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Swap net & Kitchen design. Design del Servizio-Prodotto per l'autoproduzione alimentare e il baratto nell'abitare collettivo

La nostra vita quotidiana si basa su una sequenza di soluzioni: reti di persone, prodotti e infrastrutture che ci permettono (o ci dovrebbero permettere) di ottenere dei risultati, che ci abilitano a fare ciò che vorremmo fare. Oggi sappiamo che gran parte delle soluzioni con cui ci confrontiamo, e quindi i modi di vita che ne derivano, sono insostenibili.
Una quotidianità sostenibile dovrà basarsi su una nuova sequenza di soluzioni, in cui si ridefiniscano sia i risultati che si intendono ottenere sia le reti di persone, prodotti e infrastrutture con cui raggiungerli. Soluzioni che ci permettano di vivere meglio, consumando meno, rigenerando la qualità dei contesti fisici e sociali in cui ci troviamo a vivere.
Nell’ambito dell’abitare, emerge l’idea del vicinato elettivo, inteso come una rete locale di persone che si danno un reciproco aiuto nella soluzione di qualche specifico problema e/o si confrontano e interagiscono su temi di comune interesse. Sulla base di questo scenario la prospettiva è quella di una riorganizzazione del sistema produttivo e di consumo, che metta i cittadini in grado di svolgere, al massimo livello di efficienza e qualità, una serie di funzioni quotidiane, e metterle a disposizione della comunità.
In questa prospettiva la tesi intende esplorare il mondo di quelle attività di autoproduzione assimilabili all’ambiente domestico, valutandone la compatibilità e proponendone orientamenti e linee guida per raggiungere una soluzione sostenibile.
In particolare, la ricerca, sviluppata nell’ambito del laboratorio di laurea in “Interior ed exterior design dell’abitare sostenibile”, viene affrontato il tema dell’autoproduzione alimentare biologica e del baratto, in una dimensione dell’abitare riferita al co-housing.La soluzione proposta riguarda un mix di servizio-prodotto che favorisca la nascita di nuovi punti di sviluppo della socialità che generino reti di relazioni e scambi, orientati nella direzione della sostenibilità.
Nello specifico, il servizio “Swap Net” è costituito da unità auto-produttive, private o collettive, connesse tra loro dalla rete telematica e fisica di scambi per offrire prodotti alimentari, possibilità di relazione, e risparmio economico.
Il prodotto riguarda un sistema cucina composto da diversi sub sistemi con specifici compiti quali: un piano di lavoro come piattaforma per l’autoproduzione, una parete bio-energy funzionante come un piccolo ecosistema produttivo di energia ed ortaggi, una parete per l’esposizione dei prodotti per il baratto e la comunicazione in rete.

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INTRODUZIONE La nostra vita quotidiana si basa su una sequenza di soluzioni: reti di persone, prodotti e infrastrutture che ci permettono (o ci dovrebbero permettere) di ottenere dei risultati, che ci abilitano a fare ciò che vorremmo fare. Oggi sappiamo che gran parte delle soluzioni con cui ci confrontiamo, e quindi i modi di vita che ne derivano, sono insostenibili. Una quotidianità sostenibile dovrà basarsi su una nuova sequenza di soluzioni, in cui si ridefiniscano sia i risultati che si intendono ottenere sia le reti di persone, prodotti e infrastrutture con cui raggiungerli. Soluzioni che ci permettano di vivere meglio, consumando meno, rigenerando la qualità dei contesti fisici e sociali in cui ci troviamo a vivere. Nell’ambito dell’abitare, emerge l’idea del vicinato elettivo, inteso come una rete locale di persone che si danno un reciproco aiuto nella soluzione di qualche specifico problema e/o si confrontano e interagiscono su temi di comune interesse. Sulla base di questo scenario la prospettiva è quella di una riorganizzazione del sistema produttivo e di consumo, che metta i cittadini in grado di svolgere, al massimo livello di efficienza e qualità, una serie di funzioni quotidiane, e metterle a disposizione della comunità. In questa prospettiva la tesi intende esplorare il mondo di quelle attività di autoproduzione assimilabili all’ambiente domestico, valutandone la compatibilità e proponendone orientamenti e linee guida per raggiungere una soluzione sostenibile. In particolare, la ricerca, sviluppata nell’ambito del laboratorio di laurea in “Interior ed exterior design dell’abitare sostenibile”, viene affrontato il tema dell’autoproduzione alimentare biologica e del baratto, in una dimensione dell’abitare riferita al co-housing.La soluzione proposta riguarda un mix di servizio-prodotto che favorisca la nascita di nuovi punti di sviluppo della socialità che generino reti di relazioni e scambi, orientati nella direzione della sostenibilità. Nello specifico, il servizio “Swap Net” è costituito da unità auto- produttive, private o collettive, connesse tra loro dalla rete telematica e fisica di scambi per offrire prodotti alimentari, possibilità di relazione, e risparmio economico. Il prodotto riguarda un sistema cucina composto da diversi sub sistemi con specifici compiti quali: un piano di lavoro come piattaforma per l’autoproduzione, una parete bio-energy funzionante come un piccolo ecosistema produttivo di energia ed ortaggi, una parete per l’esposizione dei prodotti per il baratto e la comunicazione in rete.

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Calvarese
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Antonio Marano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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Parole chiave

energetica
design
alimentare
autosufficienza
compost
autoproduzione
vuoto a rendere
pulibilità
lyfe cicle design
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