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Uso e funzione di espressioni deittiche e anaforiche nel tedesco contemporaneo in alcune interviste (stampa e media)

Classificazioni e caratteristiche della deissi

Nell'ambito della linguistica la deissi si caratterizza come un segno linguistico. Nello specifico può assumere sia la veste di indice che quella di simbolo. Per indice si intende un segno che stabilisce una relazione con un determinato oggetto, che è realmente presente in una data situazione.
In questo caso, la deissi sarà perciò accompagnata da un gesto, vale a dire che l'elemento a cui si fa riferimento può essere compreso solo se ci si trova nella stessa situazione del parlante e si può vedere ciò che indica, ciò a cui fa riferimento. Non è comunque obbligatorio che l'elemento deittico venga accompagnato da un gesto, poiché infatti esiste anche un altro uso della deissi, a cui si fa più frequentemente ricorso, ovvero quello simbolico. Con l'uso gestuale si mira a dare un ulteriore effetto a ciò che si sta dicendo e l'elemento deittico assume così maggiore rilevanza. In genere, in un deittico si possono riscontrare entrambi i due modi di utilizzo. Tuttavia ce ne sono alcuni che fanno eccezione e che come nel caso del tedesco so svolgono solo una funzione gestuale: ciò accade per esempio in una frase del tipo "Er war etwa so lang".
Un deittico comprende di conseguenza una componente gestuale e una simbolica o nominale. Quella gestuale si configura come una relazione legata al contesto e che quindi ha significato solo in relazione a questo ("kontextgebundene gerichtete Relation"), mentre nel caso di quella nominale è il contrario, una frase contenente un deittico può essere compresa anche senza alcun riferimento al contesto ("kontextungebunden").

Fin qui si è parlato della struttura dei deittici, ora è possibile concentrarsi su una classificazione di questi, ovvero la distinzione tra deittici forti e deboli ("starke und schwache Deiktika").
Considerando prima la semantica di una parola, si può affermare che il significato di un lessema è composto da una base e da un profilo, legato al precedente. La base è il nucleo, l'essenza della parola, ciò che rimanda all'ambito di riferimento coinvolto, ad es. Kleider è la base per Jacke, Rock, ecc.
Il profilo si configura invece come l'elemento denotante e caratterizzante della base.
Nella base dei deittici si trova un riferimento al contesto comunicativo, definito come il riferimento riflessivo, facente parte della componente gestuale ("reflexiver Bezug").
Questo riferimento è comune ad entrambi i tipi di deittici: i deittici forti contengono inoltre il riferimento dimostrativo nel profilo ("demonstrativer Bezug"), mentre i deittici deboli comprendono solo quello riflessivo e devono perciò accompagnare sempre le "Nennwörter", da soli non hanno alcun significato.
Tra i deittici deboli sono da annoverare ad esempio i morfemi grammaticali del verbo, mentre tra i deittici forti rientrano espressioni quali hier, morgen e du. Prestando maggiore attenzione ai singoli tipi, si nota che i deittici forti, oltre che ai due tipi di riferimenti sopra elencati, vengono marcati in relazione alla dimensione e in base alla distanza dall'origo, che ne determinano quindi la componente simbolica.
Risultano inoltre essere "denotationsfähig", ovvero hanno di per sé significato, al contrario dei deittici deboli. Questi ultimi mantengono le caratteristiche proprie di un deittico (coordinate spazio-temporali, origo, riferimento riflessivo, componente simbolica) tranne che per il riferimento dimostrativo. Ciò fa si che non siano legati al contesto e possono perciò essere compresi anche senza riferirsi ad un preciso elemento contestuale.
Tuttavia non hanno un proprio significato e devono essere usati in concomitanza con le "Nennwörter", come nel caso di Haus a cui si aggiunge l'articolo das.
I deittici deboli prendono anche il nome di predicazioni epistemiche, distinguibili a loro volta in predicazioni epistemiche nominali, gli articoli, e in predicazioni epistemiche verbali, i morfemi grammaticali che determinano il modo e il tempo dei verbi.
Riassumendo: i deittici si dividono in deittici forti e in deittici deboli. I primi contengono un riferimento riflessivo e uno dimostrativo, per via di quest'ultimo risultano legati al contesto, "kontextgebunden", e hanno una funzione denotativa propria.
L'altro tipo invece non contiene il riferimento dimostrativo e risulta perciò non legato al contesto, "kontextungebunden", tuttavia non ha significato da solo, non denota cioè alcun elemento, e si trova perciò sempre collegato alle "Nennwörter".

Questo brano è tratto dalla tesi:

Uso e funzione di espressioni deittiche e anaforiche nel tedesco contemporaneo in alcune interviste (stampa e media)

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Lo Iacono
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Scienze della mediazione linguistica
  Relatore: Gudrun Bukies
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 96

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Parole chiave

coesione
tedesco
coerenza
intervista
energia nucleare
deissi
anafora
fukushima
espressioni deittiche e anaforiche

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