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L'influenza emotiva nella performance sportiva

Storia ed evoluzione della psicologia sportiva

La Psicologia dello Sport è un settore della psicologia applicata ed è la disciplina che studia gli aspetti umani riguardanti l’influenza reciproca che esiste tra lo sviluppo psicofisico e l’attività fisica, essa trova infatti le sue radici nella psicologia e nelle scienze dello sport e del movimento.
Già dai primi giochi olimpici in Grecia si è potuto notare che la competizione non poteva dipendere solo dalla prestazione fisica ed atletica, ma anche dall’attività mentale dell’atleta; lo stato d’animo del momento, l’astuzia, la concentrazione, il coraggio, sono solo alcuni dei tanti fattori che andavano e vanno tuttora ad influire sulla prestazione.
Nonostante ciò, solo a fine ‘800 si iniziò a parlare di psicologia sportiva e dopo la nascita del laboratorio di psicologia a Lipsia nel 1879 si iniziarono anche ad eseguire i primi studi sul caso. Il primo esperimento fu condotto da Norman Triplett nel 1898 (Triplett, 1989), vennero analizzate le prestazioni di un campione di ciclisti e si notò che la loro attività era migliore nell’esecuzione in gruppo rispetto a quella individuale (Davis, Huss, & Becker, 1995).
Nel ‘900 i primi studi importanti prendono il nome del ricercatore statunitense Coleman Griffith che pubblicò 25 articoli su tema della psicologia sportiva e successivamente in Europa venne stilata la Carta della Riforma sportiva, un documento che sottolinea l’importanza e l’interesse dei fattori psicologici che influenzano lo sportivo.
Vennero realizzati numerosi studi ed esperimenti sulla personalità e i comportamenti degli atleti, prendendo anche in considerazione tutte le variabili e differenze che li riguardano (sesso, età, atleti individuali o di sport di squadra, dilettanti o professionisti); i risultati ottenuti non poterono però essere presi in considerazioni a causa di dati non veritieri, perché le informazioni furono raccolte in laboratorio mediante strumenti artificiali (Feltz, Advancing Knowledge In Sport Psychology: Strategies For Expanding Our Conceptual Frameworks, 1987) (Feltz, Theoretical Research In Sport Psychology: From Applied Psychology Toward Sport Science, 1989).
Si ritiene che la vera nascita della psicologia dello sport come concreta disciplina sia avvenuta intorno agli anni ’60, infatti dalle Olimpiadi di Melbourne del 1956 la preparazione psicologica di un atleta iniziò a considerarsi un fattore determinante per le prestazioni. Le qualità tecniche e fisiche divennero man mano non solo l’unico elemento da considerare, entrarono in gioco le emozioni, i sentimenti, le relazioni affettive e tutto ciò che possa riguardare lo stato mentale del soggetto.
Si è quindi dimostrato che un atleta non può raggiungere il massimo del suo rendimento se non dispone di un giusto equilibrio psicofisico (Augusti, 1993).
Con il passare degli anni si svilupparono molti metodi per l’allenamento mentale e infatti nel 1962 il Comitato Olimpico giapponese decise di inserire al suo interno un settore dedicato ad esso, in modo che gli atleti potessero iniziare ad essere seguiti (Tomita, 1975). In Europa ci fu una grande svolta quando nel 1965, a Roma, gli illustri studiosi in materia Ferruccio Antonelli, José-Maria Cagigal, José Ferrer-Hombravella e Michel Bouet decisero di organizzare il primo congresso mondiale di psicologia dello sport, dove centinaia di psicologi poterono illustrare i propri studi ed esperimenti. Così venne istituita l’International Journal of Sport Psychology, la prima società mondiale di psicologia sportiva, con Ferruccio Antonelli eletto come presidente (Cei, 2011). Da lì in poi nacquero molte altre società che diedero il via alla grande espansione di questi studi. [...]

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L'influenza emotiva nella performance sportiva

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Lotrecchiano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative
  Relatore: Massimiliano Barattucci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 41

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