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Il colonialismo olandese nel Max Havelaar (1860) di Multatuli: letteratura e storiografia

Breve storia di tre secoli del colonialismo olandese delle Indie Orientali

A partire dal XIV secolo il territorio che divenne noto come Indie Orientali (denominazione data nel 1816) e che corrisponde all'attuale Indonesia era sotto l'influenza araba attraverso una pluralità di stati monarchici a forte connotazione feudale. L'invasione araba aveva inoltre attuato un processo di conversione di massa verso la religione musulmana, soppiantando il buddismo e le diverse religioni animiste presenti nell'arcipelago.

I primi europei ad arrivare furono i Portoghesi che agli inizi del 1500 si insediarono nella città di Malacca (nell'attuale Malesia) e che, da lì, iniziarono a commerciare in spezie con Giava e le altre isole dell'area.

Gli Olandesi giunsero per la prima volta nell'arcipelago nel 1596 con le quattro navi del mercante Cornelis de Houtman. Così Tim Hannigan racconta l'arrivo di de Houtman alla baia di Banten:

The four ships limped into Banten Bay looking more pitiable than threatening. Their sails were ragged, stained with welts of mould and mildew. If anyone amongst the crowd of buyers and sellers at the riverside market outside the walls of the port city at the head of the bay looked up and saw the pathetic little fleet advancing they might have wondered at its provenance before pressing on with their errands. Ships from foreign parts had been dropping anchor off Banten for millennia; a new arrival was nothing to get excited about.

Pochi anni prima, nel 1580, i territori orientali del Portogallo erano passati sotto la corona spagnola. Ricordiamo che fra Paesi Bassi e Spagna era in atto con conflitto che risaliva alla metà del Sedicesimo secolo e che si sarebbe concluso solo nel XVII secolo (Guerra degli Ottant'anni, 1568-1648). Il contesto geopolitico che gli olandesi trovarono a oriente a inizio 1600 era dunque avverso e questo ebbe conseguenze dirette sulle prime fasi coloniali e sul successivo sviluppo.

Nel 1602 fu costituita quella che è considerata la prima multinazionale della storia (insieme alla Compagnia delle Indie Orientali inglese, fondata nel 1600), la VOC, Vereenigde Oostindische Compagnie, che acquisì il monopolio del commercio olandese marittimo a est del Capo di Buona Speranza e a ovest dello Stretto di Magellano.

La Compagnia delle Indie Orientali Olandese nasceva dalla fusione di otto società già operanti nell'area con l'obiettivo di creare un'unica realtà mercantile ed economica in grado di gestire l'intero interscambio con le Indie. Alla VOC fu concesso anche il potere di muovere guerra e di stringere alleanze con i regni locali a nome dei Paesi Bassi. Si stava configurando un sistema non molto diverso da quello della English East India Company (fondata il 31 dicembre del 1600) che sovrapponeva alla dimensione commerciale una sfera eminentemente politica.

Scacciati i portoghesi, la VOC stabilì il suo centro amministrativo sull'isola di Giava, in particolare a Batavia, città sorta sulle rovine della preesistente Jayakarta, commerciando soprattutto in spezie, in particolare cannella, noce moscata, chiodi di garofano e macis. Costituitasi come una società per azioni, distribuì altissimi dividendi agli azionisti, soprattutto nel corso del XVII secolo.

Interessante notare ciò che osserva M.C. Ricklefs nel suo A History of Modern Indonesia:

Although the VOC was a Dutch organization, many of its personnel were not. Adventurers, vagabonds, criminals, and the unfortunate from throughout Europe took its oath of allegiance. Inefficiency, dishonesty, nepotism, and alcoholism were widespread in the VOC

Da società per azioni, la Compagnia cominciò a intervenire in modo sempre più diretto e invasivo negli affari dei diversi sultanati e regni dell'arcipelago, incrementando il controllo del territorio e la propria militarizzazione. La VOC si stava, dunque, trasformando in una sorta di stato sovrano e più estendeva il proprio dominio politico (oltre che economico), più scoppiavano rivolte e più essa accresceva la propria natura militare, in un circolo vizioso che portò alle prime fratture all'interno della Compagnia. I costi fissi crebbero a dismisura a causa delle numerose spese per fondare e mantenere le guarnigioni militari e la flotta necessarie per difendere ed espandere ulteriormente l'area commerciale: si calcola che intorno al 1700 metà dei dipendenti della VOC fossero soldati (ovvero, mercenari).

Il modello di gestione coloniale imposto dalla Compagnia era basato su una struttura che lasciava ampi spazi di manovra ai regnanti locali. Questa architettura politica creava una doppia spirale di conflittualità: da un lato fra i regni e sultanati locali nel loro tentativo di acquisire maggiore potere e territori a discapito uno dell'altro, dall'altro lato fra questi regni e la VOC stessa che attuava una politica sempre più marcata di controllo politico e militare nell'arcipelago.

La crisi iniziò nel XVIII secolo e fu dovuta sia a un fenomeno interno di cattiva gestione amministrativa legato alle forti spese militari, sia alla situazione geopolitica esterna che vedeva il crescente conflitto con le popolazioni locali e con gli altri attori europei, in particolare Francia e Inghilterra. [...]

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Il colonialismo olandese nel Max Havelaar (1860) di Multatuli: letteratura e storiografia

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Informazioni tesi

  Autore: Alex Tonelli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Storia moderna
  Relatore: Guido Abbattista
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 263

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Parole chiave

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olanda
indonesia
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multatuli
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