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Il sistema del danno non patrimoniale dopo le decisioni delle Sezioni Unite del 2008

I criteri di liquidazione del danno non patrimoniale e il sistema tabellare

Le sentenze della Cassazione del 2008, nel chiarire il definitivo superamento dell’autonoma categoria del danno morale soggettivo, hanno sancito che questa voce di danno oggi integra un pregiudizio non patrimoniale risarcibile, solo previa allegazione del turbamento dell’animo e del dolore intimo sofferto: deve trattarsi di un pregiudizio in sé considerato, non assurgente al rango di patologia che, in quanto tale, è, infatti, destinata a confluire nell’alveo del danno biologico.

Le SS.UU. hanno altresì censurato la pratica giudiziale di risarcire congiuntamente il danno biologico e il danno morale, inteso nell’appena richiamata accezione, e sovente liquidato dai tribunali nella misura di una percentuale rapportata al danno biologico medesimo. All’indomani delle sentenze delle SS.UU., la giurisprudenza di merito si è trovata a dover elaborare nuovi criteri di liquidazione per il risarcimento del danno non patrimoniale, che rispondessero ad una duplice esigenza: da un lato, quella di aderire ai nuovi moniti resi noti dal supremo consesso e, dall’altro, seguendo una logica di giustizia sostanziale rispetto alle somme liquidate in precedenza, quella di non diminuire eccessivamente gli importi dovuti ai danneggiati. Si è proceduto allora all’elaborazione di tabelle.
La giurisprudenza ritiene che le tabelle di liquidazione del danno biologico in uso presso gli uffici giudiziari non costituiscono fatto notorio; esse possono entrare nel giudizio di merito per l’attività della parte, che ne chieda l’applicazione, ovvero d’ufficio ove il giudice intenda direttamente assumerle come parametro di liquidazione equitativa del danno.

Al momento è possibile utilizzare per il calcolo del danno biologico le tabelle redatte dai seguenti tribunali:

-Tribunale di Roma(emanata nel 2005-2009);
-Tribunale di Milano (emanate nel 2008-2009);
-Tribunale di Palermo (emanate nel 2007-2008);
-Tribunale di Venezia (emanate nel 2007);
-Tribunale di Firenze (emanate nel 2007);
-Tribunale di Palermo (emanate nel 2006);
-Tribunale di Vicenza
-Trivenento (emanate nel 2006);
-Tribunale di Lecce (emanate nel 2006);
-Tribunale di Bologna (emanate nel 2005).

Per quanto riguarda gli incidenti automobilistici, l’art. 138 d.lgs. n. 209/2005 prevede l’applicazione di una tabella unica nazionale per il danno biologico, risarcibile in caso di lesioni di non lieve entità che abbiano determinato un’invalidità temporanea o permanente in misura pari o superiore al 10%.
L’art. 139 cod. ass. prevede, invece, un criterio unico nazionale per le lesioni di lieve entità che abbiano causato un’invalidità temporanea o permanente in misura inferiore al 10%. Per le lesioni di non lieve entità che abbiano causato un’invalidità inferiore al 10%, il giudice è obbligato ad uniformare la propria valutazione del danno biologico a quanto disposto dalla norma. Tuttavia, questa stessa norma gli attribuisce il potere/dovere di personalizzare il danno risarcibile, in funzione delle circostanze del caso concreto, aumentando il danno risarcibile in misura, comunque, non superiore al 20%

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Il sistema del danno non patrimoniale dopo le decisioni delle Sezioni Unite del 2008

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta Cherubini
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Bruno Inzitari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 273

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