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Introduzione 
Alla base di questo studio vi è l’analisi delle compagnie aeree arabe.
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 In particolare, si 
pone l’attenzione sui maggiori avvenimenti storici, sulla grandezza e sui servizi che 
vengono offerti da ciascuna compagnia presa in analisi. L’obiettivo di questa 
dissertazione è quello di offrire una panoramica accurata di ogni compagnia aerea 
esaminata. 
Le motivazioni che mi hanno portata ad approfondire questo tema sono di natura 
personale. Questo interesse sulle compagnie aeree scaturisce dal desiderio di poter, un 
giorno, lavorare per una di queste. Tale passione nasce da un’attenta osservazione degli 
assistenti di volo durante i viaggi da me effettuati, da una grande aspirazione a girare il 
mondo, entrare a contatto con nuovi popoli e nuove culture, e, cosa più importante, dalla 
mia volontà di migliorare le capacità linguistiche apprese durante il percorso 
universitario. 
1.1 Struttura della dissertazione 
La dissertazione è articolata in cinque capitoli: nel primo capitolo ci si sofferma su quali 
siano i paesi arabi e come questi abbiano raggiunto l’indipendenza. I tre capitoli 
successivi si concentrano sull’analisi delle compagnie aeree, che sono suddivise in macro 
aree: quelle dei paesi dell’Africa mediterranea, quelle della Penisola Araba e quelle del 
Vicino Oriente.
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 Nel quinto capitolo, infine, si approfondiscono le modalità per poter 
diventare un’assistente di volo per una compagnia. 
1.1 Metodologia di ricerca 
                                                           
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 Lo studio si basa sulle compagnie aeree dette al trasporto passeggeri. 
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 Non sono state prese in considerazione le compagnie aeree di alcuni stati arabi (Somalia, Mauritania, 
Sudan, Gibuti e Isole Comore) per mancanza di informazioni esaustive.
2 
 
La ricerca del materiale, per approfondire l’analisi delle compagnie aeree, è avvenuta 
tramite i siti web ufficiali, i quali il più delle volte erano in lingua inglese. Nella maggior 
parte dei casi, trovare il materiale necessario per ogni azienda è stato piuttosto semplice, 
poiché il sito web era ben organizzato e ricco di informazioni. In altre occasioni, invece, 
la ricerca si è dimostrata essere un po’ più complessa, data la mancanza di informazioni 
esaustive. Nel caso della compagnia aerea palestinese, la difficoltà riscontrata è stata l’uso 
esclusivo della lingua araba per il sito web. Oltre alle informazioni sulle caratteristiche di 
ogni compagnia aerea rinvenute su ciascun sito, l’attenzione si sposterà sulle modalità e 
sul materiale necessario per poter entrare a lavorare in una compagnia aerea come 
assistente di volo.
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Capitolo I 
La Lega Araba e la decolonizzazione dei paesi arabi 
1. La Lega Araba 
Quando si parla di “paesi arabi” si intendono tutti quegli stati che fanno parte della 
Lega Araba. La Lega Araba è un’organizzazione politica internazionale, che venne 
fondata al Cairo il 22 marzo 1945. Ai 7 membri fondatori si sono aggiunti 15 stati membri 
e 5 paesi osservatori. Ad oggi, gli stati membri sono 22: 
 Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Iraq, Libano, Siria e Yemen sono i paesi 
fondatori; 
 Libia, Sudan, Marocco, Tunisia, Kuwait, Algeria, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, 
Qatar, Oman, Mauritania, Somalia, Palestina, Gibuti e Isole Comore sono i 15 
stati membri che sono entrati a far parte della Lega Araba, nel periodo che va dal 
1953 al 1993; 
 Brasile, Eritrea, Armenia, Venezuela e India sono i cosiddetti paesi osservatori.
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Secondo l’art. 2 del trattato costitutivo, lo scopo della Lega è di «allestire relazioni 
più strette tra i paesi aderenti, coordinando le attività politiche di questi, secondo principi 
di collaborazione, nonché di salvaguardare le rispettive sovranità e indipendenza e 
considerare in un’ottica generale gli interessi dei paesi arabi».
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2. La decolonizzazione dei paesi arabi 
                                                           
1
 La Lega araba https://it.wikipedia.org/wiki/Lega_araba, consultato il 10-07-19 
2
 Pact of the League of Arab States https://avalon.law.yale.edu/20th_century/arableag.asp#art2, consultato 
il 10-07-19
4 
 
Al momento della fondazione, l’obiettivo principale della Lega araba era di favorire 
la liberazione dei paesi arabi non ancora indipendenti, considerando la lotta coloniale 
come una guerra giusta. 
2.1 Libano e Siria 
Terminata la prima guerra mondiale, la disgregazione dell’impero ottomano 
avrebbe dovuto produrre l’indipendenza del mondo arabo. Ma Francia e Gran Bretagna 
si accordarono per dividersi quei territori e la Società delle Nazioni affidò la Siria e il 
Libano alla prima e l’Iraq e la Palestina alla seconda. Di questi quattro paesi il primo ad 
ottenere l’indipendenza fu l’Iraq, che divenne autonomo nel 1932. Fu solo durante la 
seconda guerra mondiale che la Francia, piegata dall’invasione nazista, dovette 
riconoscere l’indipendenza, almeno formale, di Siria e Libano (1941), che si realizzò 
compiutamente soltanto nel 1946, quando gli ultimi coloni francesi furono costretti ad 
abbandonare Damasco.
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2.2 Libia, Marocco e Tunisia 
Il primo paese del Maghreb a ottenere l’indipendenza fu la Libia, la quale si trovava 
sotto il potere italiano. Nel febbraio 1947, il trattato di pace firmato a Parigi impose 
all’Italia la rinuncia definitiva a tutte le sue colonie in Africa. Nel 1951, la Libia divenne 
a tutti gli effetti indipendente sotto la monarchia senussita.
4
 
Quanto al Maghreb francese, la decolonizzazione di Marocco, Tunisia e Algeria ha 
un evidente legame con l’esito finale della guerra in Indocina, dove l’esercito coloniale 
francese combatté per otto lunghi anni (dal 1946 al 1954) contro il movimento per 
l’indipendenza del Vietnam. La vittoria vietnamita a Dien Bien Phu, venne percepita dai 
                                                           
3
 Gentile G., Ronga L., Salassa A., Nuove prospettive storiche. Il Novecento, La Scuola Editrice, Brescia, 
1999, p. 347 
4
 I Senussi appartengono alla confraternita islamica della Sanūsiyya, fondata da Muhammad Ibn Ali al-
Sanusi.
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paesi del nord Africa come un segnale di emancipazione. In Marocco e Tunisia, la Francia 
optò per l’attuazione di una politica moderata, che agevolasse una graduale 
decolonizzazione: in Tunisia, promise formalmente l’autonomia. Entrambi gli stati videro 
riconosciuta la propria indipendenza nel marzo 1956. Nello stesso anno, il Marocco 
ottenne l’indipendenza dei territori sotto il controllo spagnolo, ricostituendo l’unità del 
regno.
5
 
La Libia e la Tunisia, così come l’Egitto e l’Algeria, tra la fine del 2010 e l’inizio 
del 2011, vennero coinvolti da una serie di proteste ed agitazioni, più comunemente 
conosciute con il nome di Primavera Araba. Le sommosse nacquero a seguito della 
corruzione, dell’assenza di libertà individuali, della violazione dei diritti umani e della 
mancanza di interesse da parte dei governi per le condizioni di vita del proprio popolo. In 
Tunisia le proteste portarono il presidente Ben Ali a fuggire in Arabia Saudita; in Egitto 
il presidente Mubarak venne costretto a rassegnare le proprie dimissioni dopo trent’anni 
di potere. Le proteste in Libia furono così violente tanto da fare ricorso a raid 
dell’aviazione sui manifestanti per soffocare le sommosse, che videro una fine con la 
cattura e l’uccisione del leader Gheddafi. Le proteste algerine si rivolgevano in particolar 
modo contro il regime del presidente Bouteflika, il quale il 22 febbraio 2011, dopo 
diciannove anni, decise di revocare lo stato di emergenza e di avviare nuove misure 
economiche e sociali per combattere la disoccupazione.
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2.3 Algeria 
Al contrario dei paesi confinanti, l’indipendenza dell’Algeria non avvenne in 
maniera pacifica. Era dal 1830 che il paese si trovava sotto il controllo francese e 
conosceva gravi disagi sociali dovuti agli iniqui trattamenti cui era sottoposta la 
                                                           
5
 Gentile G., Ronga L., Salassa A., Op. cit., La Scuola Editrice, Brescia, 1999, p. 353 
6
 https://it.wikipedia.org/wiki/Primavera_araba consultato il 12-09-2019
6 
 
popolazione locale, poiché soltanto i coloni godevano appieno dei diritti civili. Con lo 
scoppio del secondo conflitto mondiale, si fece più forte uno spirito anticolonialista, che 
culminò in diverse sommosse. Per attenuare la tensione, la Francia dovette concedere, nel 
1947, uno statuto che riconosceva all’Algeria un minimo di autonomia e agli algerini la 
nazionalità francese, lasciando pressoché intatto il potere nelle mani dei coloni. La 
sconfitta dei francesi in Indocina fu la scintilla che fece esplodere il conflitto: il 1 
novembre 1954 il Fronte di Liberazione Nazionale
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 proclamò l’insurrezione, dando inizio 
ad una guerra che sarebbe durata fino al 1962. Il generale De Gaulle, ritornato al potere 
alla fine della Quarta Repubblica
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 nel 1958, iniziò a muoversi in direzione di un accordo 
con gli algerini, anche se agli inizi delle trattative egli non prevedeva la concessione di 
una completa indipendenza. De Gaulle iniziò a introdurre misure per il miglioramento 
delle condizioni dei musulmani, tra cui un progetto di sviluppo economico con sostegni 
all’industria e la distribuzione di terre. Al momento dei negoziati con il Fronte di 
Liberazione Nazionale sorsero due problemi difficili da risolvere: la numerosa quantità 
di europei presente sul suolo algerino e il Sahara algerino.
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 Il 19 marzo del 1962 l’accordo 
venne firmato e l’intera Algeria, incluso il territorio del Sahara, divenne uno stato 
sovrano, che avrebbe ricevuto aiuti dalla Francia.
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2.4 Palestina 
Sin dalla fine del XIX secolo, la Palestina era la meta principale della migrazione 
di colonie di ebrei. Il flusso migratorio incrementò per via della diffusione del sionismo.
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 Nato nel 1954 per conseguire l’indipendenza dell’Algeria dalla Francia. 
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 Quarta Repubblica francese è il nome che si attribuisce allo Stato che si venne a costituire in Francia nel 
1946 con la stesura della quarta costituzione repubblicana. 
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 I francesi desideravano mantenere il Sahara algerino, poiché nel territorio erano state scoperte importanti 
riserve di petrolio e di gas naturale, che venivano sfruttate da una società francese. 
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 Hourani A., Storia dei popoli arabi. Da Maometto ai giorni nostri, Mondadori Libri S.p.A., Milano, 
2017, pp.331-334 
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 Movimento che si prefiggeva l’obiettivo di riportare i figli d’Israele nella terra che Dio aveva promesso 
a Mosè.