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CA' NOSTRA. Un'esperienza di coabitazione di persone affette da Alzheimer

Manifestazioni dei sintomi comuni nella persona affetta da Alzheimer

Le difficoltà pratiche con le attività quotidiane come vestirsi, lavarsi e mangiare gradualmente diventano più gravi. Le persone con demenza di Alzheimer necessitano di aiuto e supporto da parte degli altri per gestire tali compiti. La demenza provoca un generale peggioramento della salute, inclusa una maggiore fragilità, ed è terminale. La causa più comune di morte è la polmonite perché la malattia progredisce nel sistema immunitario si deteriora e di solito si verifica la perdita di peso, che aumenta il rischio di infezioni alla gola e ai polmoni. Al momento non esiste una cura conosciuta.
Tuttavia, progressi significativi nella ricerca biomedica sono stati fatti nel campo. Questi recenti progressi hanno portato a un cambiamento radicale nel modo in cui l'Alzheimer viene concettualizzato. Ad esempio, in passato il termine morbo di Alzheimer era considerato praticamente sinonimo di demenza. Al giorno d'oggi, i segni di alterazioni anormali nel cervello associate all'Alzheimer sono rilevati prima del verificarsi di qualsiasi sintomo della demenza di tipo Alzheimer e il termine non è più limitato allo stadio della demenza. I malati affetti da demenza non rientrano nello stampo di un invecchiamento normale. Nella scala di deterioramento globale (GDS Global Deterioration Scale) di Barry Reisberg vengono paragonate le fasi dello sviluppo infantile con il deterioramento cognitivo dovuto all’Alzheimer, nel senso che quest’ultimo decorre all’opposto degli stadi di sviluppo del bambino. La scala è uno strumento di valutazione globale della gravità del deterioramento cognitivo ideato per monitorare nel tempo il decorso progressivo della Malattia di Alzheimer. La GDS è una scala a stadi distinti in 7 livelli di gravità crescente di deterioramento cognitivo da “nessun declino” a “declino molto severo” (www.alz.org; Jones 2010). Come il bambino acquista facoltà specifiche con il passare dei mesi, così la persona che è affetta da questo declino, perde attraverso stadi simili, il controllo di molti aspetti della propria vita.

Nel primo stadio descritto come Nessuna disabilità (funzionalità normale), durante la visita dal dottore la persona non riscontra nessun sintomo di demenza, non ha problemi di memoria. Nel secondo stadio Declino cognitivo molto lieve - è probabile che si tratti di cambiamenti normali legati all'avanzamento dell’età o dei primi segnali del morbo di Alzheimer. La persona potrebbe evidenziare la percezione di avere vuoti di memoria –
dimenticando parole famigliari o la posizione di oggetti di uso quotidiano.
Tuttavia, nessun sintomo di demenza può essere rilevato nel corso di una visita medica oppure da amici, familiari o colleghi di lavoro. Il terzo stadio è il Declino lieve delle funzioni cognitive, dove si iniziano a vedere delle dimenticanze ben definite.
Tra cui i seguenti segni:
• La persona può perdere l’orientamento e trovarsi in posti sconosciuti;
• Ha evidenti difficoltà a trovare la parola o il nome giusto;
• Problemi a ricordare i nomi quando vengono presentate nuove persone;
• Nello svolgere dei compiti in contesti sociali o di lavoro, ha delle notevoli difficoltà;
• Dimentica cose appena lette;
• Perde facilmente oggetti di valore;
• Durante l’indagine del medico può avere grossi problemi di concentrazione;
• Molte difficoltà nel programmare e organizzare attività anche semplici;
• Comincia a manifestare una certa rinuncia nelle attività giornaliere;
Tutti i sintomi sono associati da ansia abbastanza lieve o comunque moderata. In fase precoce quando il morbo di Alzheimer viene diagnosticato, non è uguale in tutte le persone con questi sintomi.
[...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

CA' NOSTRA. Un'esperienza di coabitazione di persone affette da Alzheimer

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Informazioni tesi

  Autore: Teresa Ialenti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Elena Luppi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

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Parole chiave

anziani
invecchiamento
alzheimer
demenza
cura
coabitazione
assistenziale
cohousing
neurodegenerative
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