contatto 
interlinguistico avvenuti nei secoli precedenti è, innanzitutto, la moltiplicazione dei 
canali di penetrazione attraverso cui le parole straniere si introducono nella lingua. Nel 
XVIII e nel XIX secolo il gallicismo, e, in misura minore, l’anglicismo, avevano 
 
el libro como vehículo casi único
8
, 
 
per cui la loro influenza arrivava di fatto solamente agli intellettuali e alle classi 
sociali ricche e istruite che avevano la possibilità di leggere e fare viaggi all’estero; 
attraverso la loro mediazione gli elementi linguistici stranieri si consolidavano 
gradualmente nella lingua colta, e solo alla fine di questo processo arrivavano alla 
lingua comune. Ma le profonde trasformazioni sociali ed economiche avvenute intorno 
alla metà del XX secolo hanno cambiato in modo radicale questa situazione. La 
diffusione dei mezzi di comunicazione di massa ha favorito negli ultimi decenni 
l’alfabetizzazione della quasi totalità della popolazione, e ha permesso alle informazioni 
(e alla lingua) di circolare rapidamente in tutti gli strati sociali e in tutto il Paese; le 
innovazioni nel campo tecnico e scientifico hanno introdotto una grande quantità di 
nuove idee e nuovi oggetti nella vita quotidiana, mentre l’espansione del commercio 
mondiale ha diffuso ampliamente nomi di aziende e prodotti provenienti soprattutto 
dagli Stati Uniti. 
 
Tra i mezzi di comunicazione di massa, il giornalismo è sempre stato uno dei 
principali canali attraverso cui gli anglicismi entrano nell’uso linguistico. La maggior 
parte delle notizie pubblicate sui giornali (e, più recentemente, su nuovi mezzi di 
informazione come il televideo e Internet) provengono da agenzie britanniche o 
statunitensi che le inviano agli uffici stampa di tutto il mondo; queste notizie devono 
essere tradotte in tempi molto rapidi, il che spinge ad adottare, in modo più o meno 
consapevole, parole, significati e strutture sintattiche della lingua inglese, contribuendo 
così a radicare l’uso di queste forme nella lingua comune.
9
 
Il problema della traduzione non riguarda solo il giornalismo, bensì molti diversi 
mezzi di comunicazione in uso nella società moderna. I libri, che, come abbiamo visto, 
in passato erano il veicolo privilegiato per la diffusione di nuove idee e parole, oggi 
rivestono un ruolo minore relativamente al fenomeno dell’anglicismo: sebbene molti dei 
libri che circolano in Spagna e negli altri Paesi siano traduzioni di opere scritte in 
inglese, essi non hanno un’influenza rilevante sulla lingua viva, sia perché sono letti da 
un pubblico meno numeroso ed eterogeneo rispetto a quello dei giornali o della 
televisione, sia perché utilizzano generalmente un linguaggio letterario o settoriale, che 
viene percepito su un piano diverso rispetto alla lingua quotidiana, e che difficilmente 
influisce direttamente su di essa. 
Due mezzi di comunicazione di massa che invece contribuiscono in maniera 
estremamente significativa alla diffusione di anglicismi sono la televisione e il cinema. 
María José Kishida osservó nel 2002: 
 
El 80% de la programación de televisión está doblada del inglés y el 97% de las películas 
que llegan a España son americanas.
10
 
 
                                                 
8
 “[…]il libro come veicolo quasi esclusivo”. ( R. J. Alfaro, op.cit., pag.9). 
9
 Cfr. Ibidem, pag.10; J. Rubio Sáez, op.cit., pag.60; H.Stone, op.cit., pag.143. 
10
 “L’80% della programmazione televisiva è doppiata dall’inglese, e il 97% dei film che arrivano in 
Spagna sono americani”. (M. J. Kishida, “Los anglicismos en español. Puntos para el debate”, in 
http://usuarios.iponet.es/ddt/anglicismos.htm). 
  
 5
Il doppiaggio di programmi televisivi e di opere cinematografiche comporta lo 
stesso problema delle notizie giornalistiche, ovvero le traduzioni effettuate quasi sempre 
in modo rapido e frettoloso; inoltre, le storie rappresentate sono ambientate molto 
spesso in uno scenario tipicamente nordamericano, diverso dalla realtà spagnola, per cui 
risulta quasi impossibile tradurre in maniera soddisfacente nomi o espressioni che si 
riferiscono specificamente a quel contesto; lo stesso vale per espressioni e modi di dire 
tipici del linguaggio informale e colloquiale utilizzato in alcuni film e programmi 
televisivi. Un altro elemento da tenere in considerazione è la presenza, in questi scenari, 
di cartelli, insegne, giornali, lettere ed altri messaggi scritti che arrivano sullo schermo 
in inglese, e che possono contribuire a rendere familiari agli spettatori alcune parole ed 
espressioni straniere
11
. 
Un’altra fonte importante di anglicismi nella società moderna è costituita senza 
dubbio dall’industria e dal commercio, grazie all’egemonia economica nordamericana e 
inglese e allo sviluppo dei rapporti commerciali internazionali; così sono entrati nell’uso 
comune nomi inglesi di prodotti e di aziende commerciali, oltre ad una gran quantità di 
annunci pubblicitari che si trovano sempre più spesso in lingua originale tra le pagine 
dei giornali o di Internet. Sfogliando qualunque quotidiano o rivista spagnola, è facile 
imbattersi in slogan come: 
 
Walk, don’t run.
12
 
Time to make it happen
13
 
Choices.
14
 
Crystal Soul_by Swatch
15
 
Designed for life
16
 
Elegance is an attitude
17
 
Open your mind
18
 
Number one
19
 
 
e molti altri. Questo fenomeno era già apparso negli anni Settanta, suscitando la 
preoccupazione di studiosi come Marcos Pérez: 
 
Hemos de confesar nuestra alarma ante la aparición creciente de sintagmas ingleses en los 
eslóganes publicitarios que sólo sirven, a nuestro juicio, para oscurecer la intelegibilidad y 
entorpecer la fluidez de nuestra hermosa lengua.
 20
 
 
Anche quando gli annunci vengono tradotti in spagnolo, rimangono spesso infarciti 
di termini inglesi, come si può notare in questa frase estratta da un annuncio 
pubblicitario su un importante quotidiano spagnolo: 
 
                                                 
11
 Per esempio, i film americani hanno probabilmente favorito la diffusione di parole come cowboy, 
gangster, gang, night-club o di espressioni come OK, top secret. Cfr. R.J. Alfaro, op.cit., pag.12; P. J. 
Marcos Pérez, Los anglicismos en el ámbito periodístico, pag.54 ; J. Rubio Sáez, op.cit., pag.59 ; H. 
Stone, op.cit., pag.144. 
12
  El País, 14/11/2004, pag.23. 
13
  Ibidem, pag 26. 
14
 ¡Hola!,11/11/2004, pag.13. 
15
  Ibidem, pag.25. 
16
  El País Semanal,14/11/2004, pag.30. 
17
  Ibidem, pag.39. 
18
  Ibidem, pag.83. 
19
  Ibidem, pag.123. 
20
 “Dobbiamo confessare il nostro allarme di fronte alla crescente apparizione di sintagmi inglesi negli 
slogan pubblicitari, che, a nostro giudizio, servono unicamente ad oscurare la comprensibilità e ad 
impacciare la fluidità della nostra bella lingua.”. (P. J. Marcos Pérez, op.cit., pag.38). Cfr. R. J. Alfaro, 
op.cit., pagg.10-11; H. Stone, op.cit., pagg.144-145; E. Lorenzo, op.cit., pag.15. 
  
 6
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en los sitios web con la marca Starwood podrán acceder a una mejora de habitación, 
según disponibilidad, si presentan el e-mail de confirmación en el momento del check-in.
21
 
 
Tra gli anglicismi che si sono diffusi nella lingua spagnola, molti si riferiscono al 
mondo dello sport, poichè la maggior parte delle discipline sportive oggi seguite e 
praticate sono di origine inglese o nordamericana; così, si sono introdotti nella lingua 
non solo i nomi degli sport, più o meno modificati dal punto di vista fonetico e/o 
ortografico, ma anche gran parte della terminologia che ad essi appartiene. 
Naturalmente, questo non è avvenuto con il vocabolario proprio degli sport e dei giochi 
tradizionali della Spagna, tra cui la famosa corrida.
22
 
Ma il settore in cui si nota una vera e propria preponderanza di termini ed 
espressioni inglesi è quello della scienza e della tecnologia. Già nel 1957, Howard Stone 
scriveva: 
 
La técnica y la ciencia modernas son las áreas de mayor número de anglicismos en el 
idioma. Sería imposible presentar una lista completa de tales términos, que, por otra parte, 
no han pasado, salvo algunos casos, al habla común.
23
 
 
Oggi, dopo quasi mezzo secolo, la presenza di questo tipo di anglicismi continua ad 
aumentare parallelamente al continuo progresso scientifico e tecnologico, ma c’è stato 
un cambiamento significativo rispetto agli anni Cinquanta: ora non si può più affermare 
che questi termini non siano entrati nell’uso comune, poiché, grazie all’enorme 
diffusione di oggetti e servizi come il computer, il telefono cellulare, la posta elettronica 
e Internet, molti di questi anglicismi sono penetrati nel linguaggio quotidiano, 
specialmente in quello dei giovani, che assimilano in modo rapido e spontaneo il lessico 
che riguarda le novità tecnologiche. Oltretutto, la diffusione di Internet pone nuovi 
problemi a livello linguistico, poichè ha creato nuove forme di comunicazione in cui le 
informazioni viaggiano rapidamente per tutto il pianeta in senso “orizzontale”, da una 
persona all’altra, al contrario di ciò che accade nella comunicazione “verticale” tipica 
dei mezzi di comunicazione di massa. Questo sta facendo nascere nuovi tipi di contatti 
interlinguistici estesi a livello globale, ma, come segnala M. J. Kishida, 
 
Según datos recientes, el 70% de los usuarios de Internet son anglohablantes.
24
 
 
Pur tenendo presente che questi dati recenti si riferiscono all’anno 2002, e che 
probabilmente non corrispondono più alla situazione attuale, è fuori di dubbio che 
l’inglese sia la lingua preponderante nel mondo dell’informatica e di Internet: la sua 
influenza sullo spagnolo (al secondo posto tra le lingue più utilizzate in Rete) ha portato 
di recente alla coniazione del termine CyberSpanglish, che indica una lingua utilizzata 
esclusivamente in ambito informatico e caratterizzata dalla presenza di termini inglesi 
adattati alle strutture morfologiche e sintattiche dello spagnolo.
25
 Il Glosario básico 
inglés-español para usuarios de Internet definisce così la parola Cyberspanglish (di cui 
dà anche la versione ispanizzata: Ciberespanglis): 
 
                                                 
21
 El País, 14/11/2004, pag.7. 
22
 Cfr. R. J. Alfaro, op.cit., pagg.11-12; J. Rubio Sáez, op.cit., pagg.63-64, 117-127; H. Stone, op.cit., 
pagg.145-146. 
23
 “La tecnica e la scienza moderne sono le aree con il maggior numero di anglicismi nella lingua. 
Sarebbe impossibile presentare un elenco completo di questi termini, che, d’altra parte, non sono 
entrati, salvo alcune eccezioni, nell’uso comune.”.  (H. Stone, op.cit., pag.146). 
24
 “Secondo dati recenti, gli utenti di Internet sono per il 70% anglofoni.”. ( M. J. Kishida, op.cit.). 
25
 Cfr. Concise Oxford Spanish Dictionary / Diccionario Oxford Esencial, pag.674; X. Castro, 
“Espanglish en Internet y en la computación/informática”, in www.elcastellano.org/spnglish.html. 
  
 7
Lenguaje híbrido de español e inglés utilizado a menudo por los usuarios de la red. A veces 
se emplea por pereza mental o por simple ignorancia del correspondiente término 
castellano; otras porque es difícil encontrar una traducción razonable a la multitud de 
términos que surgen sin cesar en este campo.
26
 
 
 
Essendo l’anglicismo un fenomeno estremamente complesso e multiforme, non è 
facile definirne in modo preciso le caratteristiche; gli studiosi che si sono occupati di 
questo tema negli ultimi decenni hanno proposto una gran varietà di definizioni e 
classificazioni, cercando di abbracciarne tutti i diversi aspetti; ad esempio, Howard 
Stone: 
 
He considerado como anglicismos palabras usadas en su forma inglesa o derivadas del 
inglés; palabras que pasaron de otros idiomas al inglés, y de éste, al español; o bien del 
inglés al español a través del francés; términos y vocablos creados por gentes de habla 
inglesa e introducidos en el español; palabras castizas usadas en un sentido inglés 
(préstamos semánticos o contaminaciones); y traducciones de tropos, complejos y 
modismos ingleses.
27
 
 
Questa molteplicità è riassunta in modo efficace nella definizione formulata da Chris 
Pratt, una delle più rigorose e “scientifiche”, e per questo tra le più utilizzate negli studi 
posteriori sull’anglicismo: 
 
Un anglicismo es un elemento lingüístico, o grupo de los mismos, que se emplea en el 
castellano peninsular contemporáneo y que tiene como étimo inmediato un modelo inglés.
28
 
 
Tale definizione, che è quella che abbiamo adottato nel presente lavoro, utilizza dei 
termini che richiedono alcune osservazioni. Il primo concetto importante che vi 
troviamo espresso è la definizione dell’anglicismo come elemento linguistico o gruppo 
di elementi linguistici. Quando si parla di anglicismi, e di influenze linguistiche in 
generale, si pensa immediatamente alle parole provenienti direttamente da una lingua 
straniera, vale a dire i prestiti puri
29
 o prestiti patenti
30
. Ma le parole, pur essendo le 
manifestazioni più evidenti dell’anglicismo, non sono gli unici elementi che passano 
dall’inglese allo spagnolo, e in generale da una lingua all’altra; al contrario, il fenomeno 
dell’anglicismo comprende elementi linguistici di ogni tipo: 
 
ortográfico, léxico, fonético, morfológico, semántico, sintáctico.
31
 
 
Naturalmente, il fatto che un anglicismo si utilizzi nello spagnolo peninsulare 
                                                 
26
 “Linguaggio ibrido di spagnolo e inglese utilizzato spesso dagli utenti della Rete. A volte lo si usa per 
pigrizia mentale o per semplice ignoranza del termine spagnolo corrispondente; altre perché è difficile 
trovare una traduzione efficace per la moltitudine di termini che nascono incessantemente in questo 
campo.”. (R. Fernández Calvo, Glosario básico inglés-español para usuarios de Internet, in 
www.ati.es/novatica/glosario/glosario_internet.html). 
27
 “Ho considerato come anglicismi: parole usate nella loro forma inglese o derivate dall’inglese; parole 
che sono passate da un’altra lingua all’inglese, e da quest’ultimo allo spagnolo; oppure dall’inglese allo 
spagnolo attraverso il francese; termini e vocaboli creati da popoli anglofoni e introdotti nello spagnolo; 
parole spagnole usate con un significato inglese (prestiti semantici o contaminazioni); e traduzioni di 
modi di dire, frasi fatte ed espressioni inglesi.”. (H. Stone, op.cit., pag.142). 
28
 “L’anglicismo è un elemento linguistico, o gruppo di elementi linguistici, che si utilizza nello spagnolo 
peninsulare contemporaneo e che ha come etimo immediato un modello inglese.”. (C. Pratt, op.cit., 
pag.115). 
29
 Cfr. E. Lorenzo, op.cit., pag.100. 
30
 Cfr. S. Molina Plaza, “Anglicismos léxicos y sintácticos en la traducción literaria de textos del inglés al 
español”, in La palabra vertida. Investigaciones en torno a la traducción, pag.623. 
31
 “Ortografico, lessicale, fonetico, morfologico, semantico, sintattico.”. (C. Pratt, “El arraigo del 
anglicismo en el español de hoy”, Filología moderna, XI, pag.91). 
  
 8
contemporaneo non è una sua proprietà intrinseca, come potrebbe sembrare leggendo la 
definizione di Pratt, poichè, come abbiamo osservato, il fenomeno è esteso attualmente 
a gran parte delle lingue del mondo; si tratta piuttosto di una precisazione metodologica 
(valida anche per il presente lavoro) per indicare che lo studio effettuato si concentra 
solo sullo spagnolo peninsulare e non su quello americano, che riceve in misura 
maggiore l’influsso dell’inglese a causa della vicinanza geografica e degli stretti 
rapporti economici tra i Paesi ispano-americani e gli USA: 
 
Basta con decir aquí que toda la zona que va desde Méjico hasta Tierra del Fuego es una 
inmensa colonia económica de los EE.UU., situación que se refleja en la ingente influencia 
lingüística del inglés americano.
32
 
 
In ogni caso, questa penetrazione dell’inglese nelle lingue ispano-americane non ha 
ha avuto influenze significative sullo spagnolo peninsulare, come ha osservato lo stesso 
Pratt: 
 
Una diferencia importante referente a la influencia del inglés sobre ambas zonas (es decir, 
España e Hispanoamérica) la constituye el hecho de que en ésta empezó antes, y ha sido 
más intensa. La influencia directa del inglés sobre el español peninsular, sin embargo, es 
un fenómeno de la posguerra, puesto que con anterioridad casi todos los anglicismos 
llegaban a España por Francia. Por lo tanto, parece muy improbable, habida cuenta del 
mínimo contacto entre los hablantes de una y otra zona cuando el incremento del influjo 
inglés sobre España, que el español hispanoamericano haya incidido de manera 
importante en el paso del anglicismo al español peninsular.
33
 
 
Infine, occorre approfondire il concetto di etimo immediato, estremamente 
importante per poter identificare e classificare gli anglicismi secondo criteri esatti e 
rigorosi. Pratt introdusse per la prima volta nel 1970 la fondamentale distinzione tra 
etimo ultimo ed etimo primario, che in seguito egli stesso preferì chiamare etimo 
immediato: 
 
Por consiguiente, proponemos los términos de étimo primario y étimo último, los cuales 
podrían aclarar algo la cuestión tan dificultosa de los criterios etimológicos. La lengua de 
étimo primario será aquella de la que provenga inmediatamente el elemento léxico 
recientemente registrado en el castellano. La lengua de étimo último será la fijada 
arbitrariamente como la originaria, siendo respecto a la historia del español el latín, el 
griego, el árabe o alguna lengua germánica, o sea, que es la lengua a quo de previa 
determinación. Pues bien, cada investigador debería informar sobre cuál de estos dos 
                                                 
32
 “Basti ricordare che tutta la zona che va dal Messico alla Terra del Fuoco è un’immensa colonia 
economica degli USA, situazione che si riflette nella massiccia influenza linguistica dell’inglese 
americano.”. (C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pag.53). 
33
 “Una differenza importante riguardo l’influenza dell’inglese nelle due zone (Spagna e America Latina) 
è data dal fatto che in America è cominciata prima ed è stata più intensa. L’influenza diretta dell’inglese 
sullo spagnolo peninsulare, invece, è un fenomeno del dopoguerra, dato che prima di allora quasi tutti 
gli anglicismi arrivavano alla Spagna attraverso la Francia. Pertanto, essendo stati minimi i contatti tra i 
parlanti delle due zone nel periodo dell’incremento dell’influsso inglese sulla Spagna, appare alquanto 
improbabile che lo spagnolo ispano-americano abbia avuto un ruolo significativo nel passaggio 
dell’anglicismo verso lo spagnolo peninsulare.”. (C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., 
pag.56). Cfr. Ibidem, pagg.235-236; H. Stone, op.cit., pag.142. 
  
 9
criterios piensa utilizar [...] 
34
 
 
Anche se in questo caso lo studioso parla specificamente di elemento lessicale, la 
distinzione è applicabile a tutti i tipi di anglicismi, compresi quelli semantici e sintattici: 
 
En un trabajo en parte sincrónico como el presente, los étimos últimos no entran en juego, 
puesto que la única definición viable del anglicismo es la que menciona explícitamente que 
el vocablo que sea (o significado, o giro sintáctico) deriva directa e inmediatamente del 
inglés.
35
 
 
Tuttavia, bisogna tener presente che non tutti gli studiosi concordano sul considerare 
anglicismi solo gli elementi di etimo immediato inglese; per esempio, Antonio 
Fernández García afferma: 
 
El que una palabra sea transmitida a nuestro idioma desde otra lengua no creo autorice a 
calificarla con el -ismo, correspondiente al medio transmisor; es decir, si un vocablo inglés 
ha seguido el camino francés, no por este simple hecho ha de considerárselo como 
“galicismo”, de la misma manera que no consideraríamos inglesa una mercancía francesa 
que nos llegara a nosotros después de haber tocado un puerto de Inglaterra.
36
 
 
 
Stabilita la definizione di anglicismo (adottando, nel presente lavoro, quella di Chris 
Pratt), occorre elaborare una classificazione che comprenda tutte le diverse forme in cui 
esso appare, ma che non comporti ambiguità o ripetizioni: 
 
no se puede elaborar una clasificación que permita que los datos puedan clasificarse en 
más de un lugar; las divisiones deben ser mutuamente excluyentes.
37
 
 
Basandosi su questo principio, Pratt rifiuta le classificazioni proposte da Alfaro, 
Stone e altri linguisti
38
 e suddivide gli anglicismi in due gruppi principali: lessicali e 
sintattici. Nell’ambito dei primi, distingue l’anglicismo univerbale da quello 
multiverbale, e suddivide quello univerbale in due categorie: l’anglicismo patente (che 
comprende le forme identificabili come inglesi) e non patente (ovvero gli anglicismi 
percepiti come forme spagnole)
39
. Tuttavia, questo criterio non tiene conto del fatto che 
molte parole inglesi (gli anglicismi lessicali, che Pratt considera in blocco come patenti) 
                                                 
34
 “Pertanto, proponiamo i termini etimo primario ed etimo ultimo, che potrebbero in parte chiarire la 
tanto complessa questione dei criteri etimologici. La lingua di etimo primario sarà quella dalla quale 
proviene immediatamente l’elemento lessicale recentemente registrato nello spagnolo. La lingua di 
etimo ultimo sarà quella fissata arbitrariamente come originaria, che rispetto alla storia dello spagnolo 
potrà essere il latino, il greco, l’arabo o una lingua germanica, cioè la lingua a quo previamente 
determinata. Ebbene, ogni studioso dovrebbe dichiarare quale tra questi due criteri intende utilizzare 
[…]”. (C. Pratt, “El arraigo del anglicismo en el esp. de hoy”, Fil. mod., XI, pag.85). Cfr. P. J. Marcos 
Pérez, op.cit., pagg.43-44. 
35
 “In un lavoro in parte sincronico come il presente, gli etimi ultimi non entrano in gioco, poichè l’unica 
definizione utilizzabile dell’anglicismo è quella che afferma esplicitamente che il tale vocabolo (o 
significato, o giro sintattico) deriva direttamente e immediatamente dall’inglese.”. (C. Pratt, El 
anglicismo en el esp. penins. contemp., pag.43). 
36
 “Il fatto che una parola venga trasmessa alla nostra lingua attraverso un’altra, non autorizza, a mio 
parere, a qualificarla con l’'-ismo' corrispondente alla lingua mediatrice; ovvero, se un vocabolo inglese 
ha seguito la via francese, non per questo dobbiamo considerarlo un 'gallicismo', così come non 
considereremmo inglese una mercanzia francese che giungesse a noi dopo aver toccato un porto 
dell’Inghilterra.”.  (A. Fernández García, op.cit., pagg.25-26). 
37
“Non si può elaborare una classificazione in cui i dati possono essere classificati in più di una categoria; 
le classi devono escludersi l’un l’altra.”. (C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pag.99). 
38
 Cfr. R. J. Alfaro, op.cit., pagg. 17-19; H. Stone, op.cit., pag.142; C. Pratt, El anglicismo en el esp. 
penins. contemp., pagg.91-93, 98-99. 
39
 Cfr. C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg.115-212. 
  
 10
si sono adattate in parte o del tutto alle strutture ortografiche e fonologiche dello 
spagnolo, così che potrebbero essere percepite come forme spagnole da un ispanofono 
che non conosca sufficientemente la lingua inglese. Inoltre, in questa classificazione gli 
anglicismi semantici sono collocati tra gli anglicismi lessicali non patenti; ma, a nostro 
parere, essi formano una categoria a parte, poichè si tratta di parole spagnole che hanno 
acquistato un nuovo significato per influenza dell’inglese, ma che già esistevano nella 
lingua prima che si verificasse tale influenza; invece, gli anglicismi lessicali sono parole 
nuove, estranee al lessico tradizionale dello spagnolo e provenienti direttamente 
dall’inglese. Di conseguenza, abbiamo classificato gli anglicismi in tre gruppi 
fondamentali: lessicali, semantici e sintattici, ognuno con le sue specifiche 
caratteristiche e ramificazioni e con le sue ripercussioni più o meno significative sul 
sistema linguistico dello spagnolo.  
  
 11
 
Capitolo 1 
Anglicismi lessicali 
 
 
Il lessico è, senza dubbio, l’aspetto più dinamico di un sistema linguistico: i segni 
lessicali sono in continua evoluzione ed espansione, tanto che sarebbe impossibile 
stabilirne con esattezza la quantità, e si distinguono in questo dai segni grammaticali 
(fonologici, morfologici e sintattici), che sono invece forme fisse, poco numerose, e si 
evolvono in maniera estremamente lenta e impercettibile. Questa differenza è dovuta al 
principio di creatività linguistica, che consente un ampliamento potenzialmente infinito 
del lessico di una lingua attraverso l’aggiunta di nuovi vocaboli e locuzioni: il lessico è 
pertanto un sistema aperto, senza limiti, e subisce un’evoluzione più rapida e continua 
in confronto agli altri aspetti della lingua.
40
 
Di conseguenza, è naturale che il lessico sia di gran lunga il settore della lingua più 
interessato dal fenomeno dell’anglicismo. Il prestito linguistico, insieme al neologismo, 
è uno dei principali meccanismi che permettono l’arricchimento costante del lessico, e 
ha pertanto un ruolo significativo nella sua evoluzione. Manuel Seco spiega con queste 
parole il fenomeno del prestito: 
 
En ningún momento el léxico de una lengua es perfecto, en ningún momento está 
“terminado de hacer”, pues constantemente se presenta por lo menos la necesidad de dar 
una palabra a una cosa nueva, o de dar una palabra nueva a una cosa vieja. Para atender 
a esta perpetua demanda funcionan varios sistemas, uno de los cuales es tomar prestada la 
palabra de otra lengua.
41
 
 
Questa necessità di introdurre nuove parole nella lingua può sorgere per diverse 
cause, in primo luogo per quella che Chris Pratt definisce 
 
la relación inseparable existente entre un nuevo objeto, proceso, fenómeno, etc., y su 
etiqueta lingüística.
42
 
 
Gli innumerevoli oggetti, processi, fenomeni nuovi che, grazie alle innovazioni 
tecnico-scientifiche, si affacciano continuamente nella nostra vita quotidiana, giungono 
in Spagna accompagnati dalla loro inseparabile etichetta linguistica, dal loro nome 
straniero che non ha equivalente in spagnolo; esso viene perciò introdotto nella lingua, 
in forma inalterata oppure adattato alle sue strutture ortografiche e/o fonologiche. I 
prestiti di questo tipo si riferiscono, naturalmente, a campi semantici ben definiti: 
 
                                                 
40
 Cfr. M. Dardano, op.cit., pagg.242-244; M. Seco, Gramática esencial del español, pagg.341-345. 
41
 “In nessun momento il lessico di una lingua è perfetto, in nessun momento può considerarsi compiuto, 
poiché si ripresenta costantemente per lo meno la necessità di assegnare una parola ad una cosa nuova, 
o di assegnare una parola nuova ad una cosa vecchia. Per sopperire a questa perpetua necessità esistono 
vari sistemi, uno dei quali consiste nel prendere in prestito la parola da un’altra lingua.”. (M. Seco, 
op.cit., pag.350). 
42
 “La relazione inseparabile tra un nuovo oggetto, processo, fenomeno ecc., e la sua etichetta 
linguistica.”. (C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pag.237). 
  
 12
Es lógico que la gran mayoría de los anglicismos patentes, por referirse a objetos 
específicos y muy a menudo nuevos, tengan que emplearse forzosamente al tratar ciertos 
temas (como el deporte, la moda, la música moderna, el cine, la medicina, etc.).
43
 
 
In altri casi, le parole inglesi vengono adottate non per indicare referenti nuovi, ma 
per la loro maggiore efficacia o concisione rispetto ai corrispondenti vocaboli spagnoli; 
questo accade ad esempio quando lo spagnolo, pur avendo a disposizione vari termini 
specifici, è sprovvisto di termini generici che esprimano un determinato concetto.
44
 Un 
caso simile è quello degli eufemismi: a volte si utilizza una parola straniera per evitare 
di usare un termine considerato poco raffinato, o che possiede connotazioni negative o 
sgradevoli.
45
 
 
Tuttavia, esistono anche casi in cui parole inglesi  
 
vienen a suplantar, sin título alguno que los avale, voces españolas perfectamente sanas, 
sin añadir un ápice a su valor significativo.
46
 
 
 
Questa è la categoria di anglicismi che ha subito le maggiori condanne da parte dei 
linguisti, che hanno attribuito il loro impiego ad atteggiamenti di snobismo linguistico o 
ad una imitazione immotivata di modelli stranieri:   
 
Si se trata de formas extrañas puramente novedosas pero que tienen un claro equivalente 
en nuestra lengua, su empleo puede ser señal de ignorancia y afectación por parte del 
hablante. Será digno su empleo, en cambio, cuando venga a cubrir una necesidad 
perentoria del idioma al no existir equivalente en castellano.
47
 
 
 
Tuttavia, l’esistenza nel lessico spagnolo tradizionale di un vocabolo che indichi lo 
stesso referente di una parola straniera non è un motivo sufficiente per condannare l’uso 
di quest’ultima come inutile o scorretto. È estremamente raro che tra due parole ci sia 
sinonimia assoluta, anche se i loro significati possono sembrare a prima vista identici: ci 
saranno sempre differenze, per quanto minime, che riguardano le connotazioni culturali 
o affettive, le strutture collocazionali, il contesto di utilizzo ecc. Se questo principio è 
valido tra parole della stessa lingua, sarà tanto più evidente se i due vocaboli 
appartengono a lingue diverse, poichè cambia l’intero contesto (linguistico ed 
extralinguistico) in cui essi sono utilizzati.
48
 Per questo C. Pratt afferma: 
 
                                                 
43
 “È ovvio che la grande maggioranza degli anglicismi patenti, riferendosi ad oggetti specifici e molto 
spesso nuovi, debbano essere necessariamente impiegati nel trattare alcuni argomenti (come lo sport, la 
moda, la musica moderna, il cinema, la medicina ecc.).”. (Ibidem, pag.228). 
44
 A questo si devono anglicismi come control, cereales, vegetales, cosméticos ecc. Cfr. C. Pratt, El 
anglicismo en el esp. penins. contemp., pag.218. 
45
 Questa è la ragione per cui sono state introdotte nello spagnolo parole come wáter e bar, o la locuzione 
acción industrial per riferirsi agli scioperi (huelgas). Cfr. H. Stone, op.cit., pag.147; C. Pratt, El 
anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg.218-219; J. Rubio Sáez, op.cit., pag.147. 
46
 “Rimpiazzano senza alcun titolo voci spagnole perfettamente sane, senza aggiungere una virgola al loro 
valore semantico.”. (E. Lorenzo, op.cit., pag.86). 
47
 “Se si tratta di forme straniere semplicemente nuove, ma che hanno un chiaro equivalente nella nostra 
lingua, il loro utilizzo può essere segno di ignoranza e affettazione da parte del parlante. Il loro utilizzo 
sarà invece legittimo se risponde ad una necessità perentoria della lingua, se non esistono forme 
equivalenti in spagnolo.”. (P. J. Marcos Pérez, op.cit., pag.55). Cfr. R. J. Alfaro, op.cit., pag.19. 
48
 Cfr. M. Dardano, op.cit., pagg.86-87; C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg.221-223; 
A. Fernández García, op.cit., pagg.28-33. 
  
 13
se ha exagerado persistentemente el papel desempeñado por el esnobismo lingüístico y 
posturas afines que los puristas consideran  la causa única de tantísimos préstamos. […] el 
anglicismo resulta o bien una etiqueta lingüística que acompaña a alguna novedad, o bien 
un término relativamente más eficaz por existir en la estructura léxica española algún 
hueco ecológico.
49
 
 
 
 
Ciononostante, alcuni prestiti inglesi si sono imposti nello spagnolo non per ragioni 
puramente linguistiche come quelle sopra descritte, ma per il loro prestigio o il loro 
aspetto pittoresco
50
. In questo caso intervengono spesso fattori puramente commerciali: 
negli annunci pubblicitari è molto frequente il ricorso a parole straniere per conferire al 
prodotto un’immagine esotica e prestigiosa. Allo stesso motivo si deve probabilmente 
l’adozione di nomi inglesi o pseudoinglesi per bar, negozi, locali notturni (Beer Station, 
Dizzy Jazz, Honky Tonk, ecc.)
51
 o da parte di cantanti e gruppi musicali spagnoli (All 
Together Band, Island Fever, Ozone Babies, ecc.).
52
 
 
 
L’identificazione dei prestiti lessicali provenienti dall’inglese non è sempre facile, 
dato che molti di essi sono giunti allo spagnolo attraverso la mediazione francese. A 
volte questa mediazione ha lasciato tracce linguistiche visibili, che consistono in 
alterazioni ortografiche (rallye, comité, confort) o in fenomeni di ellissi e cambiamenti 
semantici (per esempio, l’inglese smoking-jacket si è ridotto a smoking e ha assunto il 
significato di “abito da sera”, che ha sostituito quello di “giacca che si indossa per 
fumare”)
53
. In base alla definizione enunciata nell’Introduzione, queste parole non 
rientrano nella categoria degli anglicismi, ma in quella dei gallicismi, poiché il loro 
etimo immediato è francese. Più complicati sono i casi in cui la mediazione francese non 
ha lasciato traccia, conservando la parola inglese inalterata e rendendo difficile una 
corretta ricostruzione del suo percorso filologico. Un caso particolarmente insidioso è 
quello dei cosiddetti pseudo-anglicismi: si tratta di termini coniati autonomamente dalla 
lingua francese utilizzando parole inglesi, che in seguito si sono trasmessi anche allo 
spagnolo; a questo gruppo appartengono ad esempio auto-stop (che in inglese si chiama 
hitch-hiking), footing (in inglese jogging) e diversi altri gallicismi “mascherati” da 
anglicismi.
54
 Ad ogni modo, il ruolo del francese come lingua intermediaria ha perso 
importanza negli ultimi decenni, in quanto la maggior parte dei prestiti arriva oggi 
direttamente dall’inglese: 
 
                                                 
49
 “È stato persistentemente esagerato il ruolo dello snobismo linguistico e di simili atteggiamenti, che 
secondo i puristi sono l’unica ragione di moltissimi prestiti. [...] l’anglicismo risulta essere o 
un’etichetta linguistica che accompagna una determinata novità, oppure un termine relativamente più 
efficace perché c’è nella struttura del lessico spagnolo un vuoto ecologico.”. (C. Pratt, El anglicismo en 
el esp. penins. contemp., pag.230). 
50
 Cfr. H. Stone, op.cit., pag.147. Stone cita, tra i prestiti di questo tipo, parole come cowboy, boss, 
ganster, magazine, lunch, weekend. 
51
 Nomi di locali di Madrid. 
52
 Nomi di gruppi musicali citati in Tutiplan (supplemento di 20minutos Madrid), 16/05/2003, pag.12. 
Cfr. C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg. 226-227; E. Lorenzo, op.cit., pagg.15-16. 
53
 Cfr. C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg.32, 50; H. Stone, op.cit., pag.147; P. J. 
Marcos Pérez, op.cit., pag.13. 
54
 Cfr. C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg.50-51; P. J. Marcos Pérez, op.cit., pag.13; 
M. Seco, op.cit., pag.354. 
  
 14
…la dependencia secular del francés para la adopción de anglicismos ha disminuido hasta 
extremos impensables hace unos cincuenta años. En muchos casos la presencia de un 
anglicismo en ambos idiomas no es más que una prueba de la difusión universal del inglés, 
de que los préstamos pueden brotar indipendientemente en varias lenguas…
55
 
 
Allo stesso tempo, la lingua inglese agisce come intermediaria per un gran numero 
di idiomi, assimilando materiale lessicale di svariata provenienza per poi distribuirlo ad 
altre lingue: 
 
Siendo hoy el inglés el vehículo de comunicación más empleado entre todas las 
comunidades lingüísticas, no es de extrañar que, mezclados con esta lengua, penetren en 
otra elementos de varia procedencia que no todo el mundo es capaz de identificar como 
ajenos al inglés.
56
 
 
Attraverso la mediazione inglese, lo spagnolo ha ricevuto termini provenienti da 
molte diverse lingue
57
; questo rende difficile il compito di identificare e classificare tali 
prestiti, che, in ogni caso, sono da considerarsi anglicismi in quanto di etimo immediato 
inglese. Inoltre, l’inglese ha attribuito a molti dei termini che ha assimilato dall’esterno 
nuove funzioni e sfumature semantiche che non erano presenti nella lingua di origine, e 
che possono in seguito trasmettersi ad altre lingue
58
. Un esempio evidente è la parola 
italiana vendetta, il cui significato italiano è: 
 
1 Atto, effetto del vendicare o del vendicarsi; 2 Castigo.
59
 
 
Assimilato dall’inglese, il termine ha subito un cambiamento semantico, assumendo 
i seguenti significati:  
 
1 a long and violent dispute between two families, in which people are murdered in return 
for previous murders; 2 a long argument or disagreement in which one person or group 
does or says things to harm another.
60
 
 
La parola è poi passata dall’inglese allo spagnolo con questo nuovo valore 
semantico, senza mantenere alcuna relazione con il termine italiano di partenza (che 
corrisponde allo spagnolo venganza e all’inglese revenge), come dimostra la definizione 
che ne dà il Diccionario de uso del español: 
 
Conflicto entre clanes, familias o grupos rivales, con brotes de violencia que desencadenan 
nuevas venganzas.
61
 
 
                                                 
55
 “…la secolare dipendenza dal francese per l’adozione di anglicismi è diminuita in proporzioni che 
erano inimmaginabili fino a cinquant’anni fa. In molti casi la presenza di un anglicismo in entrambe le 
lingue non è altro che una conseguenza della diffusione universale dell’inglese, del fatto che i prestiti 
possono introdursi parallelamente in più lingue …”. (E. Lorenzo, op.cit., pag.23). 
56
 “Essendo oggi l’inglese il veicolo di comunicazione più utilizzato in tutte le comunità linguistiche, non 
c’è da stupirsi che, mescolati ad esso, penetrino in un’altra lingua elementi di varia provenienza che non 
tutti sono in grado di identificare come non inglesi.”. (Ibidem, pag.44). 
57
 Ad esempio, kindergarten (dal tedesco); champú (dall’indiano); apartheid (dall’afrikaans) ecc. Cfr. E. 
Lorenzo, op.cit., pagg.44-45; A. Fernández García, op.cit., pag.19; H. Stone, op.cit., pag.147. 
58
 Cfr. E. Lorenzo, op.cit., pag.31. 
59
 N. Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana, pag.2004. 
60
 “1 lunga e violenta disputa tra due famiglie, che comporta uccisioni per vendicare uccisioni precedenti; 
2 lunga discussione o litigio tra persone o gruppi che si danneggiano a vicenda con parole o azioni.”. 
(Oxford Advanced Learner’s Dictionary, pag.1438). 
61
 “Conflitto fra clan, famiglie o gruppi rivali, con scoppi di violenza che scatenano ulteriori vendette.”. 
(M. Moliner, Diccionario de uso del español, pag.1422). 
  
 15
Si tratta dunque di un anglicismo e non di un italianismo, che ha l’inglese come 
etimo immediato e l’italiano (o, risalendo più indietro, il latino) come etimo ultimo. 
Tra gli innumerevoli elementi lessicali che l’inglese ha assorbito da altre lingue, una 
riflessione particolare spetta ai numerosi termini e sintagmi provenienti dal latino e 
trasmessi allo spagnolo attraverso l’inglese; basti pensare a parole come campus, 
quorum, hábitat, curriculum, vídeo e molte altre, o a sigle come a.m., p.m., i.e., che 
indicano sintagmi latini, ma provengono dalla lingua inglese
62
. Si tratta perciò di 
anglicismi, pur difficili da identificare a prima vista; anche in questo caso è l’aspetto 
semantico che può fornire elementi utili per chiarirne la provenienza e e distinguerli dai 
latinismi veri e propri. Ad esempio, il termine quorum o quórum deve il suo significato 
attuale al parlamentarismo inglese, e non alle forme politiche dell’antica Roma; la 
parola vídeo, che in latino era la prima persona singolare del presente indicativo del 
verbo videre (vedere), oggi si utilizza come sostantivo soprattutto nel campo 
tecnologico, il che rende evidente la provenienza inglese di tale significato. 
 
Ancora più difficoltosa è l’identificazione di elementi inglesi nelle formazioni 
neologiche spagnole, poiché 
 
ocurre a menudo que estas nuevas formaciones son calcos de formaciones análogas en 
otras lenguas
63
. 
 
Infatti, molti neologismi non sono stati creati autonomamente dalla lingua spagnola, 
ma ricalcano modelli inglesi di vario tipo (composizione o derivazione con prefissi o 
suffissi), anche se questa origine non può quasi mai essere dimostrata in modo 
incontrovertibile in base a criteri esclusivamente linguistici. Ancora una volta, l’aspetto 
semantico può contribuire a stabilirne la provenienza, dato che questi neologismi si 
riferiscono sempre a nuove realtà extralinguistiche: 
 
… el neologismo no es un hecho lingüístico aislado: se refiere a algo, y este algo tiene 
alguna característica nueva. Hay que preguntar de dónde proviene la novedad. Suele venir 
de aquellos sitios donde las condiciones fomenten la investigación, la cultura y cualquier 
adelanto perteneciente al área de actividad que sea.
64
 
 
Inoltre, molti vocaboli che a prima vista possono sembrare derivati autonomamente 
da parole spagnole si sono formati in realtà per mezzo di affissi inglesi
65
; ad esempio, il 
prefisso mini- (minifalda, minibar, minigolf…)
66
 e il suffisso -al (impresarial, 
educacional, opcional…), la cui diffusione è stata commentata da Chris Pratt con le 
seguenti parole: 
 
La relativa ineficacia del español por lo que se refiere a la existencia de adjetivos que 
tienen el sentido general de “perteneciente a” o “relativo a” se ve por los 27 anglicismos 
registrados que poseen el sufijo “-al”, de los que más del 75 por 100 corresponden al 
mismo sufijo inglés […] La fuerza de “-al” puede juzgarse por la manera en que se impone 
incluso cuando ya existe un adjetivo basado en la misma raíz y terminado en otro sufijo, de 
suerte que existen los siguientes dobletes: 
arquitectural/arquitectónico, educacional/educativo, emocional/emotivo, lexical/léxico, 
                                                 
62
 Cfr. E. Lorenzo, op.cit., pagg.41, 61; P. J. Marcos Pérez, op.cit., pagg.43-44. 
63
 “Spesso queste nuove formazioni sono calchi di formazioni analoghe in altre lingue.”. (M. Seco, op.cit., 
pag.359). 
64
 “...il neologismo non è un fatto linguistico isolato: si riferisce a qualcosa, e questo qualcosa ha qualche 
caratteristica nuova. Bisogna chiedersi da dove proviene la novità. Di solito viene da quei luoghi le cui 
condizioni favoriscono la ricerca, la cultura e qualunque progresso relativo a qualsiasi area di attività.”. 
(C. Pratt, El anglicismo en el esp. penins. contemp., pagg.81-82). 
65
 Cfr. E. Lorenzo, op.cit., pagg. 484-485. 
66
 Cfr. P. J. Marcos Pérez, op.cit., pagg.39-43.