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Il colonialismo olandese nel Max Havelaar (1860) di Multatuli: letteratura e storiografia

Per poter presentare la nostra tesi è necessario soffermarsi inizialmente sulla premessa metodologica ed epistemologica che costituisce la chiave di lettura di tutto il lavoro di ricerca svolto.
Seguendo la riflessione di Hans Magnus Enzensberger e di Emanuele Zinato ci siamo interrogati sul rapporto fra Letteratura e Storiografia e, in particolare, su come la Letteratura potesse contribuire a rendere più ampia e completa l'indagine puramente storiografica. Il quesito iniziale da cui siamo partiti è stato: può un'opera di narrativa, di finzione, un romanzo, un poemetto, e così via, riuscire a descrivere un momento storico, un "oggetto" storico, aggiungendo alla pura, scientifica, indagine dello storico elementi aggiuntivi? Se sì, quali? E in che modo?
Oggetto di studio della tesi è stato dunque il colonialismo olandese, in particolare la fase relativa al XIX secolo, nelle Indie Orientali (genericamente coincidenti con l'attuale Indonesia). Abbiamo studiato questo "oggetto" storico attraverso l'analisi di uno dei più celebri romanzi olandesi, il Max Havelaar di Eduard Douwes Dekker. Il libro fu scritto nel 1859 sotto lo pseudonimo di Multatuli, ovvero, molto ho patito, molto ho sofferto.

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7 PREMESSA. LETTERATURA COME STORIOGRAFIA? Ciò che è una favola nel caso particolare, in generale è verità 1 La tesi, che qui trova la sua prima frase, necessita di una premessa teorica, quasi concettuale, per poter inquadrare e, filosoficamente, giustificare il lavoro di analisi e ricerca che verrà svolto nei capitoli successivi. Per poterlo fare, ancora nulla, o pochissimo, diremo in questa premessa dell'argomento centrale della tesi ma andremo piuttosto a scavare le basi epistemologiche che costituiscono e costruiscono la metodologia di studio attraverso cui esso sarà indagato. Ciò a cui si vuole dare una giustificazione in questa premessa non è tanto l’oggetto di studio, l’argomento storico affrontato, quanto il modo con cui esso è studiato, la prospettiva obliqua dell’indagine. Sarà, infatti, uno sguardo, apparentemente, non convenzionale e comune. In cosa consiste questo metodo, dunque? Si tratta di prendere un determinato momento storico, un fatto, un periodo, chiamiamolo per convenzione un oggetto storico, e approcciarsi al suo studio storiografico non (solo) attraverso il consueto corpus documentale e scientifico a cui lo storico è tenuto, ma utilizzando la lettura di un’opera di narrativa, un romanzo o un testo poetico. Si badi bene, non ci stiamo riferendo alla diaristica, che da molto è entrata nel canone degli studi storici 2 , ma, più radicalmente, ai testi di pura narrativa, di invenzione, di assoluta creatività. Testi in cui l’elemento soggettivo è totalmente predominante rispetto all’elemento oggettivo e fattuale dell’indagine storico-scientifica. Può dunque un romanzo contribuire allo studio di un oggetto storico? E quali nuove prospettive, quali nuovi contenuti, può portare all’indagine in aggiunta alla pratica scientifica dello storico? Nelle pagine di questa premessa non arriveremo certo a una risposta a queste domande, non si esaurirà la dinamica conflittuale del rapporto fra Letteratura e Storiografia ma si cercherà, attraverso la lettura di alcuni significativi contributi critici, di inquadrare nel modo più chiaro possibile il contesto di riferimento e gli esiti delle riflessioni più recenti. Ovviamente, il lettore avrà già colto che chi scrive intende affrontare lo studio di un determinato oggetto storico a partire da un’opera di narrativa e che quindi, filosoficamente, la personale preferenza dell’autore nel rimbalzo fra Storiografia e Letteratura muove verso quest’ultima. Tuttavia, nelle pagine di questa premessa, e grazie 1 Multatuli, Max Havelaar ovvero le aste del caffè della Società di Commercio Olandese, Milano, Iperborea, 2001, p. 308. 2 Si veda a tal proposito due esempi: Patrizia Gabrielli, Se verrà la guerra chi ci salverà?, Bologna, Il Mulino, 2021 e Giovanni De Luna, La Resistenza perfetta, Milano, Feltrinelli, 2015. Interessanti esempi di studio della Seconda Guerra Mondiale in Italia tramite l’utilizzo della diaristica.

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Informazioni tesi

  Autore: Alex Tonelli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Storia moderna
  Relatore: Guido Abbattista
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 263

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Parole chiave

colonialismo
olanda
indonesia
paesi bassi
multatuli
max havelaar
cultuurstelsel
giava

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