Artiglierie a confronto: Piemontesi e Napoletani a Gaeta
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-Capitolo Primo: Il contesto storico 4 Tra le varie leve manovrate il Cavour ripose le maggiori speranze nella politica commerciale: rimozione dapprima graduale del sistema vincolistico ( tra il 1850 ed il 1851), mediante una fitta rete di trattati bilaterali, poi revisione generale dei dazi, at- tuata con legge del luglio 1851 e tale da introdurre in larga misura il libero scambio. Ma aprire il Paese alla concorrenza internazionale senza dotarlo di un sistema crediti- zio capace di sorreggerlo e indirizzare lo sforzo di trasformazione era impossibile. Mobilitare il risparmio era un obiettivo che esigeva una riforma del sistema creditizio; fu questo il secondo passo cavouriano, compiuto con la riforma, avviata nell’aprile 1851, della Banca Nazionale, con la creazione della Cassa dei depositi e prestiti, con la riforma della Cassa di risparmio. Nasceva,così, un sistema finanziario nuovo, po- tenzialmente capace di sostenere un vigoroso slancio produttivo, in una politica con- sapevolmente volta a pagare il prezzo dello squilibrio di bilancio e della crescita del debito pubblico pur di garantire lo sviluppo. La politica ferroviaria fu l’esempio più vistoso della trasformazione piemonte- se e quello che meglio rivela la diversità dal resto della penisola: la rete ferroviaria piemontese passò dai 57 Km. Complessivi del 1849 ai 914 aperti al traffico prima del- la 2 a guerra d’indipendenza. A questa data i chilometri aperti al traffico nel solo Pie- monte superavano di gran lunga quelli delle altre regioni d’Italia, compreso il Lom- bardo-Veneto, dove nel 1859 funzionavano poco più di 500 Km. Di linea. E connessi con il dilagare delle ferrovie erano il crescere della rete stradale, il potenziamento del- le comunicazioni marittime, la riforma del sistema postale Accanto alla politica dei lavori pubblici vi era una politica per l’agricoltura. Il Cavour concepiva la necessità della trasformazione capitalistica della produzione a- gricola e giudicava tale trasformazione incardinata sui problemi della canalizzazione e del drenaggio. Con la collaborazione di tecnici capaci, riuscì ad attivare la costruzione di una rete di canali e ad avviare l’introduzione della pratica del drenaggio, lasciando ai suoi successori il compito di proseguire un lavoro necessariamente a lunga scaden- za. Così il Piemonte usciva dall’età preindustriale e l’industria conobbe un impulso eccezionale : l’industria tessile, che vide in media raddoppiata la sua produzione; l’industria meccanica, da cui nacquero allora le strutture fondamentali; l’industria chimica . quelle della carta e le altre industrie minori. Il bilancio era lusinghiero ed il Piemonte si avviava a diventare la guida del progresso economico ed era di esempio per le altre regioni d’Italia. Vanamente i deni- gratori del regime liberale indicavano i pesanti oneri finanziari che il Paese s’era ad-
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Informazioni tesi
Autore: | Luigi Scarpati |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze strategiche |
Relatore: | Giuseppe Bracco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 204 |
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