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Tipologia psicologica e analisi dei sogni

La terapeuticità dell'analisi dei sogni

Come l'analisi dei sogni diventa terapeutica per il paziente?
Si può dire che il metodo junghiano, attraverso l'esperienza personale auto-analitica, promossa dall'analista, “mira ad accrescere la capacità del paziente di condurre da solo la propria terapia” (Fordham, 1981).
Secondo Jung i sogni svolgono numerose funzioni necessarie allo sviluppo e all'adattamento della psiche, sono un modo per confrontarsi con le esperienze del passato e con i dilemmi attuali e prendere coscienza dei conflitti interni. Il confronto con il sogno è simile all'attività filosofica che tenta di rispondere ai quesiti fondamentali dell'esistenza, ed inoltre non escludeva la probabilità di un'attività onirica continuativa fuori dalla soglia cosciente, anche nelle ore di veglia.
La comprensione del senso di un sogno è capace di produrre una modificazione delle convinzioni coscienti dell'esperienza esterna tanto quanto di quella interna e di attivare la così detta funzione trascendente che permette di creare un ponte tra la coscienza, le funzioni concettuali, razionali, logiche e ciò che è inconoscibile ma che viene rappresentato figurativamente (nel sogno in questo caso) e può essere descritto simbolicamente ma non definito completamente, riconoscendone il tema inconscio appartenente.
Dal punto di vista terapeutico, l'analisi dei sogni facilita l’attivazione della funzione trascendente (se ciò non è già avvenuto), che permette alla coscienza di uscire dagli schemi socialmente appresi e di allentare le funzioni egoiche della coscienza, grazie all'utilizzazione di dimensioni e funzioni psichiche che si aprono ai contenuti immaginativi, spesso inconsci. Tale funzione si caratterizza come fondamentale nella trasformazione delle patologie psichiche, attraverso il superamento dell'antitesi coscienza-inconscio, permettendo il dialogo continuo tra i due piani, in favore del superamento dell'unilateralità e il rientro delle aree fino a quel momento dissociate, inoltre permette una emersione delle funzioni psicologiche, soprattutto quella inferiore, come vedremo in seguito.
Il sogno permette l'ingresso in sé stessi, aprendo un varco verso le più autentiche inclinazioni ed i possibili pericoli che si incontrerebbero se l'atteggiamento unilaterale della coscienza non ritrovasse l'equilibrio con l'atteggiamento inconscio. Jung, più volte, espone come, un sintomo lieve o grave, una malattia psichica o organica, sono determinati dallo squilibrio esistente tra l'atteggiamento interno e quello esterno della psiche, ed il sogno, essendo endogeno, porta alla coscienza l'avviso in merito allo stato psichico unilaterale.
I sogni, in particolare i così detti sogni iniziali (ossia quelli che il paziente porta all'inizio del trattamento) rivelano spesso i fattori eziologici, ponendosi quindi come fattore essenziale ai fini diagnostici, rivelando aspetti dell'attuale funzionamento inconscio del sognatore.
I sogni si caratterizzano quindi come anticipatori, fornendo precise indicazioni sulla situazione analitica, la cui esatta conoscenza è d'importanza fondamentale per la terapia, hanno quindi il vantaggio di essere autodiagnostici e di render note anche le oscillazioni minori, come l'ago di un sismografo.
Marie Louise Von Franz, in proposito scrive:

“Con un esame assiduo dei sogni si sviluppa una sorta di dialogo costante dell'Io cosciente con il fondo irrazionale della personalità, attraverso il quale viene costantemente presentato all'Io uno specchio nel quale può verificare la propria natura.”

Ed ancora:

“È molto probabile che la funzione terapeutica, equilibratrice dei sogni agisca anche nelle persone che non se ne curano; ma quando si prendono in considerazione i sogni, e addirittura li si capisce, questo effetto si rafforza straordinariamente, è uno degli strumenti migliori di Jung per risolvere i problemi psichici e disorientamenti interiori. Il sogno è ancor più d'aiuto nel conseguire la completezza interiore, quella che Jung chiama individuazione. Quando un individuo tiene conto dei suoi sogni, entra in gioco una tendenza psichica all'autoregolazione, che compensa le unilateralità della coscienza, oppure la integra ulteriormente, così che è possibile conseguire una sorta di completezza, un optimum vitale. I sogni, inoltre, preparano e sorreggono l'essere umano nei tipici periodi di transizione della sua vita.”

I sogni tendono a capovolgere la relazione tra coscienza dell'Io e realtà personale inconscia, in Psicologia e Alchimia, Jung spiega (attraverso un'indagine sulla struttura di una lunga serie di sogni con particolare riferimento al processo di individuazione) come questo meccanismo psichico sia volto ad uno scopo preciso: aspira ad una totale realizzazione del Sé. Vi è quindi, in nuce, l'intero processo individuativo messo in scena nel teatro interiore del sognatore.
L'individuazione è definita da Jung un diventare un soggetto singolo, diventare se stessi, realizzando il proprio Sé e la propria profonda natura. Si tratta quindi di quel processo continuo di creazione dell'individuo psicologico.
Non si tratta della presa di coscienza dell'Io, benché le due cose possano spesso confondersi, ma l'inclusione della propria “individuale totalità” nel mondo (l'inflazione della coscienza dell'Io creerebbe una condizione di individualismo, quindi allontanamento dal mondo, tutt'altro è lo scopo del processo di individuazione). La terapia analitica, si rifà all'analisi dei sogni proprio per cogliere le indicazioni riguardo l'andamento di tale processo.
Ma i sogni non sono sempre chiari e trasparenti, la pratica junghiana ci rammenta come avanzando con la terapia, spesso le immagini perdono di chiarezza e, se eccezionalmente ciò non accade, vuol dire che non si è ancora giunti a toccare parti essenziali della personalità. Questa fase non deve preoccupare, o far ipotizzare che la colpa sia di una qualche forma di resistenza intenzionale, ma deve (o può) permettere di comprendere lo stato dell'andamento dell'opera comune e che, verosimilmente, ci si trova in uno stato di incomprensione. Il riconoscimento della propria incomprensione è auspicabile per una comprensione reciproca ed onestà professionale. Spesso accade anche che l'analista comprenda prima dell'analizzando, si dovrà allora aspettare con pazienza che il paziente pervenga alla sua verità evitando suggestioni e intrusioni.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Tipologia psicologica e analisi dei sogni

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Informazioni tesi

  Autore: Paola Gianfrotta
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Psicoterapia
Anno: 2021
Docente/Relatore: Gullì Mario
Istituito da: Scuola Di Specializzazione CIPA Istituto Meridionale
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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