Consumo abituale di pesce nella popolazione ligure: effetti attesi sulla salute
Azione sullo sviluppo del feto, gravidanza e allattamento
La principale fonte alimentare di DHA è rappresentata dal pesce; anche se l’assunzione di pesce è di norma auspicabile, alcuni studi suggeriscono di limitarne il consumo durante la gravidanza entro certi parametri, per evitare l’eccessiva assunzione di sostanze tossiche inquinanti, quali mercurio e diossina, che si accumulano nel pesce a causa dell’inquinamento dei mari.
Sebbene questo principio sia corretto, il beneficio dei grassi sul cervello del feto supera quelli tossici degli inquinanti, quindi nei bambini, compresi quelli molto piccoli, e nelle donne in età fertile, i benefici nutritivi del pesce devono essere ricercati aumentando il consumo di specie contenenti bassi livelli di metilmercurio.
Gli acidi grassi a catena lunga omega 3, in particolare l’acido docosaesaenoico, DHA, vengono considerati un substrato essenziale da assumere durante la gravidanza e l’allattamento per garantire un ottimale esito della gravidanza e dello sviluppo del bambino.
La crescita intrauterina e postnatale richiede un notevole supporto di sostanze nutritive essenziali, tra cui gli acidi grassi polinsaturi: quelli a lunga catena, in particolare l’acido grasso omega 3 indicato come DHA, sono depositati rapidamente nei tessuti del cervello e della retina nelle prime fasi dello sviluppo. L’assunzione degli acidi grassi omega 3 incide sugli esiti della gravidanza, pertanto la gestante ha necessità di assumere gli omega 3 per avere a disposizione quantità sufficienti di DHA da trasmettere al feto, attraverso la placenta, sin dalla sua formazione.
Questo apporto materno si riflette sul contenuto in DHA nel cordone ombelicale alla nascita e sui livelli di DHA nel latte materno. Essendo elevata la necessità di grassi polinsaturi da parte del feto e del neonato, l’apporto di DHA attraverso la placenta ed il latte materno è importante per il cervello per altri tessuti e per diverse funzioni corporee, quali lo sviluppo visivo, le funzioni motorie raffinate, il comportamento, la discriminazione del linguaggio ed il quoziente di intelligenza verbale fino all’età scolare.
I bambini nati da madri alimentate con dieta carente di n-3 si ritrovano con una bassa concentrazione di DHA nelle membrane neurali, con possibile rischio di alterazioni cerebrali di varia severità.
I bambini che hanno avuto una supplementazione di EPA+DHA hanno realizzato punteggi maggiori nei test per la coordinazione oculo-manuale. (study by Judge et al.)
L’integrazione di acidi grassi omega 3 durante la gravidanza sembra inoltre poter incrementare, anche se in modo modesto, sia la durata della gestazione stessa che il peso del nascituro, diminuendo la produzione di prostaglandina E2 e prostaglandina F2a, con conseguente riduzione di infiammazione uterina e conseguente rischio di nascita pre-termine.
L’apporto materno di DHA durante la gravidanza modula infine la risposta immunitaria alla nascita.
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Informazioni tesi
Autore: | Alice Viani |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Dietista |
Relatore: | Giovanni Adami |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 86 |
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