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Passaggio da coppia amorosa a coppia genitoriale: una ricerca con i futuri padri

La coppia genitoriale

Quando la coppia accoglie il primo figlio si appresta ad affrontare una trasformazione irreversibile, senza ritorno e i compiti di ciascun partner, la gestione della quotidianità e del tempo libero, devono essere ridefiniti tenendo presenti le nuove esigenze di cura e crescita del bambino. Tuttavia, gli aspetti organizzativi di cui copra, costituiscono solo la parte più visibile e concreta di ciò che è necessario modificare.

Ciò che l’arrivo di un figlio richiede con maggiore forza alla coppia è un profondo mutamento emotivo sia sul piano personale sia su quello relazionale. “Sul piano personale ciascun partner si testa con un’esperienza del tutto nuova che muove profondi vissuti emotivi ed affettivi e si trova ad indossare i panni di un nuovo ruolo, quello di genitore. Sul piano relazionale i partner si trovano a dover imparare ad inter-agire tra loro non più e non solo in quanto coppia amorosa ma in quanto coppia genitoriale ovvero in una dimensione di inter-azione composta di padre, madre e figlio/a; inoltre, sperimentano la necessità di trovare nuove modalità di comunicazione e modalità di gestione della conflittualità”.

La generatività, a differenza della genitorialità, costituisce qualcosa di definito e circoscritto, ha una connotazione sociale e culturale, rappresenta la capacità di dare origine a un’altra vita e di prendersene cura in modo unidirezionale. “La capacità di generare è la possibilità di rendere concreto sul piano biologico e quindi di realtà, la manifestazione del proprio funzionamento fisiologico”. La genitorialità, invece, è quel processo lungo e in continua trasformazione in cui si impara a diventare genitori del proprio figlio che cresce, si va per tentativi ed errori, tentando di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai suoi bisogni, affettivi, educativi, contenitivi, diversi in base all’età.

La genitorialità rappresenta il momento più maturo della vita affettiva di un individuo, in cui confluiscono tutte le esperienze, le convinzioni, i valori, le fantasie, le paure, le rappresentazioni, i ricordi e i desideri della propria storia affettiva. Per questi motivi diventare madre e padre non ha, per ciascun partner, lo stesso significato poiché la diversità di percepirsi genitori risiede nella storia di ognuno.

La coppia amorosa è formata da due individui distinti, unici, che incontrandosi fanno confluire nella relazione bisogni, aspettative, emozioni differenti pur condividendo un unico progetto, come può essere, in questo caso specifico, quello della genitorialità.

Con l’arrivo di un figlio, il nuovo compito della coppia amorosa diventa quello di disegnare nuovamente la propria relazione e “una delle difficoltà più grandi che una coppia trova sul proprio cammino ê proprio quella di riuscire a trovare un’integrazione armoniosa tra le proprie genitorialità individuali, in modo da fare nascere una genitorialità comune e condivisa; se accettare le differenze è un difficile compito per la formazione della coppia amorosa ed è un nodo centrale da sciogliere per il consolidamento della stessa, con la nascita del primo figlio tale compito appare ancora più articolato e complesso”. Spesso però ogni partner si nasconde dietro all’idea che il proprio modo di vivere e di pensare la genitorialità sia quello giusto, rendendo difficile lo sviluppo della coppia genitoriale e, quindi, rendendo poco funzionale la genitorialità.

Ritengo sia essenziale sottolineare che lo strumento base della coppia genitoriale è la collaborazione, soprattutto quella emotiva, e la comprensione di quale sia l’atteggiamento, il comportamento o il principio educativo più efficace per le specificità del bambino. Questi presupposti fondamentali non potranno mai essere assecondati se entrambi i membri della coppia amorosa si focalizzano sulla veridicità della propria posizione. Ci sono poi delle differenze tra i partner che sono una grande risorsa e che occorre sostenere perché intrinseche al ruolo stesso. Le differenze peculiari dei due genitori possono essere arricchenti, per esempio, “la maternità ha una base biologica dalla quale non si può prescindere e che la rende un fatto naturale e progressivo; la paternità è qualcosa di costruito, un dato culturale che non trova le sue radici nei mutamenti fisici e, come tale, forse necessita conferme e riti di passaggio che ne sanciscano i contorni e le peculiarità. Per questo, diventare genitore costituisce per l’uomo, un compito emotivo e cognitivo più complesso di quanto non sia la maternità per la donna”.

La gravidanza rappresenta un periodo che può consentire alla coppia amorosa di gettare le fondamenta per la coppia genitoriale, ridefinendo gli equilibri e disegnando nuovamente l’assetto relazionale. L’attesa prepara all’arrivo di un figlio che catalizzerà le attenzioni della coppia amorosa, redendo necessario trasformare le abitudini della coppia, i propri sentimenti e le proprie emozioni.

L’attesa del figlio, infatti, “rappresenta una fase particolarmente rilevante e delicata che può permettere di stabilire un’intimità maggiore tra i partner ma che può anche creare distanza, per paura o per proprie difficoltà di entrare in un contatto emotivo diverso rispetto a quello passato”.

Durante la gravidanza, sia l’uomo sia la donna hanno l’opportunità di mettersi in ascolto, di sintonizzarsi con le proprie paure e con i propri vissuti, mettendosi alla ricerca della propria specifica identità di padre e di madre. Quest’attesa può diventare un periodo essenziale in cui la coppia amorosa può prepararsi emozionalmente a questa nuova e complessa esperienza personale e relazionale: la nascita della coppia genitoriale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Passaggio da coppia amorosa a coppia genitoriale: una ricerca con i futuri padri

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Gafaar
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze Pedagogiche
  Relatore: Maria Grazia Riva
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 321

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