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La città sostenibile: il progetto di insediamento eco-sociale di Cherbonhof, Bamberg

"Città brevi" (Stadt den kurzen Wege) e "Concentrazione decentrata"

Nel rapporto nazionale Habitat II (1996) si afferma: "La città del futuro è una città dalle vie brevi, in cui le funzioni del vivere, lavorare, di cura e del tempo libero sono gradualmente riunite, ove è possibile".
Nell'istituto geografico dell'università di Berlino un progetto promosso dal consiglio di ricerca Tedesco, eseguito tra maggio 2002 ed aprile 2005, tentò di approfondire i determinanti individuali e strutturali della mobilità da un'analisi della mobilità vivente, la mobilità di acquisto e la mobilità nell'ambiente vivente, in dieci aree popolate di Berlino"
Tali progetti di ricerca possono dare un importante contributo per un modello di cambiamento urbano. Da tali ricerche è emerso che nelle città ri-urbanizzate - prima di tutto, nei loro centri – si concentra la maggior parte della popolazione.
"Qui si offrono i luoghi sportivi, l'arte, la cultura e un'offerta ricca per le curiosità e i divertimenti. Il traffico motorizzato nel centro urbano viene così ricondotto alle misure strettamente necessarie. Le strade tornano così ad essere di nuovo luoghi di residenza".
Un modello di città – distretto in cui le case siano vicine così come pure i negozi, gli studi professionali, le scuole, gli asili, i ristoranti e i cinema.
"La città dalle vie brevi si pone l'obiettivo di ridurre il bisogno di trasporto e il numero di auto in circolazione e restituire alla città i luoghi per vivere e non solo per dormire."

L'esempio della concentrazione decentrata divenne nella metà degli anni novanta un principio fondamentale di uno sviluppo di sistemazione durevole e si riferisce piuttosto al livello della città-regionale.
Si è tentato di produrre un collegamento strategico tra la concentrazione e la decentralità ai margini delle città.
Uno sviluppo policentrico si propone di combattere la crescita di aree periferiche e la congestione dei centri urbani.
I problemi esistenti dovrebbero essere diminuiti da una città ordinata che progetta uno sviluppo nella campagna circostante così come il contenimento della tendenza alla suburbanizzazione tra postazioni di lavoro e popolazione residente.
La città potrebbe diminuire i costi del traffico attraverso la realizzazione di vie di comunicazione più brevi ed un maggior investimento nei mezzi di trasporto pubblico.
Accanto alle misure di concentrazione decentrata dovrebbero esser intraprese anche misure volte al rispetto e alla conservazione del territorio.
Fin dal 1994, negli orientamenti politici dell'ordinamento territoriale(BBR), parallelamente alla concentrazione decentrata delle strutture abitative si persegue l'obiettivo di creare delle "reti tra città", che dovrebbe fortificare la cooperazione funzionale così come l'uso di effetti sinergici e soprattutto gli insediamenti decentrati.

Gatzweiler giunse alla conclusione che il modello della "Concentrazione decentrata" non porta nel complesso ad alcuna riduzione nell'utilizzo di territorio per scopi abitativi.
I risparmi nelle città centrali e nei comuni rurali conducono ad un sovrannumero di piccoli e grandi centri nell'area circostante. Ma l'idea della "concentrazione decentrata" sembra esser efficace rispetto alle tendenze attuali, che hanno invece l'obiettivo di moltiplicare la costruzione di edifici nelle ultime zone libere in città e uno sviluppo intensivo degli insediamenti nelle regioni periferiche. Così il modello della "concentrazione decentrata" può esser un piccolo contributo, come mostrano le ricerche, ad arrestare le tendenze attuali, ma deve in ogni caso modificare alcuni aspetti e promuovere una collocazione topografica a traffico meno intenso.

Oggi, certamente, ci sono già anche centri decentrati e separati che si distinguono per un'equipaggiamento infrastrutturale molto buono e in cui un maggiore aumento di popolazione
potrebbe incidere solo in parte negativamente. Ma gli spazi che mostrano condizioni così positive hanno elevati costi di terreni e d'affitto, cosicché alcune comunità verrebbero realizzate molto fuori nei più piccoli e periferici municipi di campagna circostanti.
Anche se un tale modello può risultare a molti irreale, non bisogna dimenticare il fine e le ragioni di base, così come quello di promuovere e sostenere le relazioni esistenti tra le diverse funzioni nelle vicinanze delle zone residenziali. Tuttavia l'ordine spaziale deve assicurarsi in concordanza con le politiche per l'ordinamento territoriale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La città sostenibile: il progetto di insediamento eco-sociale di Cherbonhof, Bamberg

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Informazioni tesi

  Autore: Oriana Casini
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Vincenzo Nocifora
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 147

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