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Gli orti urbani sul territorio milanese. Il caso di cascina Barocco

Coltivare secondo i dettami dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa

Con il termine agricoltura rigenerativa si indica un insieme di pratiche, consuetudini e saperi che mirano alla produzione di verdure e ortaggi cercando di garantire il minor impatto ambientale possibile e, nello stesso tempo, rigenerare la fertilità del terreno. L’obiettivo è quello di proteggere e arricchire, anziché depauperare, le risorse naturali. Come è facile intuire, la stessa si propone di arricchire specifiche matrici ambientali come il suolo e più in generale gli ecosistemi, offrendo anche la possibilità di accrescere lo stato fisico ed emotivo degli individui, anziché depauperare le risorse ambientali e sociali connesse alla coltivazione. Questa disciplina si basa su quattro principi cardine, sintetizzati qualche anno fa dall’ONG Deafal all’interno della Carta dei Principi e dei Valori dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa:

Rotazione delle colture: coltivare sempre la stessa specie vegetale porta il terreno a perdere le sue proprietà. L’agricoltura rigenerativa recupera la tecnica della rotazione delle colture, scegliendo varietà vegetali che siano in grado di arricchire il terreno dei minerali consumati dalle precedenti coltivazioni. Così facendo si rafforza la composizione organica del terreno, si limita l’erosione del suolo e si incentiva la biodiversità microbiologica.

Lavorazione ridotta del terreno: la continua sollecitazione meccanica e chimica del terreno non fa altro, nel tempo, che limitare la sua fertilità. Per questo, si evitano arature troppo profonde, il passaggio continuo sui campi coltivati con macchinari, l’eccessiva estirpazione di piante dalla crescita spontanea. Così si ottiene una migliore distribuzione della sostanza organica nel terreno, la remineralizzazione del suolo e una nutrita popolazione di lombrichi e insetti utili, anche per la lotta biologica ai parassiti.

Copertura del suolo: secondo l’agricoltura rigenerativa, il terreno non dovrebbe mai rimanere privo di vegetali. Per questo si incentiva il ricorso a pratiche come il sovescio, ovvero all’interramento di alcune colture per favorire la fertilità del terreno.

Riduzione degli sprechi: infine, l’agricoltura rigenerativa mira a ridurre gli sprechi e, soprattutto, ad abbattere le emissioni. Per esempio, per l’irrigazione si tenta di recuperare quanta più acqua piovana possibile, evitando così di sprecare risorse idriche già scarse.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Gli orti urbani sul territorio milanese. Il caso di cascina Barocco

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Pincelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: Alice Giulia  Dal Borgo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 88

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