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Implementazione delle I.C.T. negli Enti locali - Criticità e prospettive per i piccoli Comuni

A.N.P.R. - Anagrafe Nazionale Della Popolazione Residente

L’ANPR, Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, è stata istituita con D.L. n. 179 del 18 ottobre 2012, quale base di dati di interesse nazionale, in sostituzione dell'Indice nazionale delle anagrafi (INA), di cui all'articolo 1 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, e dell'Anagrafe della popolazione italiana residente all'estero (AIRE).

Tale intervento legislativo, che si è sostanziato nella integrale sostituzione dell’art. 62 del Codice dell’amministrazione digitale, si è reso necessario in quanto, sebbene la formulazione originaria prevedesse che Indice nazionale delle anagrafi (INA), fosse realizzato con strumenti informatici, di fatto non aveva risolto alla radice il problema derivante dalla persistenza 7.97859 banche dati anagrafiche:

• non interoperabili;
• diverse per modelli di dati e semantica
• gestite da più di 40 aziende per un totale di oltre 150 versioni di software di gestione anagrafica;
• per una spesa annua stimata in circa 60 milioni a carico della PA;
• con conseguente disomogeneità nell’offerta di servizi da Comune a Comune

La centralizzazione a livello nazionale, ha costituito pertanto un cambio radicale di paradigma, con la finalità precipua di costituire una banca dati fondamentale, al servizio di tutte le pubbliche amministrazioni nonché dei gestori di pubblico servizio autorizzati ad accedervi, attraverso una rete telematica unica, per l’esercizio delle proprie funzioni istituzionali; pertanto può essere considerata anche una piattaforma abilitante.

In particolare, la c.d. ANPR estesa, comprendente altresì, ai sensi del comma 2 bis dell’art 62 del CAD, l'archivio nazionale informatizzato dei registri di stato civile, ha finalmente intaccato un settore della P.A. rimasto per lungo tempo avulso ad ogni forma di digitalizzazione, tanto che permanevano registri cartacei di 5 tipologie, (Nascita, Matrimonio, Morte, Cittadinanza e Unioni civili), per un totale complessivo di circa 40.000 registri, sui quali le annotazioni avvenivano manualmente, o al massimo mediante l’applicazione di etichette autoadesive, le c.d. “pecette”.

L’integrazione tra ANPR e Stato Civile, consente una drastica riduzione delle formule, stabilite con apposito regolamento ministeriale61 utilizzate per la redazione dei relativi atti, da oltre trecento a circa un centinaio, in conseguenza del venire meno della necessità di gran parte delle trascrizioni di atti di altri comuni, nonché la diminuzione delle operazioni, prevista tra il 30% e il 40%, con conseguente riduzione del tasso di errore.

In particolare,

• per il singolo ente vi sono diversi vantaggi nel subentro in ANPR, ad esempio non deve più usare il sistema INA-SAIA, e non dovrà più spedire le statistiche all’ISTAT o inviare i dati ad Inps e all’Agenzia delle entrate o alla MCTC, vien meno la necessità di scambio dati tra comuni a seguito di pratiche migratorie62, (che nell’ottica nazionale non sono altro che variazioni di residenza), e per gli enti che conservano il loro database locale, le cancellazioni per emigrazione in altro comune subentrato in ANPR, vengono gestite in modo completamente automatizzato, mediante l’importazione del flusso dati proveniente dall’ANPR; inoltre l’anagrafe nazionale non è solo una banca dati ma un sistema integrato che consente di consultare o estrarre dati, monitorare le attività, effettuare statistiche.

• per la cittadinanza vi è la possibilità di ottenere, da parte di qualunque ufficio anagrafe di ente subentrato in ANPR:

- il rilascio delle certificazioni, da sportello, ed in molti casi direttamente on-line o mediante l’utilizzazione di appositi distributori automatici, i c.d. “totem”,
- il rilascio della carta di identità elettronica (CIE);

In prospettiva, quando tutte le pubbliche amministrazioni, nonché i gestori di pubblico servizio saranno autorizzati, previa stipula di apposita convenzione con il Ministero dell’interno, ad accedere, in tempo reale ai dati anagrafici e di stato civile, i vantaggi saranno notevoli, oltre che per tali soggetti, anche per i cittadini, ai quali non verrà più richiesto di produrre neanche le autocertificazioni relative,

Nonostante tutto ciò apparisse evidente, l’iniziale avvio dell’ANPR, fu assai stentato, come appare chiaro dai grafici sotto riportati, ricavati dal sito del Ministero dell’interno, con i dati del numero dei comuni subentrati e in fase di pre-subentro. aggiornati a gennaio 2021, che mostrano che, ad una fase di stallo, durata fino al 2016, sia seguita una crescita a ritmo quasi esponenziale, tanto che allo stato attuale la transizione sia quasi conclusa.

Inizialmente, le principali difficoltà sono derivate dalla necessità di tener conto delle istanze di tutti gli attori coinvolti a vario titolo, Ministero dell’Interno, quale coordinatore del progetto e stazione appaltante, AgID, che ha fornito il supporto tecnico al Ministero e ha svolto un ruolo di promotore della valorizzazione del patrimonio informativo anagrafico, individuando gli standard tecnici per la fruizione dei dati da parte delle altre PA, il Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale, l’ANCI, in rappresentanza dei Comuni, il dipartimento della Funzione Pubblica, che presiede il tavolo strategico in cui sono presenti i protagonisti del progetti, SOGEI, quale partner tecnologico incaricato della realizzazione del progetto, ANUSCA, CISIS, ISTAT, Agenzia delle Entrate, Ministero degli Affari Esteri, INPS, INAIL, ecc.
[…]

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Implementazione delle I.C.T. negli Enti locali - Criticità e prospettive per i piccoli Comuni

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Venanzetti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università Telematica Unitelma La Sapienza di Roma
  Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Donato Limone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 125

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Parole chiave

pubblica amministrazione
i.c.t.
information communication technology
piccoli comuni
transizione al digitale

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