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Il bias di conferma nella comunicazione scientifica: la persistenza della disinformazione rispetto al cambiamento climatico

La misinformazione e la comunicazione del rischio

Nonostante i termini "disinformazione" e "misinformazione4", siano spesso utilizzati come sinonimi, è bene sottolinearne una sottile differenza: il primo significa 'informazione intenzionalmente falsa', mentre il secondo si riferisce a qualunque informazione errata, anche se non fabbricata o trasmessa intenzionalmente; quindi, la disinformazione è un sottoinsieme della misinformazione (Accademia della crusca, 2021).

In generale possiamo affermare che, nelle scienze della comunicazione, la misinformazione è il fenomeno che si verifica quando gli input percepiti da un soggetto non corrispondono alla stessa intenzione per cui essi sono stati diffusi, confondendo e/o modificando le opinioni di qualcuno o dell'intera opinione pubblica verso una persona, un argomento, una situazione (Wikipedia, 2022) a causa della limitatezza del canale comunicativo o ad inadeguatezze dei codici, come pure al ricorso ad euristiche nelle fasi di codifica e decodifica del messaggio, che sono processi attivati dai parlanti con differenti gradi di consapevolezza. Dunque, le distorsioni della comunicazione appaiono come costitutivi della natura stessa dello scambio comunicazionale (Lotto, Rumiati, 2019).

Il problema della misisnformazione non è certamente nuovo, ma risulta peraltro aggravato dai meccanismi tramite cui le informazioni circolano e sono rese disponibili nelle piattaforme digitali. […] In ambito scientifico, in particolare all'interno delle "echo chambers5", la profilazione online può far sì che venga completamente a mancare quella possibilità di raffronto tra tesi contrapposte che è fondamentale nella comunicazione scientifica. È anzi, probabile che all'utente continueranno ad essere suggerite notizie e informazioni di tipo confermativo, che rafforzeranno la sua convinzione circa la fondatezza di quanto letto o ascoltato (Del Corna, 2021). Molti meccanismi fanno sì che le informazioni false vengano accettate e una volta adottate da un individuo, sono altamente resistenti alla correzione (Cook et al., 2017).

Considerando la comunicazione scientifica che spesso si trova a dover affrontare rischi quali appunto il cambiamento climatico, e che vede la gente comune come destinatario e gli esperti dall'altro capo, spesso si riscontrano fallimenti e questo avviene perché i due attori hanno una diversa concezione del rischio. È importante che gli scienziati tengano in considerazione il cosiddetto "rischio percepito", ovvero fattori come la probabilità, le emozioni, i benefici che compensano il rischio, la controllabilità o il fenomeno della "cecità psicologica6", per cui se una vittima è identificabile e simile a noi, allora l'impatto psicologico sarà maggiore rispetto a una vittima generica. Il pubblico valuta il rischio in maniera intuitiva, ovvero in funzione delle caratteristiche del rischio, e per questo si intende il grado in cui esso è soggettivamente terrificante, incontrollabile catastrofico e con gravi conseguenze, più che delle informazioni statistiche (Savadori, 2019) e tutto ciò può portare a disinformazione. Zhou e Shen (2021), nello studio presentato nel prossimo capitolo, indagano i processi che sottostanno alla persistenza di quest'ultima in relazione al cambiamento climatico.


4 la distinzione tra disinformation e misisnformation è propria della lingua inglese, in italiano spesso vengono utilizzati come sinonimi e l'accademia della cresca sta ancora cercando un termine appropriato per tradurre la parola "misinformation" (Accademia della Crusca, 2021).
5 descrizione metaforica di una situazione in cui le informazioni, le idee o le credenze vengono amplificate o rafforzate

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il bias di conferma nella comunicazione scientifica: la persistenza della disinformazione rispetto al cambiamento climatico

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Informazioni tesi

  Autore: Martina Gerosa
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore:  
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 33

FAQ

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Parole chiave

cambiamento
bias
climatico
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