Il ruolo delle banche centrali nella crisi dei mutui subprime

Avendo un quadro complessivo degli effetti che la crisi ha provocato e delle operazioni poste in essere dalle Banche Centrali per fronteggiare tali effetti negativi e per stabilizzare i mercati, possiamo procedere all’analisi e alla valutazione delle azioni intraprese da Fed, BCE e BoE. Tale analisi sarà strutturata analizzando la struttura operativa delle tre Banche Centrali, nonché i vantaggi e gli svantaggi degli strumenti utilizzati, di cui si è già accennato nel precedente capitolo. Prima però di passare all’analisi, è necessario introdurre alcuni elementi che saranno d’aiuto nel comprendere l’operato dei tre Regulators.
In primo luogo, si deve ricordare che la struttura operativa (operational framework) delle Banche Centrali si basa principalmente su tre strumenti:

1. i Reserve Requirements
2. le Open Market Operations
3. le Standing Credit Facilities

Evitando gli aspetti inerenti ai reserve requirements, che non sono di particolare interesse per la successiva analisi, possiamo invece soffermarci sui restanti due strumenti. Le open market operations sono principalmente tutte quelle operazioni poste in essere da una Banca Centrale su propria iniziativa e rivolte all’intero mercato. Al contrario, le standing credit facilities sono operazioni intraprese da un Banca Centrale e rivolte a particolari istituzioni su richiesta di queste ultime. Questi due generi di operazioni sono gli strumenti con cui le tre Authorities hanno agito nel corso della Crisi dei Mutui Subprime.